A differenza di quanto spesso ci si ostina ad affermare, il presepio non costituisce elemento di discordia e troppe volte è occorso di leggere di richieste di abolizione del presepio per rispetto di altre religioni, senza che mai i rappresentanti di queste religioni ne abbiano fatto richiesta: per favorire quell'iperlaicismo che è ben diverso dalla laicità, la religione islamica si è vista addossare pretese o richieste non sue, di Abdellah Redouane
Riprendiamo sul nostro sito l’intervento di Abdellah Redouane, segretario del Centro islamico d’Italia dove ha sede la Grande Moschea di Roma, tenuto nel corso dell’incontro “Il Presepe nella storia, arte e cultura”, promosso dall’Associazione Internazionale Karol Wojtyla e con il patrocinio della Pontificia Academia Mariana Internationalis, dell’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della CEI, del Centro Islamico Culturale d'Italia - Grande Moschea di Roma, del CII - Confederazione Islamica Italiana, con gli interventi di padre Stefano Cecchin, Presidente della Pontificia Academia Mariana Internationalis, di don Giuliano Savina, Direttore dell’Ufficio Ecumenismo e Dialogo Interreligioso della CEI, del dr. Abdellah Redouane, Segretario Generale Grande Moschea di Roma, di p. Luca Casalicchio, OFMCCap, di Bruno Terrinoni, esperto di architettura presepiale, di mons. Andrea Lonardo, Direttore dell’Ufficio Cultura e Università della Diocesi di Roma, di S. Ecc. Salah Ramadan, Imam della Grande Moschea di Roma, del dott. Walid Bouchnaf a nome della Confederazione Islamica Italiana, della dott.ssa Gabriella Liberati, del Comitato Unico Garanzia/Consiglio Nazionale delle Ricerche, moderati dai proff.ri Antonio Angelucci, Roberto Cipriani e con la presentazione del progetto “Natale 2023: 800 anni di vita del Presepe” a cura di Rosanna Cerbo, Segretario Generale dell’Associazione Internazionale Karol Wojtyla, tenutosi presso il Senato della Repubblica Italiana - Sala Isma, il 10/1/2020. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. le sezioni Francesco d’Assisi, Islam e Dialogo interculturale.
Il Centro culturale Gli scritti 26/2/2020)
Il presepio ha alle sue spalle una storia che si avvia ad essere millenaria e che lo fa essere elemento autorevole e centrale della tradizione religiosa e spirituale cristiana ed al contempo anche importante espressione artistica e testimone del vissuto quotidiano.
Non spetta certo a noi musulmani fornire valutazioni o esprimere giudizi su ciò che è peculiare di un'altra religione, sarebbe questa un'ingerenza irrispettosa, là dove è invece importante e doveroso, nella consapevolezza delle differenze, il rispetto, particolarmente in ciò che investe la sfera del sacro, della fede e dell'intimo del cuore dei fedeli.
Certo è che a differenza di quanto spesso ci si ostina a rappresentare, il presepio non costituisce elemento di discordia o di disturbo e troppe volte è occorso di leggere di richieste di abolizione del presepio per rispetto di altre religioni o minoranze, senza che mai i rappresentanti di queste religioni o queste minoranze ne abbiano fatto richiesta, là dove, forse per eccesso di zelo o di non gradita compiacenza, o per favorire quell'iperlaicismo che è ben diverso dalla laicità, la religione islamica si è vista addossare pretese o richieste non sue. Si pensi, ad esempio, alle varie cronache giornalistiche riportanti avvenimenti occorsi in alcuni plessi scolastici.
Lungi dall'essere elemento di discordia, il presepio, che pure è estraneo all'esperienza religiosa islamica, può invece per noi divenire un momento per accrescere la conoscenza di una religione con cui siamo in continuo dialogo, con cui condividiamo valori, e che partecipa della comune origine abramitica.
Può essere per noi l'occasione per interrogarci, come uomini di fede, sulla figura e sulla natura del Cristo nell'Islam e, al contempo, permettere agli altri di conoscerla. Come per noi può essere occasione di arricchire il nostro patrimonio culturale circa la tradizione della Natività nel cristianesimo, così può essere per i cristiani un'occasione per conoscere la tradizione islamica circa la nascita di Gesù, su di lui la pace. Un momento di reciproco arricchimento, dunque, e non di esclusione. Consci, pur nella consapevolezza delle proprie radici e nel rispetto delle altrui, che, in questo tempo di relativismo forzato e di dimenticanza di Dio, quando una tradizione religiosa scompare è una sconfitta per tutti.