Lo Scoppio del Carro e la Colombina [a Firenze in Piazza del Duomo], dal sito dell’Opera del Duomo di Firenze
Riprendiamo dal sito dell’Opera del Duomo di Firenze (https://duomo.firenze.it/it/opera-magazine/post/5858/lo-scoppio-del-carro-e-la-colombina) un articolo redazionale pubblicato il 4/4/2021. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per approfondimenti, cfr. la sezione Arte e fede.
Il Centro culturale Gli scritti (11/4/2021)
Lo scoppio del Carro è una delle più importanti e amate feste di Firenze poiché unisce storia, tradizione e fede. È una grande festa religiosa svolta la domenica di Pasqua, ma che si lega anche a sentimenti ed elementi di celebrazione della Città di Firenze e del suo popolo.
La sua origine si perde nella notte dei tempi e nella leggenda celando una simbologia legata alla Pasqua cristiana che ancora oggi viene studiata dagli storici.
Secondo le cronache antiche tutto ebbe origine mille anni fa, al tempo delle crociate, quando Firenze stava ritrovando il suo splendore sotto la protezione di Matilde di Canossa.
Correva l'anno 1099 quando l'esercito crociato di Goffredo da Buglione conquistò Gerusalemme; con lui c’erano oltre 2.500 fiorentini, guidati da Pazzino de' Pazzi; questo eroico fiorentino, secondo la tradizione, fu il primo ad innalzare l'insegna cristiana sulle mura della città santa.
In riconoscenza di ciò si narra che Goffredo avrebbe donato a Pazzino tre frammenti della pietra del Santo Sepolcro di Cristo. Le pietre furono portate a Firenze e conservate prima nel Palazzo Pazzi, poi nelle chiese di Santa Maria Sopra Porta, di San Biagio e quindi dei Santissimi Apostoli, dove si trovano tutt’oggi. La tradizione dice ancora che i crociati il sabato Santo, dopo la liberazione di Gerusalemme, si fossero radunati in preghiera nella chiesa della Resurrezione e avessero distribuito con torce e candele il fuoco santo che lì ardeva. Per commemorare questo evento a partire dalla fine del XII secolo cominciò anche a Firenze l'usanza di accendere il fuoco pasquale con le scintille sprigionate dallo sfregamento delle tre pietre portate da Pazzino. Il fuoco veniva poi benedetto e distribuito in Cattedrale ai fiorentini che lo riportavano nelle proprie case per accendere il focolare domestico.
Successivamente cominciò l’usanza di trasportare il fuoco santo all’interno di una splendida lanterna rinascimentale in argento conservato tutt’ora nella chiesa di SS. Apostoli insieme alle pietre. Oggi il fuoco viene acceso il sabato santo sul sagrato della Cattedrale, e l’antica lanterna reliquiario viene portata in processione il giorno seguente. In passato il fuoco veniva poi condotto in Duomo su un carro. Nei secoli questo carro andò ad arricchirsi di decorazioni, tra cui fiaccole e poi razzi e fuochi d'artificio.
L'attuale Carro – detto dai fiorentini “il brindellone” – fu disegnato agli inizi del Seicento ad opera del grande architetto, esperto di teatro e di effetti pirotecnici: Bernardo Buontalenti. Si tratta di una grande torre di legno a tre piani che da secoli, se pur più volte restaurato, gode di ottima salute. Durante l’anno è conservato in un apposito locale in via Il Prato.
A partire dal 1515-20, sotto il pontificato di Leone X (Giovanni de' Medici), il giorno di Pasqua prese inizio il tradizionale "Scoppio del Carro" con le stesse modalità con le quali ancora oggi si svolge. Davanti all’Altare Maggiore della cattedrale viene innalzato un palo di 7 metri che si collega con un cavo di acciaio al Carro che, scortato da 150 fra armati, musici e sbandieratori del calcio storico e trainato da due paia di candidi bovi infiorati, viene sistemato nello spazio antistante il sagrato, tra il Duomo e il Battistero. Sul cavo di acciaio in prossimità del palo si trova un razzo a forma di colomba (la cosiddetta “colombina”). Durante la Messa, al canto del Gloria, l’Arcivescovo accende la Colombina con il fuoco santo ed essa corre sibilando velocemente lungo il cavo, percorre tutta la navata, attraversa il portone Centrale della Cattedrale e va a colpire il Carro nella Piazza dando vita a spettacolari fuori d’artificio. È di buono auspicio che la colombina, dopo aver incendiato il Carro, faccia il viaggio di ritorno fino all’altare maggiore senza intoppi.
La colomba simboleggia lo Spirito santo e il fuoco che si accende la Resurrezione di Gesù dal Sepolcro: si comprende quindi perché il buon esito del volo della colombina e dell’accensione dei fuochi siano da sempre considerati di buon augurio per l’anno che viene (che in passato cominciava a Firenze il 25 marzo).
E per capire il legame indistricabile tra la celebrazione religiosa e quella civica va ricordato che al momento dello “scoppio” una girandola posta sulla sommità del carro fa dispiegare tre gonfaloni: uno con lo stemma dell’Arte della Lana (oggi simbolo dell’Opera di Santa Maria del Fiore), uno con quello della Famiglia Pazzi (in memoria del celebre Pazzino) e un terzo con il giglio di Firenze.
I fiorentini vivono ancora oggi questo evento con particolare orgoglio e devozione, ma ai giorni nostri la festa attira anche l'attenzione di molti turisti che è diventata famosa in tutto il mondo, sia per la sua spettacolarità che per la bellezza della sua cornice.
L’appuntamento con lo Scoppio del Carro è la domenica di Pasqua […] dinanzi al sagrato della Cattedrale di Santa Maria del Fiore.
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