Spesso ci si sposa alla nascita di un figlio. È come se fosse ridiventato evidente che il matrimonio ha la nascita dei bambini come uno degli elementi costitutivi, di Andrea Lonardo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 01 /08 /2021 - 13:05 pm | Permalink | Homepage
- Segnala questo articolo:
These icons link to social bookmarking sites where readers can share and discover new web pages.
  • email
  • Facebook
  • Google
  • Twitter

Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per approfondimenti, cfr. le sezioni Educazione e famiglia.

Il Centro culturale Gli scritti (1/8/2021)

Durante una riunione fra preti, un amico esprime un giudizio che mi fulmina: “Mentre nei decenni sposati si era insistito solo sul rapporto fra i due coniugi, oggi ci si sposa quando nasce un figlio. Oggi si sposano solo coloro che capiscono che l’amore fra l’uomo e la donna ha come prospettiva anche i figli”.

Incredibile la verità di queste parole. Nei decenni trascorsi si era recuperato la dimensione coniugale che era stata come oscurata rispetto a quella generativa.

Oggi, dopo l’oscuramento invece della dimensione generativa, con l’esclusiva esaltazione di quella coniugale, è la vita stessa a riportare al centro anche la nascita dei bambini. Non c’è famiglia e non c’è matrimonio senza la prospettiva dei figli. La paternità e la maternità sono anch’esse al centro del matrimonio.

È la vita stessa a dimostrarlo, è il fatto che tanti che già si vogliono bene, si sposino solo alla nascita dei bambini. Come mostra anche la storia di una donna, Monia, che è stata scelta dalla diocesi di Roma come “simbolo” interpretativo per l’anno del kerygma 2021/2022: Monia racconta di essersi riavvicinata alla Chiesa, dopo esserne stata rifiutata da giovane, in occasione della nascita del primo figlio, con la richiesta del Battesimo e poi del matrimonio.