La tristissima morte di Agitu Idea Gudeta, bellissima figura di migrante integrata, e il bisogno di redenzione, di Andrea Lonardo
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Il Centro culturale Gli scritti (3/1/2021)
La tristissima morte di Agitu Idea Gudeta, bellissima figura di migrante integrata, etiope di etnia oromo, è stata inizialmente sfruttata in chiave anti-razzista da chi insinuava che fosse stata uccisa perché africana.
Alla notizia che ad ucciderla, dopo averla violentata, è stato un ghanese suo dipendente, altri di parte opposta stanno sfruttando indegnamente la notizia per affermere che non è possibile alcuna integrazione, data l’origine dell’assassino.
Anche intorno alla morte della coraggiosa Agitu, insomma, il bipolarismo di chi vede il male presente in un fronte o nel fronte opposto scatta e intristisce ancor di più.
Ciò che nessuno ha mai il coraggio di affermare è che il male è nel cuore dell’uomo, è nel cuore dei trentini, come degli oromo, come dei ghanesi, come degli italiani, come dei britannici o dei libici.
I nostri cuori debbono essere redenti e, se questo non avviene, ecco che la sopraffazione dell’uno sull’altro è affacciata alle porte del nostro cuore, come insegnano Caino e Abele.
Le stesse culture del mondo debbono tutte essere essere redente, perché sia nella storia italiana, come in quella etiope, in quella ghanese, come in quella britannica, esiste il germe del male. Esiste il diavolo ed egli si approfitta di ogni varco perché le culture e le persone cerchino di sopraffare l’altro e gli altri.
Anche la scelta di fuggire dall’Etiopia della povera Agitu dipese dalla violenza esercitata da quello che è stato il principale Partito etiope, il Fronte di liberazione del Tigrè (Tplf), al potere dal 1991, di ispirazione marxista e socialista.
Il corno d’Africa, come è noto, dopo essere stato oggetto delle mire fasciste è poi passato, dopo la decolonizzazione, nelle mani di gruppi di area comunista, legati nel passato principalmente a Cuba, di modo che le popolazioni locali sono passate dalla padella alla brace.
In questo mondo, dove il male agisce in ogni etnia, in ogni popolo e in ogni uomo, agisce pure il bene ed esistono persone come Agitu che, dopo aver studiato a Trento, era riuscita a creare una azienda di produzione di latte e formaggi: “L’idea era recuperare le razze caprine autoctone e valorizzare i terreni del demanio, abbandonati dagli allevatori locali nel corso degli ultimi decenni”.
La bellissima e triste storia di Agitu non può farci tacere il fatto che i cuori e le culture hanno bisogno di redenzione, piuttosto che di persone che stabiliscano a priori i torti e le ragioni a partire unicamente dal luogo di origine o dall’appartenenza alla destra o alla sinistra. Il cuore umano, purtroppo, è difficilmente guaribile.