Greta Thunberg accusa la Cina di emettere più anidride carbonica di tutti i paesi “sviluppati” del pianeta messi insieme e, in risposta, diviene vittima di fat shaming da parte del China Daily. Breve nota di Giovanni Amico
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per approfondimenti, cfr. la sezione Ecologia.
Il Centro culturale Gli scritti (7/6/2021)
I media occidentali hanno passato sotto silenzio non solo l’ignobile offesa del China Daily a Greta Thunberg accusata di emettere flatulenze in quanto grassa, pur se vegana, ma – cosa ben più grave – hanno taciuto delle affermazioni della Thunberg su Twitter che hanno avuto come reazione lo squallido body shaming cinese.
La Thunberg, infatti, aveva ripreso un report che asseriva che nel 2019 la Cina, da sola, per la prima volta aveva emesso più anidride carbonica di tutto il resto delle nazioni “sviluppate” messe insieme.
Diversi indicatori lasciano, infatti, ritenere che la Cina produca 1/3 dell’inquinamento a base di anidride carbonica del mondo intero.
Greta, con quel post del 7 maggio – “China's annual emissions exceeded those of all developed nations combined in 2019, the first time this has happened since national greenhouse gas emissions have been measured, according to a new report. https://cnn.it/3baiVDI” – chiedeva alla Cina una drastica inversione di marcia.
Il fatto che la Thunberg abbia additato la Cina come la causa più grave dell’inquinamento nel 2019 è stato sottaciuto dai media, poco interessati a notizie non politicamente corrette come questa.
Di conseguenza, anche il curioso attacco di body shaming è passato poi sotto silenzio – e questo secondo silenzio forse è un bene: “Sebbene affermi di essere vegana, a giudicare dai risultati della sua crescita, le sue emissioni di carbonio in realtà non sono basse”, ha scritto l'autore Tang Ge.
Comunque il 24 maggio Greta ha così risposto “Being fat-shamed by Chinese state owned media is a pretty weird experience even by my standards. But it’s definitely going on my resume”.
P.S. Da tempo sostengo sulle pagine de Gli scritti che la questione ecologica deve essere affrontata non solo con generici proclami, ma anche con precise denunce internazionali ai paesi non-europei che mostrino come l’Europa sia ad oggi il continente meno inquinante del mondo.
Tale necessario rilievo non deve essere fatto ai fini di ridurre la lotta che le nazioni europee debbono comunque condurre, ma per una visione equilibrata della questione e per un’educazione ai nuovi rapporti fra il modificatosi Nord del mondo – che comprende oggi la Cina, l’India e diversi paesi del mondo arabo – e il centro-Sud del mondo – di cui oggi fa parte l’Italia!
Ci fa piacere che anche Greta stia meglio comprendendo come orientare lo sguardo della lotta ecologista che è doverosa e necessaria, ma che va condotta con scientificità e equilibrio politico, pena l’insuccesso totale degli obiettivi che si desiderano perseguire se non si rivolge l’attenzione ai paesi oggi maggiormente inquinanti.