Il rapporto Vangelo di Luca-Atti degli Apostoli (G.M.)
Un dottorando al Biblico racconta delle lezioni di Kilgallen.
Il prologo del vangelo di Luca (Lc1,1-4), che parla degli “avvenimenti successi tra di noi, come ce li hanno trasmessi... coloro che divennero testimoni della parola”, fa già riferimento agli Atti.
Luca si chiude con gli apostoli che sono testimoni, perché hanno visto e credono, ma ancora non annunziano: “stavano sempre nel tempio lodando Dio” (Lc24,52).
Il libro degli Atti non va così pensato come una decisione successiva, cronologicamente ed idealmente posteriore di Luca, ma come un progetto presente fin dall’inizio della sua opera. Il prologo di Luca è prologo non solo del vangelo, ma anche degli Atti ed il prologo degli Atti va pensato come un prologo minore, non come un nuovo inizio, tale è la continuità fra la vita di Cristo e la vita della Chiesa nel pensiero lucano.
Il prologo del vangelo di Luca (Lc1,1-4), che parla degli “avvenimenti successi tra di noi, come ce li hanno trasmessi... coloro che divennero testimoni della parola”, fa già riferimento agli Atti.
Luca si chiude con gli apostoli che sono testimoni, perché hanno visto e credono, ma ancora non annunziano: “stavano sempre nel tempio lodando Dio” (Lc24,52).
Il libro degli Atti non va così pensato come una decisione successiva, cronologicamente ed idealmente posteriore di Luca, ma come un progetto presente fin dall’inizio della sua opera. Il prologo di Luca è prologo non solo del vangelo, ma anche degli Atti ed il prologo degli Atti va pensato come un prologo minore, non come un nuovo inizio, tale è la continuità fra la vita di Cristo e la vita della Chiesa nel pensiero lucano.