[I nostri ascendenti e il nostro albero genealogico] Al mondo siamo tutti fratelli? No, cugini, da Linkiesta
Riprendiamo da Linkiesta (https://www.linkiesta.it/2015/12/al-mondo-siamo-tutti-fratelli-no-cugini/) un articolo a firma LinkPop pubblicato il 30/12/2015. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Vita.
Il Centro culturale Gli scritti (28/6/2021)
Sul fatto che nel mondo siamo tutti fratelli, possiamo cominciare ad avere qualche dubbio. Non tanto di tipo religioso, quando di albero genealogico. Tim Urban, di Wait But Why, parlando con la nonna paterna di 89 anni ha fatto un po’ di ricerche sulle proprie radici, scoprendo qualcosa di molto interessante. E che mette in crisi il “siamo tutti fratelli”.
Ecco, cominciamo con il dire che in realtà siamo tutti cugini.
Le conclusioni alle quali Urban è arrivato partono da un assunto molto semplice: “Siamo in grado di utilizzare Google per imparare tutto ciò che vogliamo sulla storia del mondo e della storia del nostro paese, ma per quanto riguarda le nostre storie personali l’unico modo è fare domande”. Ecco che viene coinvolta Nana, la nonna paterna, che per tre ore coinvolge il nipote nei racconti sulla loro famiglia. Alla fine, Tim se ne resta con una domanda: “Cosa succede se continuo a estendere il mio albero genealogico ancora, ancora e ancora? Che cosa è esattamente un cugino di quarto grado, quanto ne ho, e dove sono tutti in questo momento?”.
Andando quindi indietro nel tempo e facendo ricerche correlate, si scopre ad esempio che l’80% di tutti i matrimoni nella storia sono stati tra cugini di secondo grado, se non di grado ancora più vicino. E che esiste un fenomeno cosiddetto pedigree collapse, che si verifica cioè quando due persone strettamente legate tra loro finiscono per stare insieme. Così, per esempio, se due cugini hanno avuto un bambino, quel bambino avrebbe solo sei bisnonni, non otto. O, per dirla in altro modo, ci sono “otto punti pieni” alla voce bisnonno sull’albero genealogico del bambino, ma due dei punti sono duplicati di altri due.
La ragione di questo è che per la maggior parte della storia umana, le persone hanno trascorso parte della loro vita nella stessa cinque miglia di raggio, e le altre persone in quella stessa zona tendevano ad essere famiglia immediata ed estesa. Ma la questione non è solo storica e si incrocia “drammaticamente” (per chi non è avvezzo a complesse operazioni matematiche, sia chiaro) con una formula.
La formula è questa: (n-1) 2d nd e dove n sta per il numero medio di bambini di una famiglia e D è il grado del cugino che si vuole trovare. La formula è spiegata bene qui Al mondo siamo tutti fratelli? No, cugini, di Tim Urban.
E ora, divertitevi nella ricerca.