Le invasioni arabo-musulmane (saracene) in Lucania nell’alto medioevo. Le cronache di Lupus Protospatarius Barensis e del Rerum In Regno Neapolitano gestarum breve Chronicon, di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito un articolo di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Alto medioevo.
Il Centro culturale Gli scritti (17/8/2020)
Non è facile ricostruire precisamente tempi e modalità delle invasioni arabo-musulmane in Lucania, invasioni dette “saracene” nel linguaggio medioevale.
Non è facile nel dettaglio, data la scarsezza delle fonti dell’epoca. Ma è, in realtà possibile e anzi agevole, comprenderne le direttive principali, la cronologia generale, i luoghi dove l’avanzata venne arrestata, le città dove avvennero i saccheggi e le deportazioni in schiavitù e quelle nelle quali ci fu, dopo la conquista, una permanenza più duratura, anche se bisogna rinunciare poi ad ulteriori precisazioni.
Innanzitutto è evidente che l’avanzata avvenne lungo le quattro direttrici delle valli scavate dai fiumi più importanti della regione: il Bràdano, il Basento, l’Agri e il Sinni.
Lungo il Bràdano non vi è dubbio che venne presa più volte - l’ultima volta dopo ben tre mesi d’assedio, cui seguiva ordinariamente il saccheggio e la deportazione in schiavitù dei superstiti - Matera così come venne occupata, probabilmente più volte, Venosa. I limiti dell’avanzata furono, invece, lungo il Bràdano, a ovest Acerenza che non venne mai presa[1] e fu la città episcopale di riferimento per i longobardi durante tutto il periodo e, a nord, Melfi che non venne mai conquistata, divenendo il limite settentrionale dell’avanzata.
Lungo il Basento il limite mai conquistato fu, invece, Potenza - la località detta, però, Campo Saraceno ricorda l’attacco alla città -, mentre moltissimi dei centri più a valle furono conquistati e saccheggiati. In particolare, ad est della valle, Tricarico e ad ovest Pietrapertosa divennero roccaforti stabili, al punto che gli arabo-musulmani allontanarono le popolazioni dal centro dei due villaggi e vi si insediarono: la toponomastica ricorda, infatti, lì le due rabatane appunto di Tricarico e Pietrapertosa (dal termine rabat/ribat in arabo che significa insediamento). L’avanzata giunse però certamente fino ad Abriola.
Lungo l’Agri furono certamente conquistate dagli arabo-musulmani Anglona, Tursi, Stigliano e Grumento.
Nelle colline fra l’Agri e il Sinni venne non solo conquistata, ma anche resa stabile roccaforte, per un tempo difficile da determinare, Tursi, luogo in cui esiste tuttora un quartiere denominato rabatana come a Tricarico e Pietrapertosa. Più avanti fu certamente conquistato per un determinato periodo Castelsaraceno.
Per quel che riguarda la cronologia, nell’impossibilità di fornire ulteriori precisazioni, sono certi almeno due periodi successivi di invasioni delle suddette valli.
Per la cronologia di questi due periodi di saccheggi e invasioni un punto di riferimento fondamentale è la cronologia relativa a Taranto, che è più certa.
Taranto venne conquistata dagli arabo-musulmani una prima volta nell’840-841 e, alla caduta del porto e della città, i saraceni vi si insediarono costituendo un emirato tarantino, che durò fino all’880 circa, quindi per quarant’anni. Non si sa se in questi anni fu possibile che un vescovo permanesse in Taranto. Una fonte apre come uno squarcio sulla situazione locale, poiché Bernardo di Bordeaux ricorda che vide nel porto di Taranto sei navi cariche di novemila schiavi presi “de Beneventanis christianis”[2] da portare nei porti del nord Africa per venderli lì – erano probabilmente longobardi delle diverse valli della Lucania che Bernardo identificava con il ducato longobardo di appartenenza.
Se anche il numero di novemila può essere esagerato – sempre le fonti dell’epoca vanno prese con beneficio di inventario – il documento conferma come fosse abituale presso gli arabo-musulmani del tempo la pratica della schiavizzazione di uomini, giovani e donne catturati durante le scorrerie nei diversi centri attaccati - in questo caso nelle valli lucane -, ma la riduzione in schiavitù era una delle modalità di arricchimento dei saccheggi saraceni in tutto il Mediterraneo: la fonte ricorda poi come essi venissero imbarcati per essere venduti nei porti di provenienza dei saraceni in Africa.
Da Taranto gli arabo-musulmani vennero scacciati una prima volta dal siriano Nasar e dagli eserciti di Procopio e di Leone Apostyppes, inviati dall’imperatore Basilio I[3].
Prima della prima conquista araba Taranto era ancora latina, da quel momento iniziò un processo progressivo di bizantinizzazione.
Fu poi la volta del secondo attacco: esso avvenne nell’anno 927 quando Abdu Ahmed Dyatar ibn Obeid assediò Taranto e la distrusse, questa volta completamente. Nuovamente, per un secondo quarantennio, il principale porto che avrebbe costituito un ostacolo alle avanzate nelle valli lucane venne annichilito: i saraceni furono così nuovamente liberi di saccheggiare le valli e di insediarvisi.
Solo nel 967 la città venne infine ricostruita dall’imperatore Niceforo II Foca. Il processo di bizantinizzazione raggiunse il suo culmine e l’imperatore provvide ad elevare al titolo di arcivescovo il presule tarantino.
Non è difficile collegare i dati cronologici accertati in Lucania a questo duplice periodo, poiché i saccheggi che gli arabo-musulmani perpetravano come tattica di guerra non sarebbero potuti avvenire abitualmente nel profondo delle valli, se non avendo le spalle coperte dall’occupazione di Taranto e del suo porto.
Gli storici precisano le date della conquista di alcuni dei centri delle valli già indicati, senza però che sia possibile chiarire esattamente il nesso di tali attacchi con i loro saccheggi e senza che si possa precisare quali attacchi avvennero al solo fine del saccheggio e quali al fine di una permanenza più duratura. Per quel che riguarda il primo periodo di attacchi[4], Conza venne presa nell’866, Grumento nell’872, Abriola certamente nel 907.
Vi furono però anche altri attacchi intermedi, poiché nel 976 venne dato alle fiamme il castelli di Appio e vennero saccheggiate Matera e Gravina.
Per quel che riguarda il secondo periodo di attacchi[5], saccheggi e occupazioni viene in soccorso la Cronaca di Lupo protospataro (sulla quale vedi oltre) che ricorda un assedio di ben tre mesi a Matera nel 994, con conseguente razzia dei beni e deportazione di schiavi, una volta che la città venne presa dagli arabi, e fa menzione dell’attacco a Montescaglioso nel 1003, e di quello a Uggiano nel 1029.
Ma appartengono certamente a questa ondata di attacchi anche la devastazione di Gravina nel 985 e di Montepeloso nel 988.
I dati di questa seconda ondata di invasioni, attacchi e saccheggi concordano con una rara fonte d’epoca proveniente dall’Archivio Capitolare di Tricarico e che è stato pubblicata e studiata dai bizantinisti Andrè Guillou e Walter Holtzmann. Il testo così recita:
«Loukas il miscredente e l’apostata aveva occupato anche il Kastellion di Pietrapertosa e, non contento di moltiplicare in tutta l’Italia (bizantina) oppressioni e rapine, si era impossessato di terre altrui come un brigante: così prese il territorio del kastron di Tricarico, di cui erano proprietari da lungo tempo gli abitanti e non permise più che questi entrassero nelle loro terre per coltivarle. Noi abbiamo dunque cacciato da Pietrapertosa Loukas e i suoi correligionari e allora gli abitanti del kastron di Tricarico presentarono denuncia riguardante i limiti del loro territorio. Abbiamo dunque convocato il tassiarca Costantino Kontou che portò con sè gli abitanti del kastellion di Tolve: con l’accordo delle due parti, egli ristabilì i limiti delle terre di Tricarico e di Acerenza quali erano anticamente […]».
Biscaglia[6] spiega che il testo è «un atto redatto dal catepano Gregorio Tarchanéiôtes nel dicembre 1001, e costituisce una rara testimonianza della presenza saracena in Tricarico (e in genere in Basilicata). Il documento, di eccezionale importanza per la storia delle istituzioni bizantine nel Meridione d’Italia, attesta aggressioni continuate da parte di bande musulmane che, guidate da un cristiano convertitosi all’Islam, il kafir Loukas, avevano fondato nel borgo fortificato dell’antica Pietra Perciata (Pietrapertosa), tra le più impervie montagne dell’Appennino lucano, una brutale tirannia e di lì seminato terrore. Che l’occupazione dei più fertili territori della città fortificata di Tricarico fosse stata di lunga durata, è testimoniato dall’intervento successivo del chartoularios (cartografo) bizantino Myrôn, al quale toccò il compito di rideterminare i confini dell’agro di Tricarico rispetto a quello di Acerenza (che comprendeva anche Tolve)».
Il documento conferma, da un punto di vista letterario, quanto è noto dalla toponomastica - e parzialmente anche dall’archeologia - a motivo della presenza delle rabatane nei tre centri lucani già ricordati: tale dato innegabile dice di una permanenza duratura, indicando quindi una fase in cui l’avanzata passò da attacchi a scopo di saccheggio a veri e propri insediamenti, anche se tali avanguardie avevano anche il compito di servire da teste di ponte per proseguire ulteriori attacchi e saccheggi in borghi più avanti nelle valli.
Si riesce così a stabilire un quadro approssimativo delle direttive di attacco degli arabo-musulmani, senza poter precisare oltre nel dettaglio. Non abbiamo cronache né dei sopravvissuti agli attacchi, né dei deportati come schiavi in Africa, ma quello che si sa permette di immaginare quanto dovette essere triste la condizione dei lucani del tempo, sottoposti a tali azioni di forza improvvise e devastanti.
I fatti avvenuti in Lucania nell’alto medioevo risultano conformi alle modalità di attacco, saccheggio e progressiva conquista del territorio che si ritrovano presso i saraceni nel resto del Mediterraneo; cfr. su questo Breve cronologia degli attacchi saraceni (termine con cui si designano gli attacchi arabo-islamici del primo millennio) nel Mediterraneo, nella penisola italiana, in quella ispanica, in Provenza e sulle Alpi, di Andrea Lonardo.
Ovviamente la cronologia acquista significato se commisurata alla conquista araba della Sicilia – l’ultima rocca sicula bizantina venne espugnata dagli arabo-musulmani nel 965. La dominazione saracena della Sicilia ebbe termine con i successivi conquistatori, i normanni, che sbarcarono a Messina nel 1061 e pian piano presero il controllo dell’isola. La loro azione fece cessare definitivamente il pericolo di attacchi saraceni in Lucania, anche se l’evento che pose definitivamente fine alla presenza musulmana in Sicilia fu la decisione di Federico II che deportò in Puglia, non riuscendo ad integrarle, le ultime comunità musulmane (cfr. su questo Federico II: una reconquista "sterminatrice", di Ferdinando Maurici).
Il pericolo musulmano si ripresenterà solo nella seconda metà del quattrocento quando i turchi, dopo aver sottomesso gli arabi e aver posto fine all’impero bizantino, iniziarono un nuovo ciclo di saccheggi in tutto il Mediterraneo nel desiderio di conquistare le sue coste insieme all’intera Europa.
Primo N.B. Dinanzi agli arabo-musulmani si trovavano allora tre diverse forze divise fra di loro. Da un lato i bizantini, dall’altro i longobardi che avevano suddiviso la Lucania in quattro gastaldati, di Conza, di Venosa, di Acerenza e di Latiniano[7] (quest’ultimo non ancora identificato con precisione dagli storici) ed, infine, l’impero, con l’imperatore che discese in Lucania e in Apulia. Soprattutto agli inizi della penetrazione saracena i longobardi si avvalsero, talvolta, della collaborazione arabo-musulmana per contrapporsi ai bizantini.
Secondo N.B. Come si diceva, esistono due testi medioevali che raccolgono in età normanna, anche se come pura elencazioni di dati, alcuni episodi dei secoli precedenti, e precisamente le cronache di Lupus Protospatarius Barensis e il Rerum In Regno Neapolitano gestarum breve Chronicon[8].
Anche l’esiguità di tali fonti indica come i secoli IX e X siano stati un’epoca difficile e buia: in quegli anni la popolazione dovette pensare innanzitutto a sopravvivere.
Qui una versione del testo latino delle due fonti ripreso dal web e quindi non avente valore scientifico, anche se utile a rendersi conto dello stato delle fonti dell’epoca (il sito da cui lo abbiamo ripreso sintetizza le due fonti, presentandole in sequenza cronologica quasi fosse un unico documento). Per i poveri dati sui saraceni, cfr. agli anni 880, 901, 916, 924, 927, 977, 988, 994, 1009, 1020.
LUPUS PROTOSPATARIUS BARENSIS - RERUM IN REGNO NEAPOLITANO GESTARUM BREVE CHRONICON
(ab Anno Sal. 860 vsque ad 1102)[9]
Anno 860. Indictione VIII. comprehensa est Civitas Barum ab Imperatore Constantinopolitano
Anno 861. Indict. VIIII. Mortuus est Michael Imperator, et surrexit Basilius Parascensumenus filius eius, et regnavit ann. 21. ipse solus, et ann. 9. cum filijs suis.
Anno 866. intravit Ludovicus Imp. Beneventum.
Anno 867. incensa est Matera à Ludovico Imperatore, et idem Imperator intravit Civitatem Oriam.
Anno 868. Indictìone prima exierunt Agareni à Baro Civitate per Francos, tertia die intrante mensis Febr. eodemq; anno comprehensus est praedictus Ludovicus in Benevento.
Anno 875. intraverunt Graeci Barum mense Decembr. die Natalis Domini, feria 3. et Gregorius Stratigo, qui et Baiulus dicebatur.
Anno 880. exierunt Agareni de Tarento.
Anno 884. Indic. 2. surrexit Alo Princeps mense Octobris.
Anno 885. mortuus est Basilius Imper. et coeperunt regere Leo, et Alexander filij eius ann. 26. soli, cum eo verò ann. 9.
Anno 886. facta fuit proditio in Baro mense Iunij, quando Princeps fecit proelium cum Stratigo Trapezi, et Graecis.
Anno 890. obijt Alo Princeps, et surrexit Ursus frater eius.
Anno 891. intraverunt Graeci Beneventum mense Octobris, et Stratigo Sabbatichi in Siponto mense Iunij.
Anno 894. exierunt Graeci de Benevento mense Aug. per Francos.
Anno 900. descendit Melisianus Stratigo in Apulia.
Anno 901. descendit Abraham Rex Sarracenorum in Calabriam, et ivit Cosentiam Civitatem, (a) et percussus est ictu fulguris.
Anno 912. complentur ab obitu S. Martini anni 51.
Anno 913. Ind. prima coronatus est Constantius Imp. filius praedicti Leonis, qui regnavit ann. 47.
Anno 916. exierunt Agareni de Gariliano, et sunt anni 350. quo intraverunt Langobardi in Italiam sub Alboun Rege eorum.
Anno 916. explentur 40. anni, ex quo Agareni introierunt in Italiam.
Anno 920. introierunt Ungari, idest Unni in Italiam mense Februarij.
Anno 921. Interijt Ursileo Stratigo in proelio de Asculo mense Aprilis, et apprehendit Pandulphum Apuleo.
Anno 924. capta est Oria à Sarracenis mense Iulij, et interfecerunt cunctas mulieres, reliquos verò deduxerunt in Africam cunctos venundantes. Cod. Andr. et hoc anno Eusebìus obijt Clusij*
Anno 926. comprehendit Michael Sclabus Sipontum mense Iulij.
Anno 927. fuit excidium Tarenti patratum, et perempti sunt omnes viriliter pugnando: reliqui vero deportati sunt in Africam, Id factum est mense Augusti in festivitate Sanctae Mariae.
Anno 929. Indict. 2. Pandulphus, et Guaymarius (b)Principes intraverunt in Apuliam.
Anno 936. venerunt Ungari Capuam.
Anno 939. obscuratus est Sol, et apparuerunt stellae mense Iulij (c) astante tres dies, feria 3. ad horas tres. Luna 29.
(d) Anno 940. introierunt Ungari, vel Unni in Italiam mense Aprilis, et factum est proelium in Matera à Graecis cum Langobardis Cum Stratigo Imogalapto et negavit eum Pao in mari.
Anno 942. obijt Pandulphus Princeps die 10. mensis Aprilis.
Anno 945. Ind. 3. ceciderunt Romanus, et Ubo mense Decembri, et perierunt Ungari à Rege Othone.
Anno 946. Factum est homicidium. Bari mense Decembris, inter Cives.
Anno 947. Introierunt Ungari in Italiam, et perrexerunt usque Hydruntum. Et Platopidi (a) sedit in Civitate Cupersani, et fuit eo anno bonus introitus (b) per omnem terram.
Anno 950. obsederunt Graeci Asculum, et obtinuerunt.
Anno 951. (c) Malachianus fecit proelium in Calabria cum Sarracenis, et cecidit.
Anno 955. descendit Marianus Patritius in Apuliam.
Anno 956. Incensi sunt (d) Murancius Cleri, et Excelsula in Baro.
Anno 960. Indict. 3. obijt Constantinus Imp. qui regnavit ann. 47. et surrexit Romanus filius eius, et fuit proelium inter (e) Adralistum, et Ismael.
Anno 961. capta est Insula Cretes a Graecis sub Romano, mense Martij, et (a) Titabomen capta est à Sarracenis, et obscuratus est Sol.
Anno 963. obijt Romanus Imperator, et elevatus est Nichiphorus, qui regnavit ann. 7. et Otho Rex intravit Romam, et obscuratus est Sol.
Anno 965. introivit (b)Manuyci Patritius in Siciliam, et ibi mortuus est.
Anno 966. Introivit Nichiphorus (c) Magister in Civitatem Bari, et sunt anni 400. ex quo (d) introierunt Langobardi in Italiam.
Anno 967. descendit Otho Rex, et senex, pater Othonis Regis, qui (e) pugnavit cum Bulcassimo Sarracenorum Rege, et interfecit eum
Anno 969, introivit Otho Rex in Apuliam mense Martij, et obsedit Civitatem Bari irrito conatu, et in alio anno intravit in Calabriam mense Octobris, et Sol obscuratus est mense Decembris.
Anno 970. octidit Simischi Nichiforum Imp. et elevatus est ille.
Anno 972. pugnavit Asto filius Transamundi Marchisij cum (b)40. mil. Sarracenorum. Caytus eorum Bucobolus vocabatur, et vicit Asto cum 60. suis prosequens Agarenos usque Tarentum.
Anno 973. Ind. I. (c) obijt Pasaarus Protospata.
Anno 975. Ismael Interfectus est, et Zacharias Botuntum cepit.
Anno 976. obsederunt Sarraceni Gravinam irrito conatu, et obijt Simischi Imp. qui et Ioannes et coeperunt regnare Basilius, et Constantinus germani.
Anno 977. incenderunt Agareni Civitatem Oriae, et cunctum vulgus in Siciliam deduxerunt.
Anno 978. mortuus est Ioannes Episcopus, et surrexit Pao Archiepiscopus.
Anno 979. Occidit Porphyrius Protospata Andream Episcopum Oretanum mense Augusti.
Anno 981. fecit proelium Otho Rex cum Sarracenis in Calabria in Civitate Cotruna, et mortui sunt ibi 40. mil. Poenorum cum Rege eorum, nomine Bulcassimus.
Anno 982. tradita est Civitas Barij in manus Chalochyri Patritij, (b)qui et Delfina, à duobus fratribus Sergio, et Theophilacto mense lunij xj. die, et Otho Rex obijt Romae.
Anno 983. apprehendit (c) praedictus Delfina, Patritius, Civitatem Asculum mense Decembris.
Anno 985. Descendit Romanus Patritius cum filio suo in Apuliam.
Anno 986. comprehenderunt Sarraceni (d) Sanctam Chiriachi Civitatem, et dissipaverunt Calabriam totam.
Anno 987. occisus est (a) Sergius Protospata a Barensibus mense Februarij, et mortuus est (b)Adraliscus à Nicolao Crioti mense Augusti xv. die, et obscuratus est Sol.
Anno 988. Indict. prima depopulaverunt Sarraceni Vicos Barenses, et viros, ac mulieres in Siciliam captivos duxerunt.
Anno 989. descendit Ioannes Patricius, qui et Ammiropolus, et occidit Leonem Cannatum, et Nicolaum Critis, et Porphyrium.
Anno 990. occisus est Bubalus, (c) et Petrus Exubitus mense Martij.
Anno 991. fecit bellum (d) Asto Comes cum Sarracenis in Tarento, et ibi cecidit ille cum multis Barensibus.
Anno 992. magna fames per totam Italiam, et annonae caritas.
Anno 993. defunctus est Pao Archiepiscopus, et Chrisostomus elevatus est.
Anno 994. obsessa est Matera à Sarracenis tribus mensibus, et quarto capta ab eis. Cod. Andr. in qua mulier quaedam fame coacta proprium comedit filium.
Anno 997. occisus est Marcho Theodorus Excubitus in Civitate Oriae à Smaragdo, et Petro germanis.
Anno 998. venit (a) Busitus Coytus cum praedicto Smaragdo Barum mense Octobris, et praedictus Smaragdus Eques intravit Barum per vim à porta Occidentali, et exiit iterum: tunc Busitus cognita fraude discessit.
Anno 999. descendit (b)Trachamotus Catapanus, qui & Gregorius, et obsedit Civitatem Gravinam, et comprehendit Theophilactum.
Anno Domini 1000. Indic. 13. captus est praedictus Smaragdus à Trachamoto mense Iulij XI. die, et obijt Rex Otho Romae.
Anno 1002. obsedit Saphi Caytus Barum 2. Maij usque ad Sanctum Lucam mense Octobris, tunc liberata est per Petrum Ducem Veneticorum. Cod. Andr. à bona memoria dictum.
Anno 1003. Indict. prima Sarraceni obsederunt Montem Scaviosum mense Martij: et nihil profecerunt.
Anno 1005. redijt Durachium in manus Imperatoris per Theodorum.
Anno 1006. descendit (c) Xyphea Catapanus mense Iulij.
Anno 1007. defunctus est praedictus Catapanus in Civitate Bari.
Anno 1008. descendit (b)Curcua Patritius mense Maij.
Anno 1009. cecidit maxima nix, ex qua siccaverunt arbores olivae, et pisces, et volatilia mortua sunt, et mense Maij incepta est rebellio, et mense Augusti apprehenderunt Sarraceni Civitatem Cosentiam rupto foedere nomine Cayti Sati.
Anno 1010. obijt Curcua, & descendit Basilius Catapanus cum Macedonibus mense Martij, et Syllistus incendit multos homines in Civitate Trani.
Cod. Andr. eodem anno 1010. Langobardia rebellavit à Caesare opera Melo Ducis: isque accurrens proeliatus est Botunti contra Barenses, ubi ipsi obierunt, et Ismaël proeliatus est cum Graecis in Monte Pelusio, ubi peremptus est Dux.
Cod. Andr. Basilius Catapanus Barium obsidione cinxit à die XI. Aprilis usque ad XI. Iunij, et cepit eam cum quibusdam conditionibus.
Anno 1014. venit Henricus Imp. Romam mense Februarii, et Cassanus incensa est mense Augusti.
Anno 1015. apparuit Cometa mense Februarij, et Samuel Rex obijt, et filius regnavit.
Anno 1016. occisus est filius praedicti Samuelis (a) ab eius consobrina filio Aroni, et regnavit ipse, et Civitas Salernum obsessa est a Sarracenis per mare, et per terram: et nihil profecerunt.
Anno 1017. obijt Butunti (b)Mesardoniti Catapanus, et mense Novembris interfectus est Leo frater Argiri, et descendit Turnichi Catapanus mense Maij, et fecit proelium cum Melo, et Normannis. Leo Patianus Exubitus iterum mense Iulij 22. die proelium fecit praedictus Turnichius Catapanus, et vicit Melum, et Normannos, et mortuus est Patianus ibi.
Anno 1018. Indict. prima descendit Basilius Catapanus, qui et Bugianus, et Abalautius Patricius mense Decembris, et Ligorius (c) Tepoteriti fecit proelium Trani, et occisus est ibi Ioannatius Protospata, et Romoald captus est, et in Constantinopolim deportatus est.
Anno 1019. fecit proelium supradictus Bugianus mense Octobris cum Fransic, et vicit, et Melus fugijt cum aliquibus Francis ad Enricum Imp. Cod. Andr. et hoc proelium factum est ad Civitatem Cannensem.
Anno 1020. descenderunt Sarraceni cum Rayca, et obsederunt Bisinianum, et illud apprehenderunt. Et hoc anno mortuus est ipse Amira, et Melus Dux Apuliae.
Anno 1021. captus est (a) Dattus, et intravit in Civitatem Barum equitatus in Asina, 15. Iunij.
Anno 1022. venit Enricus Imp. Beneventum mense Martij, et obsedit Troiam in Capitinata.
Anno 1023. Venit Rayca (b)cum Saffari Criti Barum mense Iunij, et obsedit eam uno die: et amoti exinde comprehanderunt (c) Palagianum oppidum, et fabricatum est Castellum in Motula.
Anno 1024. factum est signum magnum in Episcopio Acherontino sub praesule secundo Stephano Materiensi in 5. die Paschae: Crucifixus enim magnus argenteus concussus est tribus vicibus capite, brachijs, et pedibus, cunctis hoc aspicientibus, et cecidit nix magna. Et transfretavit Bugianus in (d) Curbathia, et comprehendit ipsam Principissam uxorem (a) Cosmici, et direxit illam Constantinopolim, et mortuus est hoc anno Enricus Imp. et surrexit Conus nepos eius
Cod. Andr. 1027. Despotus Nicus in Italiam descendit cum ingentibus copijs Russorum, Uvandalorum, Turcarum, Bulgarorum, Brunchorum, Polonorum, Macedonum, aliarumque nationum, ad Siciliam capiendam. Captum est autem Rhegium, et ob Civium peccata, destructum est a Vulcano Catapano. Et Basilius Imp. obijt anno secundo. Itaque Graeci recesserunt die S. Martini. Iam vero Basilius, vivens renuntiavit Imperio, sibi substituens Romanum, cui uxorem dedit Zoam filiam suam.
Anno 1028. descendit Oresti Chetoniti mense Aprilis, et tunc obijt Barensis Episcopus Ioannes, et factus est Bisancius Achiepiscopus.
Anno 1029. venit Eustachius cum filijs Basilico, et Mandatora, et elegit Catapanum Christophorum. et Orestes praedictus ascendit in Constantinopolim cum Bugiano, et mortuus est Constantinus Imperator in vigilia S. Martini, et se vivente imposuit in Sede sua Romanum, et dedit ei uxorem Zoem filiam suam. Tandem Rayca et Saffari obsederunt castellum Obbianum, qui Obbianenses extraneos tradentes pacificaverunt cum ipsis, et mense Iulij venit Potho Catapanus, fecitque pugnam cum Rayca in Baro. Cod. Andr. et hoc anno obijt Guaimarius Salerni Princeps.
Anno 1031. mense Iunij comprehenderunt Sarraceni Cassianum. Cod. Andr. in terra Hydruntina, et tertio die mensis Iulij fecit proelium (a) Potho cum Sarracenis, et ceciderunt Graeci.
Anno 1032. descendit Ichiacon, et Chetoniti, et secum adduxit ipsos Anacolichium.
Anno 1033. Indict. prima die prima mensis Maij descendit Constantinus Protospata, qui et Opo vocabatur Catapanus Italiae.
Anno 1034, die xi. Aprilis obijt Romanus Imp. et surrexit Michael Imp.
Cod. Andr. Anno 1035. die Epiphaniae obijt Constantinopoli Byzantinus Episcopus Barensis. Qui sane fuit Orphanorum pater, et primariae Ecclesiae Barensis Fundator, Custosque Civitatis, eiusque egregius propugnator adversus Graecos. Electusque est Episcopus Romulantes Protospatarius: sed is Aprili mense ab Imperatore Constantinopolim evocatus exul obijt, et in eius locum electus est Nicolaus.
Anno 1038. Descendit Michael Patricius, et Dux, qui et Sfrondili vocabatur, et transfretavit cum Maniachi Patricio in Siciliam.
Anno 1039. mense Februarij descendit Nichiphorus Catapanus, qui et Dulchianus dicebatur.
Anno 1040. praedictus Dulchianus excussit Contractos de Apulia, et praedicti Contracti occiderunt Chirifactora Crithiri Imperatorem subtus Mutulam, et Romanum Materiensem mense Maij eoq; mense obsedit Argyrus filius Meli Barum civitatem, et percussit Musandrum, et ligavit eum vinculo, et introivit cum eo Barum, et Contracti dispersi sunt.
Anno 1041. descendit Dulchianus a Sicilia ivitque Asculum, et mense Martij Arduinus Lambardus convocavit Normannos, in Apulia in Civitate Melfiae, et praedictus Dulchianus fecit proelium cum Normannis, et ceciderunt Graeci, et mense Maij iterum proeliati sunt Normanni fer. IIII. cum Graecis, et fugit Dulchianus in Barum.
Anno 1042. venit... mense Augusto, fecitq; bellum cum Normannis 3. die mensis Septembris, et comprehensus est ille ibi, et in Melfiam deportatus est. Et mense Decembris obijt Michael Imper. et elevatus est Caesar Nepos eius nomine Michael Imp. et mense Febr. factus est Argyrus Barensis, Princeps, et Dux Italiae. Et mense Aprilis descendit Maniachus Magister Tarentum, et mense Iunij Monopolim abijtq; ad Civitatem Materam, et fecit ibi grande homicidium, et mense Septembris Gulielmus electus est Comes Materae; et hoc anno depositus est praedictus Caesar Michael a Regno, et excaecatus est, Zoes, et Theodorae sororum iussione, et Constantinus Monomachus factus est Imperator, et 3 die mense Iulij capta est Iuvenaties ab Argyro Duce, et mense Augusti ivit praedictus Argyrus ad obsidionem Trani, seditque super eam mense uno
Anno 1043. reversa est Civitas Barum in manus Imp. et mense Septembris descendit Pardus Patricius cum multo auro, quem Maniaches fecit occidi, seque Imp. ab omnibus appellari, et mense Octobris venit Barum, minimeque illum recepit. Mense vero Februaij descendit Theodorus Canus Magister, et Catapanus, et Maniaches praedictus perrexit Dyrrachium.
Anno 1044. Guillelmus filius Tancredi descendit cum Guarimari Principe in Calabriam, feceruntq; ipsum Squillacij Castellum.
Anno 1046. perrexit Argyrus Patricius Constantinopolim, et Palatinus Catapanus, qui et Eustasius, revocavit omnes exiliatos ad Barum, perrexitque Tarentum, et 8. die in Trano mense Maij commisit proelium cum Normannis, et ceciderunt Graeci, et hoc anno venit Conus Rex Alemannorum Romam, eo quod erant ibi tres Pontifices, Sylvester in Ecclesia S. Petri: in Laterano, Gregorius; et Benedictus in Tusculano, quibus eiectis confirmatus est ibi Papa nomine Clemens a praedicto Imperatore; deinde dictus Imp. venit Beneventum, Beneventani vero ad eius iniuriam absciderunt strenuitas equi eius, hoc etiam anno obijt Guidelmus, et frater eius Drogo factus est Comes.
Anno 1047. apprehensum est oppidum Scyra a Guarangis mense Octobris, et mense Decembris depopulaverunt Litium, et mense Iunij dictus Papa Benedictus per poculum, veneno occidit Papam Clementem.
Anno 1050. Indict. 3. obijt Zoe Imp. soror Theodorae, quae fuerunt filiae Constantini Imp. Zoe enim habuit viros tres, primum Romanum, secundum Michaelem, tertium Constantinum Monomachum. regnavit cum his tribus viris ann. 22. Post mortem vero praedictae Zoes regnavit ispe Constantinus Imperator cum Theodora sua cognata iam novem annis.
Anno 1051. Descendit Argyrus Magister Vesti, et Dux Italiae
filius Meli mense Martij, et abijt Barum, et non receperunt illum Adralistus, ac Romoaldus cum Petro eius germano; sed non post multum temporis Barenses receperunt eum fine voluntate Adralisti, et aliorum. Sed Adralistus fugit. Romoaldus vero, et Petrus fratres ad Argyro sunt com prehensi, et catenis vincti Constantinopolim deportati sunt. Hoc anno Drogo occisus est in Monte Ilari a suo compatre, et frater eius Umfredus factus est Comes.
Anno 1053. in fer. 6. mense Iunij, Normanni fecerunt bellum cum Alemannis, quos Papa Leo adduxerat, et vicerunt, et fuit hoc anno magna fames in Italia.
Anno 1054. obiit Sico Protospata Materiensis.
Anno 1055. obiit Constantinus Imperator, qui et Monomachus.
Anno 1056. coepit regnare Regina praedicta. Theodora Augusta soror Zoes Imperatricis. Et Umfreda obiit, et Robertus frater eius factus est Dux, et obiit Petrus Archìepiscopus Consentiae.
Anno 1057. mortua est Theodora Augusta, et Michael Bringa factus est Imperator.
Anno 1058. Tromby Patricius fecit occidere Scribonem in Civitate Cotroni.
Anno 1059. Mortuus est Bringa Imp. et Isachius Oconnus factus est Imperator.
Anno 1060. elevatus est Imperator Constantinus Ducas.
Anno 1061. Robertus Dux caepit Civitatem Acheruntiam.
Anno 1062. factus est Papa Alexander Lucanus, et Robertus intravit Dux in Civitatem Oriae, et iterum apprehendit Brundusium, et ipsum Miriarcham.
Anno 1063. comprehensa est Civitas Tarenti a Normannis.
Anno 1064. comprehensa est Matera a Roberto Comite mense Aprilis.
Anno 1065. Robertus Dux intravit Siciliam, et interfecit Agarenorum multitudinem, et tulit obsidionem ex Civitate Panormo.
Anno 1066. Loffredus Comes filius Petronii voluit ire in Romaniam cum multa gente, sed obstetit illi quidam ductor Graecorum nomine Mabrica, et Princeps Richardus intravit Terram Campaniae, obseditque Ciparanum, et comprehendit eum, et devastando usque Romam pervenit.
Anno 1067. mense Maii mortuus est Constantinus Ducas Imp. et Michael filius eius suscepit Imperium, et apparuit stella cometa, et Comes Normanniae Robertus fecit bellum cum Arnaldo Rege Anglorum, et vicit Robertus, qui et factus est Rex super gentem Anglorum.
Anno 1068. 16. Februarii Robertus Dux obsedit Civitatem Montispilosi, ubi nihil prosiciens cum paucis abiit Obbianum, et recepit eam, et traditione cuiusdam Gottofredi intravit ipse Dux in dictam Civitatem Montispilosi.
Anno 1069. mense Septembris praedictus Dux obsedit Barum, et Romanus Diogenes, qui cum praedicto Michaele privigno suo tenebat Imperium, fraude praedicti Michaelis privigni sui apud quandam Civitatem Armeniae comprehensus, et caecatus est.
Anno 1070. mense Ianuarij magnum homicidiun actum est Brundusii, nam Normanni volentes eam comprehendere, tenti sunt ex eis quadraginta cum aliis eorum ministris quadraginta tribus, et capita omnium praedictorum ad Imperatorem portata sunt.
Anno 1071. Robertus Dux intravit Brundusiopolim, dimissa ante Barum obsidione, nam ipse Dux fecit fieri pontem in mari, quantus concluderet portum praedictum Urbis Bari; Hoc etiam anno dolo cuiusdam Argirichi filii Ioannazzi occisus est Bysantius cognomento Guinderlichus in Baro, et 15. die Aprilis cepit Robertus Dux Civitatem Bari, et mense Iulii Dux praedictus transmeavit Adriatici maris pelagum, perrexitque Siciliam cum 58. navibus.
Anno 1072. mense Iunii die 10. intravit Robertus Dux Panormum in Sicilia.
Anno 1073. intraverunt primo Normanni in Trano in octava Epiphaniae cum Petrono Comite, sed Robertus Dux, eiecto Petrono, introivit in eam ipse Civitatem in Purificatione Sanctae Mariae.
Anno 1076. comprehensus est quidam nepos Africani Regis a Rogerio fratre Ducis, qui praeerat Siciliae cum 150. navibus in Civitate Mazaria et dedit praedictus Dux filiam suam, nurum ad Imperatorem Constantinopolitanum.
Anno 1077. obsessa est Civitas Salerni a Roberto Duce Normanno, et comprehensa est ab eo.
Anno 1078. Indict. I. obsessa est Neapolis a Richardo Principe, et minime comprehensa: et Robertus Dux obsedit Beneventum, sed eius obsedio dissipata est a Rodulpho Pipino Comite, et hoc anno obiit praedictus Richardus Princeps.
Anno 1079. intravit Petronus in Tranum, et Barum rebellavit, eiecto exinde praeside Ducis, et Baialardus filius Umfredae comprehendit Asculum. Et eiectus est Imperator praedictus Michael a Regno, et Botoniates quidam factus est Imperator, qui et abstulit praedicti Michaelis uxorem, et abusus est ea, et fuit hoc anno mortalitas hominum in Matera.
Anno 1080. Inventum est corpus B. Canionis in Acherontia ab Arnaldo Archiepiscopo, et idem Archiepiscopus construere coepit novum Episcopium, idest Ecclesiam Sanctae Dei Matris Mariae. Hoc anno Barum Civitas reversa est in potestatem Roberti Ducis, et idem Dux obsedit Civitatem Tarentum, et mense Aprilis comprehendit eam, et iterum obsedit Castellanetam, et cepit eam. Et hoc anno Imperator Michael descendit in Apuliam, quaerendo auxilium a Roberto Duce contra Botaniatem, et mense Iulii 27. die mortuus est Robertus Comes eximius, et eiecti sunt Normanni a Matera secondo, et coepit regnare Loffredus Comes filius eius, prò eo in Matera, in vigilia Sanctae Mariae mense Augusti.
Anno 1081. Robertus Dux intravit Tricharim mense Octobris, et eodem mense Archirizi perrexit ad Michaelem Regem Sclavorum, deditque eius filio eius filiam in uxorem, et Robertus Dux cum praedicto Michaele Imp. perrexit Hydruntum; missisque antea navibus in Insula Corife, quae apprehenderunt eam, ubi et ipse paululum una cum Imp. transfretavit, posueruntque mense Iulii ante Dyrrachium obsidionem per mare, et per terram, quam stolum Veneticorum veniens dissipavit, aperuitque Dyrracenis mare. Hoc anno Botaniates factus est monachus, et Alexius factus est Imp. et Alemannorum Rex Enricus venit Romam, ut eiiceret exinde Papam Gregorium.
Anno 1082, hoc anno complentur ad initio mundi 6281. ab Urbe condita 824. Alexius Imperator collecto grandi exercitu iniit bellum cum Roberto Duce haud longe a Dyrrachio, et terga versus fugit, cecideruntque in ea pugna plusquam 6000. ex suis, fuerunt autem in eius exercitu 70. mil. hominum, et dominante isto Alexio Imp. Episcopus Rubensis nomine Guislibertus donavit Priori Montispilosi Ecclesiam Sancti Sabini, quae est in Civitate Rubi, qui prior tenebatur omni anno ad quatuor libras cerae in die Sabbati Sancti, et mittere unum hominem equestrem ad suas expensas, quando Episcopus Rubensis ibat ad Barum, seu ad Canusium, et mense Ianuarij Robertus Dux cepit Civitatem Dyrrachium traditione quorumdam Veneticorum: et hoc tempore praedictus Rex Henricus obsedit Romam, ut vi introiret, et faceret ibidem Papam Ravennensem Archiepiscopum, sed minime potuit; et Dux rediens ab Epidauro sub lecto sibi Boamundo filio suo perrexit Romam ferens auxilium Papae Gregorio, cum Rex iam in partibus moraretur Lombardiae, ad debellandam Mathildae Provinciam, quae cum Papa tenebat Gregorio. Hoc anno Baialardus perrexit ad Constantinopolitanum Imperatorem Alexium causa auxilij; et eo anno die 16. Maij dedicatum est in Matera novum Templum in honore Sancti Eustasij ab Arnaldo Archiepiscopo sub Domino Stephano Abbate auctore ipsius Templi.
Anno 1083. hoc anno complentur 517. anni, ex quo intraverunt Langobardi in Italiam, et cyclus Solaris 28. et cyclus Lunaris 17. et cyclus novennalis primus, et Epacta Luna.. et hoc tempore Romani a Papae Gregorìj societate discedentes Legatos ad praedictum direxerunt Regem, quo eum Romae mitterent: sed Dux hoc anticipans direxit plusquam triginta millia solidorum Romam, quatenus sibi eos, Papaeque reconciliaret, quod et factum est. Attamen Rex Romam adveniens, cepit totam regionem trans Tyberim, in qua Apostolorum Principis eminet Templum: et mense, Iunij relieto ibidem praesidio suo, ac filio in castello, quod ipse illic statim construxit, ad debellandum Gregorium Papam, qui in Laterano, ac in Caelio monte se continebat, cum quadraginta obsidibus Roma secessit in partes Tusciae; et Dux in mense Maìj posuit ante Cannas Civitatem Apuliae obsidionem, et mense Iulij comprehendit eam.
Anno 1084. Robertus Dux, collecta multitudine Normannorum, Langobardorum, aliarumque gentium, perrexit Romam, ut Papam Gregorium dura obsidione retentum liberaret, quod et factum est; nam Romam adveniens et Urbis maximam partem cepit, et Papam exinde viriliter abstrahens secum devexit Salernum.
Anno 1085. praedictus Dux grandi apparatu navium, hominumque innumerabili exercitu Brundusiopolim veniens, deposita ibidem navali machinatione ingressus est Adriaticum pelagus, perrexitque in Insulam nomine Cassiopim, ubi stolus Veneticorum, et filius Ducis Venetiae cum plurimis navibus erat infestus Duci Roberto: sed bello in mari inter eos confecto, victoria ad Normannos concessit. Caesa sunt in ea pugna plusquam quinq; millia hominum; praeterea naves quinq; captae; et duae cum hominibus submersae sunt, ita ut qui gladium potuere evadere bellatoris, pelagi eos vorago glutiret. Hoc anno mense Maij praedictus Papa Gregorius dum Salerni moraretur, diem clausit extremum, quo moriente tanta fertur grandinum, tonitruumq; extitisse procella, ut omnes illic positi huiusmodi turbinibus putarent interire. Mense Iulij dum iam dictus Dux moraretur in loco, qui dicitur, Veneti victi, a devictis Venetis, exercitusque eius ob quandam Civitatem capiendam in Cephalonia moraretur Insula, ipse autem in praedicto loco cum parte exercitus resideret, praeparans se qualiter cum grandi apparatu navium, et militum innumera multitudine ad Regiam tenderet navigio Civitatem, iussu misericordiosissimi, et Omnipotentis Dei, qui dissipat, ac reprobat cogitationes, vel consilia Principum, non ex suo procedentia, profluvio ventris extinctus est.
Anno 1086. Rogerius filius praedicti Roberti Ducis factus est Dux.
Anno 1087. mense Maij corpus Beatissimi Nicolai Mirensis Archiepiscopi a quibusdam Barensibus a praedicta Mirea ablatum, in Barum devectum, caput Civitatum Apuliae. Hoc anno Abbas Desiderius Sancti Benedicti montis Cassini, consensu quorumdam Nobilium Romanorum factus est Papa Romanus, vivente adhuc Clemente Antipapa, qui fuerat Ravennae Episcopus.
Anno 1088. mense Septembris factus est grandis terremotus per totani Apuliam, ita ut in quibusdam locis turres, ac domos ruisse feratur; tunc enim coepta est guerra inter Rogerium Ducem, et Boamundum fratrem eius, hoc anno comprehensa est Syracusa, Siciliae quondam caput, a Rogerio Comite, in qua fertur homines comesos, et infantes, ob diuturnitatem obsidionis.
Anno 1089. facta est Synodus omnium Apuliensium, Calabrorum, ac Brutiorum Episcoporum in Civitate Melfiae, ubi affuit etiam Dux Rogerius cum universis Comitibus Apuliae, ac Calabriae, et aliarum Provinciarum, in qua statutum est, ut Sancta Trevia retineretur ab omnibus subiectis. Hoc anno obijt Ursus Barensis Archiepiscopus, et Papa Urbanus nomine, venit in Civitatem Barum, et consecravit illic confessionem Sancti Nicolai, et Heliam Archiepiscopum, vivente adhuc praedicto Antipapa Clemente, et consecravit Brundusinam Ecclesiam praedictus Papa Urbanus.
Anno 1090. mense Augusti Acherontia admirandum in modum cremata est a se ipsa, et mortuus est Iordanus Princeps.
Anno 1091. iurata est a Normannis Trevia Dei. Cod. Andr. Et finiunt ad O.C. anni 6291. Epacta 19.
Anno 1092. cum obsideretur Ories Civitas a Boamundo auxilio quorumdam, Orietani obsidionem dissipaverunt, et ipso Boamundo fugam petente, cunctum eius apparatum, et signa ceperunt.
Anno 1093. Indict. prima obijt Eugenia Abbatissa Sancti Benedicti Monasterij Materiensis mense Octobris, et eodem mense Urbanus Papa (a) venit in Materam, et applicuit ad coenobium Sancti Eustachij cum grandi plebe hominum.
Anno 1095. mense Aprilis in nocte diei 4. subito visi sunt igniculi cadere de coelo. quasi stellae per totam Apuliam, qui repleverunt universam superficiem terrae, et ex tunc coeperunt Galliae populi, imo totius Italiae pergere ad sepulchrum Domini cum armis ferentes in humero dextro Crucis signum.
Anno 1096. Rogerius Comes Siciliae cum 20. mil. Sarracenorum, et cum innumera multitudine aliarum gentium, et universi Comites Apuliae obsederunt Amalphim, et cum ibi perseverarent, subito inspiratione Dei Boamundus cum alijs Comitibus, et plusquam 500. Equitibus facientibus sibi signum Crucis super panno in humero dextro reliquerunt obsidionem, et transfretantes perrexerunt in Regiam Urbem, quatenus cum Alexij Imp. auxilio bellando cum paganis, pergerent Hierusalem ad Sanctum Sepulchrum nostri Redemptoris.
Anno 1097. Boamundus cum Comite Sancti Egidij, et cum Comite Normanniae, et alijs Comitibus Occidentis cum innumera multitudine mense Aprilis a Regia Urbe se moventes transfretaverunt, et ceperunt omnem terram, quam Turchi Impp. abstulerant, et facto bello cum Turchis, victoriam Christus suis concessit Christianis. fertur enim fuisse Paganos 150. mil. Hoc actum est circa Niceam Civitatem.
Anno 1098. mense Octobris apparuit stella Cometes, et Christiani bellando venerunt usq; Antiochiam, et obsederunt eam, et mense Aprilis comprehendentes interfecerunt ibi plusquam 60. mil. hominum, iterumque commissa pugna Christiani vicerunt, et ceperunt multa spolia Turcorum. Et hoc anno comprehensa est Capua a Rogerio Comite mense Marti j.
Anno 1099. mense Octobris Papa Urbanus congregavit universam Synodum in Civitate Bari, in qua fuerunt 185. Episcopi, et mense Iunij in festivitate S. Petri Apostoli comprehensa est Hierusalem Civitas a Christianis, et omnes, quos ibi invenerunt, occiderunt. Fertur autem occisa ibi esse 200. mil. hominum, et tunc levaverunt sibi Christiani Regem Gottofridum, qui fuerat (a) Suevorum Dux, et mense Iulij praedictus Papa Urbanus obijt, et electus est Paschalis Papa.
Anno 1100. Mortuus est Gottofridus praedictus ad Urso egrediens a saltu, quem antea ipse fortiter ferierat.
Anno 1101. comprehensa est Caesarea a Christianis, et ad solum usque perducta, et mense Septembris mortuus est Goffridus Comes, et (b)Alexander filius eius intravit Materam, et incoeperunt habitari a Montensibus. Hoc anno obijt Arnaldus Archiepiscopus Acherontinus, et Rogerius Comes Siciliae mense Iulij.
Anno 1102. Indict. 10. mense Novembris obijt Stephanus Abbas Materiensis, et Simeom Abbas successit ei, mense Maij electus est Petrus Acherontinus Archiepiscopus.
Note al testo
[1] Cfr. su questo A. Giganti (a cura di), La cattedrale di Acerenza nel medioevo, Potenza, EditricErmes, 2002, p. 83 che ricorda come «il territorio acheruntino subì negli anni 60 del IX secolo una violenta incursione dei Saraceni. I Saraceni, pur non essendo mai riusciti a raggiungere Acerenza, costituivano tuttavia un pericolo costante per l’incolumità delle cose e delle persone. Occupate dai Saraceni Venosa e Matera nell’866, l’imperatore riuscì a liberare Matera, grazie anche a contingenti venuti da Acerenza, e successivamente Venosa, dove “si accampò e cominciò a restaurarla”».
[2] C.D. Fonseca, La chiesa di Taranto dalle origini al tramonto del principato, in C.D. Fonseca (a cura di), Taranto: la Chiesa/le chiese, Fasano di Brindisi, Mandese editore, 1992, p. 18.
[3] C.D. Fonseca, La chiesa di Taranto dalle origini al tramonto del principato, in C.D. Fonseca (a cura di), Taranto: la Chiesa/le chiese, Fasano di Brindisi, Mandese editore, 1992, pp. 19-20.
[4] Per i dati che seguono, cfr. L. Santoro (F. Canestrini (a cura di), per la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata), Castelli, mura e torri della Basilicata, Napoli, ArtstudioPaparo, 2014, vol. I, pp. 108-110, con le fonti ivi citate.
[5] Per i dati che seguono, cfr. L. Santoro (F. Canestrini (a cura di), per la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata), Castelli, mura e torri della Basilicata, , Napoli, ArtstudioPaparo, 2014, vol. I, pp. 111-112, con le fonti ivi citate.
[6] C. Biscaglia, Presenze e permanenze arabo-musulmane a Tricarico nel contesto delle incursioni degli arabi in Basilicata nel medioevo (Intervento tenuto nell’incontro “Gli Arabi in Basilicata. Un convegno a Tricarico”, Tricarico, Palazzo Ducale, sabato 3 dicembre 2011, disponibile on-line al link http://www.prodel.it/rabatana/?p=4086295.
[7] Cfr. L. Santoro (F. Canestrini (a cura di), per la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata), Castelli, mura e torri della Basilicata, , Napoli, ArtstudioPaparo, 2014, vol. I, p. 103.
[8] Al link https://www.thelatinlibrary.com/protospatarius.shtml le due cronache sono messe in successione cronologica senza guardare se provengano dall’una o dall’altra, ab Anno Sal. 860 vsque ad 1102. Per i testi, cfr. la versione on-line di PL, al seguente link, mentre per una traduzione italiana cfr. G. Cioffari – R. Lupoli Tateo (a cura di), Antiche cronache di terra di Bari, Centro studi nicolaiani, Bari, 1991.
[9] Da https://www.thelatinlibrary.com/protospatarius.shtml.