Quarto stato di Pellizza da Volpedo, la dignità del lavoro e della maternità: lavoratori che avanzano fieri insieme alle loro donne, anch’esse lavoratrici, con figli. Del legame vero di Pellizza da Volpedo con il popolo, di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per approfondimenti, cfr. le sezioni Arte: l’ottocento.
Il Centro culturale Gli scritti (11/7/2021)
Quarto stato di Pellizza da Volpedo è un grande quadro. In esso non si vedono solo i lavoratori che avanzano con estrema fermezza e dignità, ma anche una madre con un figlio piccolo in primo piano e altre donne e altri bambini nelle file che seguono.
Che differenza con La libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix, dove ci sono solo maschi, cadaveri o trionfanti che avanzano con le loro armi.
In Pellizza da Volpedo c’è un calore, una verità, le relazioni costitutive dell’uomo e della donna con i loro bambini, ben diversamente dagli “individui” di Delacroix.
Pellizza da Volpedo è stato un pittore profondamente amante del popolo e delle sue molteplici manifestazioni di vita, con i rituali e le tradizioni che costituiscono il tessuto della vita.
In Sul fienile Pellizza rappresenta l'ultima Comunione, il Viatico, dato dal sacerdote ad un contadino morente. In una versione precedente che Pellizza intitolò Carità cristiana aveva così descritto il soggetto: «Alle cinque io avevo finito la mia composizione ove figurano: un vecchio che sta per ricevere il viatico da un giovane prete mentre un giovincello di diciotto anni circa lo sorregge e due chierici tengono le torce, il tabernacolo e l'ombrello. Il povero vecchio senza famiglia e senza casa si è ridotto a finire i suoi giorni su questo fienile ove la pietà di queste giovani persone vale forse per l'ultima volta a consolarlo».
Nella Sacra Famiglia Pellizza da Volpedo dipinge Maria con il viso della moglie.
Ma si pensi anche all’umanità di Passeggiata amorosa o di L’amore nella vita.
O ancora a Il girotondo (idillio campestre nella pieve a Volpedo o a La processione.
Meraviglioso è poi l’amore per il creato ne Il sole, che non è il “sol dell’avvenire”, ma il sole vero e proprio che sorge al mattino: il pittore aveva precisato di voler scegliere “soggetti eterni”, e quindi di voler trattare «la bella natura che assorbe l’uomo e lo annienta per campeggiare essa stessa sfolgorando la sua immortale bellezza… Tu devi già aver indovinato il mio tema…».
Tornando a Quarto stato è evidente che la vera questione femminile consiste non nel suddividere i posti di lavoro con quote rosa assicurate, bensì nel garantire alle donne che vogliono essere madri di poterlo essere, senza dover sacrificare la loro posizione lavorativa: è l’attenzione che si dedica alla donna sposata e non single la vera questione dell’uguaglianza e del femminismo, così come del lavoro degno.