1/ Desidero che tutti sappiano che l’evento più grande avvenuto a Roma negli ultimi secoli è il Concilio Vaticano II, di Andrea Lonardo 2/ Il discorso di papa Giovanni XXIII alla folla romana accorsa in piazza San Pietro nella fiaccolata notturna il giorno dell’apertura del Concilio Vaticano II: il famoso “discorso alla luna”

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 28 /03 /2021 - 16:02 pm | Permalink | Homepage
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1/ Desidero che tutti sappiano che l’evento più grande avvenuto a Roma negli ultimi secoli è il Concilio Vaticano II, di Andrea Lonardo

Riprendiamo sul nostro sito un articolo di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per approfondimenti, cfr. la sezione Roma e le sue basiliche.

Il Centro culturale Gli scritti (28/3/2021)

C’è una cosa che desidero sia conosciuta da tutti nel tempo, una cosa che voglio con forza che sia inserita nelle guide turistiche cittadine e nei libri di scuola e intendo lottare perché la prossima generazione di studenti romani non sia privata di questa conoscenza come ne è stata la mia.

Voglio che sappiano che l’evento più grande avvenuto a Roma negli ultimi secoli è il Concilio Vaticano II.

Roma ha visto tanti avvenimenti importanti, ma in fondo provinciali. Ha conosciuto negli ultimi secoli tanti fatti, ma in fondo privi di un significato universale.

C’è stato però un evento avvenuto a Roma che ha cambiato e in meglio la storia del mondo: il Concilio Vaticano II.

Sbagliano – e gravemente – quelli che dicono che il Concilio è stato un evento che ha cambiato la storia della Chiesa. Sbagliano non perché questo non sia vero, ma perché restringono la portata di quell’evento a conseguenze puramente intra-ecclesiali.

Non si accorgono, così, che quegli anni che hanno visto convergere a Roma i vescovi dell’Europa, delle Americhe, dell’Africa, dell’Asia dell’Australia, ha cambiato la storia del mondo intero. E l’ha cambiata in meglio.

In quell’assise, in quegli anni di dibattito intensissimo, il contributo che Roma intera ha dato al mondo intero è stato unico e prezioso. È stata una svolta epocale per la Chiesa e per il mondo.

E ovviamente quell’evento è stato un momento nel quale il mondo intero, con la presenza di suoi rappresentanti di ogni dove, ha cambiato Roma e l’Europa!

Quante delle potenzialità positive che sono fiorite in Europa, come nelle Americhe, in Africa come in Asia, dipendono da quei dibattiti.

Erano rappresentate nel Concilio, dal ’62 al ’65, tutte le città del mondo tramite i loro vescovi – e non si dimentichi che anche le città agnostiche o di altre religioni hanno i loro vescovi che portarono lì le istanze di quelle terre.

Roma fu, negli anni del Concilio, una città per il mondo.

Ovviamente questo dipese anche dal ruolo che ha quell’uomo che viene eletto come vescovo di Roma che rende l’urbe una città universale. Ma questo sarebbe un lungo discorso e non c’è il tempo di parlarne in questa sede.

Io sarei felice se un giorno, in tutte le storie di Roma che verranno scritte, si dicesse che l’avvenimento più grande che ha visto protagonista Roma negli ultimi secoli è stato il Concilio Vaticano II e che nessun politico di Roma potesse mai dimenticare ciò che è gloria e responsabilità della sua città.

2/ Il discorso di papa Giovanni XXIII alla folla romana accorsa in piazza San Pietro nella fiaccolata notturna il giorno dell’apertura del Concilio Vaticano II: il famoso “discorso alla luna”

Riprendiamo sul nostro sito il testo e il video del discorso tenuto da papa Giovanni XXIII la sera del giorno di apertura del Concilio Vaticano II, l’11 ottobre 1962. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per approfondimenti, cfr. la sezione Roma e le sue basiliche.

Il Centro culturale Gli scritti (28/3/2021)

Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato.

Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera - osservatela in alto - a guardare a questo spettacolo. Gli è che noi chiudiamo una grande giornata di pace. Di pace. Gloria a Dio e pace agli uomini di buona volontà. Ripetiamo spesso questo augurio! E quando possiamo dire che veramente il raggio, la dolcezza della pace del Signore ci unisce e ci prende, noi diciamo "Ecco qui un saggio di quello che dovrebbe essere la vita, sempre, di tutti i secoli, e della vita che ci attende per l'eternità".

Dite un poco: se domandassi, potessi domandare a ciascuno "Voi da che parte venite?", i figli di Roma, che sono qui specialmente rappresentati, "Ah, noi siamo i vostri figlioli più vicini, voi siete il Vescovo di Roma".

Ma voi, figlioli di Roma, voi sentite di rappresentare veramente la Roma caput mundi, così come nella Provvidenza è stata chiamata ad essere, per la diffusione della verità e della pace cristiana.

In queste parole c'è la risposta al vostro omaggio. La mia persona conta niente, è un fratello che parla a voi diventato padre per la volontà di Nostro Signore, ma tutti insieme, paternità e fraternità, è grazia di Dio. Tutto, tutto! Continuiamo dunque a volerci bene, a volerci bene così, guardandoci così nell'incontro: cogliere quello che ci unisce, lasciar da parte quello, se c'è, qualche cosa che ci può tenere un po' in difficoltà. Niente.

Fratres sumus. La luce che splende sopra di noi, che è nei nostri cuori, che è nelle nostre coscienze, è la luce di Cristo, il quale veramente vuol dominare con la grazia sua tutte le anime.

Stamattina è stato uno spettacolo che neppure la Basilica di San Pietro, che ha quattro secoli di storia, non ha mai potuto contemplare. Apparteniamo quindi ad un'epoca nella quale siamo sensibili alle voci dall'alto, e vogliamo essere fedeli e stare secondo l'indirizzo che il Cristo benedetto ci ha fatto.

Finisco dandovi la benedizione. Accanto a me amo invitare la Madonna santa e benedetta, di cui oggi ricordiamo il grande mistero. Ho sentito qualcuno di voi che ha ricordato Efeso e le lampade accese intorno alla Basilica di là, che io ho veduto coi miei occhi - non a quei tempi, si capisce, ma recentemente - e che ricorda la proclamazione del dogma della Divina Maternità di Maria. Ebbene, invocando Lei, alzando tutti insieme lo sguardo verso Gesù benedetto, il Figliol Suo, ripensando a quello che è con voi, a quello che è nelle vostre famiglie, di gioia, di pace, e anche un poco di tribolazione e di tristezza, la grande benedizione. Accoglietela di buon animo.

Questa sera lo spettacolo offertomi è tale da restare ancora nella mia memoria, come resterà nella vostra. Facciamo onore alle impressioni di questa sera! Che siano sempre i nostri sentimenti come ora li esprimiamo davanti al cielo e davanti alla terra. Fede, speranza, carità, amore di Dio, amore di fratelli, e poi tutti insieme, aiutati così, nella santa pace del Signore, alle opere del bene.

Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite "Questa è la carezza del Papa". Troverete qualche lacrima da asciugare. Fate qualche... dite una parola buona: "Il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza". E poi tutti insieme ci animiamo cantando, sospirando, piangendo, ma sempre, sempre pieni di fiducia nel Cristo che ci aiuta e che ci ascolta, continuare e riprendere il nostro cammino.

Così dunque vogliate attendere alla benedizione che vi do e anche alla buona notte che mi permetto di augurarvi, con la preghiera però che non si cominci... solamente...

Oggi noi iniziamo un anno, un anno, chissà... speriamolo bene! Il Concilio comincia e non sappiamo quando finirà, potesse finire prima di Natale, ma forse forse non riusciremo a dir tutto, a intenderci su tutto bene.

Ci vorrà un altro ritrovo, ma se il ritrovarci così deve sempre allietare le nostre anime, le nostre famiglie, Roma e tutto quanto il mondo tutto intero, vengano pure questi giorni, li aspettiamo in benedizione.