Il rischio delle Sardine quando non sono all’opposizione, ma al Governo. Breve nota di Giovanni Amico
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Riprendiamo sul nostro sito una nota di Giovanni Amico. Per approfondimenti. cfr. la sezione Politica ed economia.
Il Centro culturale Gli scritti (24/11/2019)
Il grosso rischio che corre il movimento delle Sardine è quello di dichiarare implicitamente già sconfitta l’esperienza del governo Conte: è ben per questo che tali manifestazioni non debbono essere sovraesaltate.
Un movimento come quello delle Sardine avrebbe pienamente senso se si fosse all’opposizione e non al Governo.
Ben più significativa sarebbe, invece, al momento attuale un’azione chiarificatrice del nuovo movimento con proposte al Governo: è il Governo che deve conquistare i cuori dell’Italia e allora non ci sarebbe alcun problema, perché l’opposizione non avrebbe speranza di vincere future elezioni regionali o nazionali.
Il movimento delle Sardine rischia di essere un autogoal, perché imposta il proprio agire come se si fosse già sconfitti e si dovesse conquistare il potere: in questa maniera, però, tutto il carico del malessere del malgoverno viene scaricato sul Governo stesso. A nostro avviso, invece, una politica che si basi sulla demonizzazione dell'avversario è sbagliata e perdente ed è questo il rischio del movimento neonato che è tutto preoccupato a condannare invece di costruire a partire dal potere che attualmente ha, gestendolo meglio.
Se, invece, il Governo non conquista i "cuori" del paese con le sue proposte economiche, con la creazione di posti di lavoro, con una finanziaria saggia, con una vera politica innovativa sull’accoglienza e l’integrazione dei migranti, con una politica estera europea libera da USA, Turchia, Arabia Saudita, Cina, che sia efficace e con una politica della cultura e della scuola convincente, ecco che non resta che attaccare l’opposizione che è attualmente in minoranza, dichiarando implicitamente già sconfitta l’esperienza governativa e preparandosi ad una politica di opposizione.
Se ci si comporta come se si fosse all’opposizione, mentre si è al Governo, ecco che il messaggio che si lancia è autodistruttivo.
Se si è al Governo, l’attenzione dovrebbe essere concentrata a migliorare la sua azione, ad essere un pungolo perché i due partiti che condividono l’esecutivo brillino e conducano una politica incisiva.
Azioni contro l’opposizione, purtroppo, potrebbero, invece, rivelarsi problematiche e anzi accentuare la centralità dei leader dell'opposizone: è come se non si avesse niente da dire se non prendersela con qualcuno.
Per favore, che non si continui a farsi del male. Che si governi e bene, questo è ciò che conta.