In tre video il coraggio di denunciare le molestie alle donne, rovesciando quella che è stata esaltata per anni come libertà sessuale ed è invece disprezzo e riduzione della donna ad oggetto, di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per approfondimenti, cfr. la sezione Educare all’affettività.
Il Centro culturale Gli scritti (4/4/2021)
Il coraggio di denunciare la riduzione della sessualità – e della donna in particolare – a oggetto risuona come un annuncio. Era da tempo che tali parole di denuncia e liberazione venivano sottaciute, perché la pseudo-libertà sessuale decantata da tanti intendeva nascondere tale disprezzo e riduzione dell’amore.
I due video che seguono, girati uno a New York/Manhattan
e l’altro a Napoli
danno un’idea delle situazioni che ordinariamente una qualsivoglia ragazza si trova a subire, se solo passeggia sola in una grande città.
In entrambi i video, coloro che li hanno girati si sono limitati a contare le molestie verbali o gli approcci che una ragazza carina subisce semplicemente camminando per la strada in silenzio.
Su Netflix trovate, invece, un video (Conversazione sulle molestie sessuali e scena del bus | Sex Education | Netflix Italia) in cui delle giovani donne parlano e raccontano le molestie subite nella loro vita. È sicuramente molto interessante e capace di suscitare un giusto sdegno.
Dinanzi a tale triste realtà è sicuramente importante valorizzare il disgusto della maggior parte degli uomini davanti a queste molestie, facendo leva sulla loro nobiltà d’animo in maniera da invitare i ragazzi a usare la loro stessa forza fisica (non la loro violenza!) per intervenire a difendere una ragazza in difficoltà.
Un'educazione all'amore e alla sessualità deve far leva su questo sdegno che dice la nobiltà del giovane che lo prova. Non appena egli pensa alla ragazza che ama, si accorge di quanti la guardano come fosse un oggetto e prova grande fastidio per questo. Allo stesso modo un padre che immagina come sua figlia possa essere guardata da persone che non la amano, sente quegli sguardi come violenti e disonesti.
Tornare ad educare, mostrando come ogni uomo provi questi sentimenti di fastidio e di rifiuto è estremamente importante. Bisogna assolutamente rendersi conto che né l'educazione repressiva degli anni '50, né quella del free love degli anni '60 e seguenti, hanno avuto il coraggio di mostrare quanto sia facile considerare una persona come un oggetto. Quei due modelli pseudo-educativi debbono essere messi in discussione.