L’orso “confidente” e gli altri animali che si abituano all’uomo. Ancora sulla questione della differenza fra l’uomo e l’animale. Breve nota di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito una breve nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Ecologia.
Il Centro culturale Gli scritti (25/8/2019)
Una delle regole che guida il comportamento dei guardiaparchi è quella di non interferire mai sui comportamenti istintuali degli animali. Un predatore deve predare. Se un guardiaparchi si trova dinanzi ad un branco di lupi o ad un orso che stanno per uccidere un piccolo cerbiatto, li devono lasciar fare. Se intervenisse, potrebbe modificare il comportamento istintuale che li guida nella lotta per la sopravvivenza.
Così se due cervi lottano fra di loro ed uno sta per ucciderne un altro, la regola dei guardiaparchi è di lasciare che accada. Altrimenti si potrebbe modificare il comportamento abituale che essi hanno nella lotta per la sopravvivenza.
Insomma non si devono alterare neanche minimamente le modalità della lotta per la sopravvivenza che i diversi animali hanno acquisito nel corso dell’evoluzione.
Tutto all’opposto con i figli di uomini. Lì si deve intervenire, perché la lotta per la sopravvivenza sia modificata da una visione del bene e da una visione morale: i cuccioli d’uomo debbono scoprire la dignità di ogni vita umana.
L’assoluta importanza attribuita a non modificare la combattività dell’animale e a non minare la sua capacità di procacciarsi il cibo combattendo e uccidendo appare anche dal contrasto dei cosiddetti animali “confidenti”, che è tipico dei parchi nazionali e regionali. Gli animali che si avvicinano troppo all’uomo vengono indicati come “confidenti” o “problematici”: precise regole vengono fornite ai guardiaparchi per disabituare gli animali “confidenti” al contatto con gli umani e per impedire che fuoriescano dal loro habitat.
Il principio cardine che orienta le diverse regole relative i “confidenti” è quello di fare di tutto perché gli animali non si avvicinino ai luoghi antropizzati e all’uomo stesso, in modo che non si abituino a procacciarsi cibo in forma diversa da quella della caccia o della ricerca di vegetali, nutrendosi ad esempio nelle discariche alimentari o, comunque, ricevendo cibo dagli uomini.
Un animale che si abituasse alla presenza umana potrebbe perdere la sua istintualità naturale.
Ecco le curiose regole in merito agli orsi “confidenti” scritte, nell’anno 2012, nel PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEL FENOMENO DEGLI ORSI CONFIDENTI E/O PROBLEMATICI, che permettono di comprendere qualcosa del problema (il documento si compone di 72 pagine, qui abbiamo prescelto solo quella che descrive le azioni concrete di dissuasione che i guardiaparco possono legittimamente esercitare):
«La squadra di intervento rapido [in caso di orso “confidente” che fosse avvistato più volte in prossimità di luoghi antropizzati] potrà avvalersi delle seguenti tecniche:
1) tecniche di dominanza (postura del corpo e tono di voce)
Nelle tecniche di dominanza l’operatore impegnato nel processo di condizionamento negativo deve assumere una posizione di dominanza nei confronti dell’orso riproducendo la mimica comportamentale di questi animali, lo scopo è quello di fare allontanare l’orso e insegnargli a evitare le persone e le aree frequentate dall’uomo perché in presenza di “altro” soggetto dominante. Nelle tecniche di dominanza è importante:
-mantenere un contatto visivo con l’animale;
-stare in piedi di fronte all’animale;
-usare un tono di voce fermo e deciso;
-inseguire l’animale per rafforzare la propria posizione di dominanza, o inscenare dei finti attacchi (bluff charges).
2) Deterrenti acustici (Petardi)
Devono essere utilizzati in associazione con le tecniche di dominanza per rafforzare il messaggio negativo.
3) Deterrenti fisici (sassi, proiettili di gomma)
I deterrenti fisici comunemente usati includono lancio di pietre e munizioni di gomma. Questi sistemi di dissuasione agiscono provocando nell’orso dolore fisico o comunque una sensazione di estremo disagio.
Anche in questo caso è importante sottolineare che questi strumenti non dovranno essere usati passivamente ma essere sempre accompagnati da tecniche di dominanza da parte degli operatori coinvolti nelle operazioni di campo.
* Lancio di sassi/pietre: Il lancio di pietre o sassi rappresenta un possibile strumento per allontanare gli orsi dalle aree antropizzate. I sassi devono essere scagliati sulla parte posteriore dell’animale e/o sul garrese, e mai in direzione del muso e delle parti vitali per non arrecare danni all’animale.
* Proiettili di gomma: che saranno utilizzati attraverso l’impiego di un’arma non letale, il fucile Benelli cal. 12 M3 Super 90 Slug, di cui si allega scheda tecnica. L’uso di questo strumento è di competenza esclusiva del personale (PNALM e CFS) appositamente abilitato dal corso di qualificazione. Sarà competenza del Coordinatore della squadra di intervento rapido decidere le modalità di impiego dell’arma non letale, mentre sarà compito dei singoli operatori valutarne l’impiego.
Tutta l’attività svolta dovrà essere rendicontata compilando l’apposita “Scheda controllo e dissuasione orsi confidenti”».