Come mai mi piace così tanto Harry Potter? La risposta di una dodicenne, di Emma Nicolais
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Il Centro culturale Gli scritti (18/8/2019)
Come mai mi piace così tanto Harry Potter? Non ne ho la minima idea.
So solo che un giorno del lontano 2012 ho visto per la prima volta il primo film della saga [all’età di 5 anni], e da lì è stato un completo colpo di fulmine. Inutile dire che ho visto i restanti sette in meno di una settimana, mandando però sempre avanti le scene che mi facevano paura.
Certo, rimpiango di non aver letto prima i libri, che oggi considero più belli dei film: ma due anni dopo [all’età di 7 anni] eccomi lì, nel mio lettino, con gli occhi chiusi, cullata dalla voce di mia madre che me li leggeva. Ecco, forse è anche per questo che ho amato incondizionatamente Harry Potter, sia i libri che i film mi hanno molto unito con mia madre, con cui ancora oggi condivido questa passione.
Credo che questa saga mi abbia aiutato anche nei momenti più difficili, quando credevo di sprofondare nel buio tentavo di avere il coraggio di Harry. Provavo ad avere l’astuzia e l’intelligenza di Hermione, l’ilarità di Fred e George, la lealtà di Ron oppure l’amore e lo spirito di sacrificio di Piton.
Spesso ho desiderato che fosse tutto vero, e tendo ad aggrapparmi a questo mondo immaginario, a sperare un giorno di vedere Harry, Ron ed Hermione camminare per strada, con le bacchette in mano e con la mitica borsetta a perline di Hermione tra le mani. Credo che tutti i ragazzi amanti della saga sperino un giorno di scoprire che è tutto vero, e che il Bene trionfa sempre sul Male. Desideriamo che il mondo vero sia così, speriamo che in ogni caso dopo una dura guerra le persone malvagie vengano sconfitte, che torni tutto come prima. È per questo che ognuno di noi si immedesima così tanto nella saga. Ridiamo, piangiamo, gioiamo, urliamo, ci spaventiamo, pensiamo con loro, con ognuno di loro. A volte c’è quasi il desiderio che saltino fuori dallo schermo della televisione o dalle pagine dei libri.
Appena ne ho l’occasione rivedo uno dei film o mi rileggo uno dei libri, senza mai stancarmi. Nonostante le persone siano sorprese da ciò: -Ma non ti stanchi mai di leggere quei libri o di vederti quei film? Guarda o leggi qualcos’altro! – io non smetto mai, perché ogni volta che li vedo o li leggo scopro qualche particolare che prima mi era sfuggito. Ogni volta è una nuova scoperta. E credo che per ognuno sia così.
Si potrebbe pensare che la mia sia un’ossessione, considerando che sono informatissima su ogni singolo retroscena possibile e immaginabile, ma la mia è solo una passione incondizionata, tutto qui. Tutte le volte che incontro un altro ragazzo che come me ha questa passione, inizia la sfida a colpi di domande difficilissime. E anche se perdo, mi si illuminano gli occhi sapendo che c’è qualcun altro che ama così tanto Harry Potter.
Mi sono chiesta se la saga di Harry Potter sia in contrasto con Dio. Ci sono varie scuole di pensiero su questo argomento, ma riflettendoci bene secondo me non c’è assolutamente nulla che porti a pensare che ci sia l’intenzione della scrittrice di andare contro la religione cristiana cattolica. D’altronde io sono cristiana, quindi non mi sarei appassionata così tanto se fosse stato scritto qualcosa contro la mia religione. Molto volte, ad esempio, mi sono figurata Voldemort come il Diavolo, anche se non so se la Rowling l’abbia mai voluto intendere così.
Ecco: J. K. Rowling, il mio mito. Personalmente adoro molto scrivere, è una delle mie più grandi passioni e a volte mi trovo a pensare se sia davvero questa la mia strada. Trovare una scrittrice con una così grande immaginazione è una delle cose più belle che mi potessero capitare, e nonostante sia inglese vorrei tanto incontrarla un giorno. Chissà come ha fatto a creare una storia così intrigante e piena di particolari, e oltretutto riuscendo a far quadrare il tutto, come un grande puzzle con i pezzi da inserire… Quando si leggono i libri o si vedono i film per la prima volta si prova a finirlo il puzzle, ma in questo caso credo che quasi nessuno ci riesca, data la complessità del racconto. È come se ogni libro fosse una storia a parte, ma incredibilmente alla fine si capisce il filo conduttore dell’intero racconto, si scopre che alcune cose erano in apparenza diverse da come sono realmente.
Cosa mi ha insegnato Harry Potter? Beh tante cose, nel corso degli anni ha rafforzato il mio carattere. Mi ha insegnato innanzitutto il valore dell’amicizia, anche se nel mondo reale non l’ho mai capito fino ad un anno fa, quando sono arrivata alle medie; mi ha insegnato che da soli non si riesce a superare i propri problemi e le proprie battaglie, ma che è necessario fidarsi e farsi aiutare dalle persone che, nel bene e nel male, sono sempre restate al tuo fianco; mi ha insegnato il valore del coraggio, come anche quando hai paura devi scovare dentro di te e trovare la tua forza di volontà; mi ha insegnato come non autocommiserarsi per piccoli problemi quando ci sono persone che hanno vissuto esperienze ben peggiori.
Ecco perché la maggior parte dei ragazzi ama questa saga.
Tutto questo è per me Harry Potter. Anche se questo articolo racchiude parole di una ragazzina di neanche 12 anni, spero che qualcuno lo possa apprezzare. Buon Harry Potter a tutti!