Che la riduzione dello stipendio dei dipendenti vaticani sia di esempio perché anche i giornalisti e gli uomini della TV che giustamente plaudono ad esso riducano i loro stipendi del 10% e così facciano anche i politici e i governanti. Breve nota di Giovanni Amico
Riprendiamo sul nostro sito un articolo di Giovanni Amico. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per approfondimenti, cfr. la sezione Giustizia e carità.
Il Centro culturale Gli scritti (28/3/2021)
Il decreto di papa Francesco che ha decurtato di un decimo gli stipendi più alti dei dipendenti che lavorano al suo servizio è finalizzato a non licenziare nessuno dei dipendenti che lavorano in Vaticano.
Tale decreto è nobile ed ha ragioni oggettive: una delle due fonti più grandi con cui il papa può pagare il personale che lavora alle sue dipendenza sono i Musei Vaticani che, ovviamente, non stanno fornendo alcun introito in tempi di Covid (cosa che dovrebbe far riflettere chi continua a ripetere come un pappagallo gli sciocchi ritornelli che i Musei Vaticani andrebbero venduti o che lo stesso Vaticano sarebbe ricchissimo).
Ebbene il nobile gesto di ridurre gli stipendi più alti del personale della Santa Sede per salvare il lavoro di tutti i dipendenti potrebbe divenire un esempio anche per l’amministrazione italiana, così come per i giornalisti che stanno unanimemente plaudendo a tale gesto.
Già diverse aziende, prima del papa e fin dall’inizio della crisi dovuta al Covid, pur di non licenziare anche chi non era assunto a tempo indeterminato, hanno rinunciato a parte dei propri introiti per salvare lo stipendio dei dipendenti, soprattutto di quelli che dovevano mantenere la propria famiglia.
Ora anche il papa ha seguito tale strada.
Quanto sarebbe bello che ora anche il Parlamento italiano decurtasse gli stipendi e le pensioni di deputati e senatori del 10% e così facessero i diversi dicasteri per gli stipendi pubblici più alti, anche a livello regionale e comunale.
Quanto sarebbe bello che anche i giornalisti con stipendi alti, in particolare quelli della televisione e dei quotidiani nazionali, mentre esaltano il gesto del papa, sapessero anch’essi trarne ispirazione per gesti analoghi nelle loro diverse testate.
Quanto sarebbe bello che tutti “copiassimo” quel gesto come un segno per chi in questo momento teme per la propria posizione lavorativa.
Noi dobbiamo far sì che la Chiesa non sia sempre l’unica e la migliore.