Sono anni che parliamo degli adulti: ebbene sono loro che debbono oggi accompagnare le giovani generazioni ad attraversare il Covid. Cioè siamo noi!, di Andrea Lonardo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 05 /10 /2020 - 00:01 am | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Adulti e catechesi degli adulti.

Il Centro culturale Gli scritti (4/10/2020)

Oggi gli adulti debbono prendere in mano la situazione, in famiglia e nella scuola, nel lavoro e nella malattia, nella carità e nella speranza, nel mostrare come si possa attraversare il Covid, cioè cosa sia la vita.

Oggi che tutto diventa più difficile e che la malattia torna a bussare alla porta di tutti e in tutto il mondo, abbiamo bisogno degli adulti. Dei genitori e dei nonni, dei preti e dei vescovi, dei politici e dei papi.

È necessario che ci sia chi dica quanto sia preziosa la vita e come affrontare la morte, come accettare la malattia e come sognare il futuro.

Siamo noi, gli adulti, a dover dare coraggio ai giovani impauriti. Servono persone che sanno prendere in mano le redini di questo tempo, sanno morire e sanno vivere.

Non lo debbono fare altri, tocca a noi, a tutti gli adulti e, in particolare, a chi ha responsabilità, come i vescovi, i genitori, i preti, i docenti, i giornalisti, gli uomini di cultura e i politici.

Non vi sono altri, tocca a noi, gli adulti.

Quindi coraggio e ognuno al suo posto. Qualcuno si ammalerà, qualcuno cadrà, ma il testimone ora è nelle nostre mani e tutti testimonieremo della speranza che ci anima e della certezza che la vita è nelle mani di Dio e che la nostra riscoperta debolezza non ci spaventa e non ci distrugge.

Perché noi sappiamo cosa è vivere e cosa è morire, cosa è sperare e cosa è risorgere.

Altre generazioni hanno affrontato i campi di battaglia o la peste. A noi è toccato il Covid e non è il caso di lamentarsi troppo. Ognuno al suo posto e avanti.

Io non amo i disertori. Nessuno di noi li ama.