Gli 83enni e le 30enni: il problema non è solo Berlusconi. Breve nota di Andrea Lonardo
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Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. le sezioni Educare all’affettività e Educazione e terza età.
Il Centro culturale Gli scritti (8/3/2020)
La stampa annuncia – a partire dai quotidiani più quotati “intellettualmente” – che un 83enne, Silvio Berlusconi, lascia una 34enne, Francesca Pascale, per mettersi con una 30enne, Marta Fascina.
Il problema sembra non essere meramente personale: il fatto riguarda ben più che una singola storia, bensì l’idea di “amore” che ha devastato un’intera generazione, proprio a partire dai suoi maestri più culturalmente preparati che hanno diffuso una cultura sessuale e affettiva del “fai come ti pare”.
Non si tratta di prendersela con un anziano che sta con una giovane, bensì di ridiscutere del sensato e del ridicolo. È possibile oggi abbandonate l’idea che l’unica prospettiva di vita riservata a chi è anziano sia quella di trovarsi una fidanzata, per pensare ad altre ipotesi di terza età ben spesa? O la cultura dei maggiorenti vuole continuare ad insistere che questa è la prospettiva di ogni italiano, passare da una fidanzatina all’altra fino alla morte?
Che idea di anziano abbiamo in mente? Cosa è un nonno oggi? Cosa vuol dire invecchiare bene, testimoniando un’idea di vita ai nipoti? Che idea di vita e di famiglia deve trasmettere un anziano alle nuove generazioni? Come ci si deve preparare a morire oggi?
Al di là del caso concreto, mi sembrano queste le domande urgenti.