Della schizofrenia di chi esalta femminismo e pornografia, di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Educare all'affettività.
Il Centro culturale Gli scritti (13/9/2020)
È dinanzi agli occhi la schizofrenia più grande della proposta sessuale della modernità.
Si insiste, infatti, in maniera martellante, sul rischio sempre presente della violenza maschile sulla donna, si sottolinea giustamente quanto la donna sia ridotta ad oggetto del maschio che intende approfittarne a suo uso e consumo.
Ma, un istante dopo, si plaude alla pornografia e al suo mercato. Poiché tutto deve essere lecito e ogni minima pulsione umana è divenuta un “diritto”, ecco che si ritiene sbagliato ostacolare in qualsivoglia modo la pornografia.
Ma tutta la pornografia è basata sulla riduzione del corpo ad oggetto. L’idea di libertà sessuale che vi viene sostenuta è quella di un totale distacco fra piacere e amore. L’importante è il sesso, l’amore non ha alcun significato.
Come possono comporsi le posizioni femministe dell’intellighenzia e il pieno assenso culturale alla pornografia?