Perché da anni è vietato fumare nel parco della parrocchia di San Tommaso Moro? Una scelta di educazione ecologica, di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito una breve nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Ecologia.
Il Centro culturale Gli scritti (1/10/2019)
Nella nuova parrocchia scopro una “buona pratica” ecologica che, nella sua semplicità, è straordinaria.
La comunità ha deciso che sia proibito fumare negli spazi aperti, nel bellissimo parco che circonda la parrocchia, per dare testimonianza ai bambini che fumare è male e inquina l’ambiente.
Anche chi fuma lo fa al di fuori, quasi dovendosi giustificare e un po’ vergognandosi, ma attestando così alle nuove generazioni che fumare è una debolezza che ti obbligherà, oltre all’inquinamento prodotto in tutta la vita da centinaia di migliaia di sigarette, a spendere nell’arco della tua esistenza circa 80.000 euro (1/3 di un appartamento) che saranno gettati al vento.
La parrocchia non intende giudicare chi fuma – perché ognuno di noi sa che è difficilissimo smettere di fumare – ma intende interrompere la trasmissione dell’abitudine al fumo alle nuove generazioni.
Chi fuma canne, spinelli e sigarette inquina: l’emergenza globale richiede che tutti ci impegniamo perché sempre meno persone si abituino a fumare e l’atmosfera terrestre sia così preservata da una delle fonti di inquinamento che producono, sommando tutti i consumatori di sigarette, grandi quantità di anidride carbonica.