Ormai stiamo insegnando solo come passare gli esami, di Giorgio Israel
Riprendiamo dal sito www.youreduaction.it un articolo dello scomparso Giorgio Israel, pubblicato il 15/5/2017. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Educazione e cultura.
Il Centro culturale Gli scritti (13/9/2020)
L’istruzione dovrebbe basarsi sull’elaborazione consapevole delle materie e non soltanto sui risultati dei test, è stato questo il commento amaro pronunciato da un segretario di stato anglosassone.
Durante un discorso tenutosi ad una fiera nel Southampton, David Willetts ha dichiarato che troppi insegnanti si trovano sopraffatti dalla “pressione enorme dell’insegnare come passare i test, piuttosto che insegnare la materia.”
Ha detto: “Niente di quello che ha davvero valore nell’istruzione può essere misurato con i test e le classifiche, così come il valore della vita non è fatto soltanto di prezzi e mercati.” Ha poi aggiunto: “Ci vogliono spirito d’iniziativa e sicurezza in sé stessi per liberarsi dalla dittatura degli esami e trasmettere la passione che ci ha portato a insegnare quella materia.”
Nel corso di un’analisi sull’insegnamento in Gran Bretagna, Willets ha espresso la sua preoccupazione per i livelli crescenti di stress che le nuove generazioni si trovano ad affrontare a causa dell’aumento del numero di esami a cui li sottoponiamo.
Il suo discorso è arrivato in un momento in cui il segretario per l’istruzione, Alan Johnson, ha da poco dichiarato nel corso di un comitato sull’insegnamento che la pressione per incrementare la partecipazione e i risultati ai test nazionali dovrebbe essere intensificata.
È stato lui stesso ad appoggiare pienamente le prove nazionali. Ha dichiarato: “Dobbiamo aumentare il ritmo, piuttosto che rilassarci.”
I sindacati degli insegnanti hanno contestato ripetutamente che l’enfasi sui risultati degli esami aveva provocato un aumento della pressione sulle spalle degli insegnanti e degli studenti, causando una perdita sul piano dell’insegnamento ampio, esteso delle materie.
Willetts ha dichiarato, nel corso della fiera, che il suo partito ha in programma di “riportare un’istruzione migliore, approfondita, ricca, che ispiri anche al di là dei cancelli della scuola.”
Tuttavia, questi test dovrebbero essere supportati da “una più ampia comprensione del fine ultimo di un’economia forte o di una buona istruzione.”
Nel Regno Unito, dall’età di quattro anni fino ai 19, lo studente medio viene sottoposto a una media di 105 test, e che dai 13 ai 18 anni questi test vengono portati avanti per quattro anni su cinque. Tutto questo significa che gli studenti passano “due anni a venire preparati sulle modalità dell’esame piuttosto che ad imparare qualcosa di concreto.”
Willetts ha poi espresso le sue paure riguardo il fatto che “ci stiamo concentrando su risultati che possiamo misurare e non sul benessere, che invece di misurabile non ha nulla,” e ha detto di simpatizzare con il numero crescente di genitori preoccupati per la serenità dei propri figli nell’ambiente scolastico.
Per quanto riguarda Willets, ha già tenuto diversi incontri con insegnanti ed esperti di didattica per stabilire la solidità delle “vere materie” nelle scuole britanniche. Ha detto che questi incontri, che per il momento si sono occupati di storia, matematica e scienze, hanno dimostrato la “passione smisurata” che gli insegnanti con cui ha parlato avevano per le loro materie, e “il loro desiderio di trasmettere un po’ di quella passione ai loro studenti.”
Ma ha aggiunto: “Quello che preoccupa è che sta diventando sempre più difficile trasmettere l’entusiasmo intellettuale per quelle materie a questa generazione di studenti.”