Disastro giornalisti sulla Merkel che rimanda i migranti in Italia: esultano dinanzi ad una notizia che rafforza la chiusura dei porti italiani. La triste storia dei "dublinanti". Breve nota di Giovanni Amico
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Riprendiamo sul nostro sito una nota di Giovanni Amico. Per approfondimenti, cfr. le sezioni Europa e Immigrazione e integrazione.
Il Centro culturale Gli scritti (23/6/2019)
È veramente paradossale che gli “intellettuali” non si accorgano che lo scoop del reimpatrio forzato in Italia di 1200 migranti - sbarcati sulle nostre coste e che avevano raggiunto via terra la Germania e che la Merkel ha obbligato al rientro in Italia, luogo dello sbarco - rafforza il Governo e la sua linea: che tristezza questa incapacità ormai cronica di capire l’Europa da parte di alcuni giornalisti!
La Merkel respinge in Italia i migranti - sono circa 1200 i migranti rispediti dalla Germania in Italia, in quanto paese di primo approdo, secondo la legislazione europea vigente - e i quotidiani italiani al posto di attaccarla e dichiararsi contrari a tale politica, in nome di un’Europa unita che dovrebbe farsi insieme carico dei migranti, plaudono all’evento.
Perché plaudono? Perché la notizia dimostrerebbe l’incapacità del Governo - e della Lega in specie - di impedire l’accesso in Italia ai migranti.
Tragicamente, invece, lo scoop di Repubblica porterà ancora altra acqua al rifiuto dei migranti. La notizia mostra, infatti, con tutta evidenza che molti dei migranti che sbarcano in Italia non hanno nessuna intenzione di permanere nella penisola, bensì desiderano spostarsi nel nord Europa. Poiché però tutte le frontiere del nord Europa – a partire da quelle della Germania e della Danimarca, come hanno dimostrato i fatti recenti – li respingono, essi sono obbligati a reimpatriare in Italia.
Se la stampa non tenta nemmeno di modificare la posizione dei governi europei del nord del continente – ed anzi plaude a tali posizioni di chiusura -, avrà sempre più forza la posizione leghista che si appoggerà sul sentimento del popolo che non comprenderà perché solo l’Italia si debba fare carico di tutti i nuovi sbarchi.
Incomprensibile, veramente incomprensibile, è come gli "intellettuali" si schierino giustamente contro il reimpatrio in Libia dei migranti e plaudano invece al reimpatrio in Italia di chi aveva raggiunto la Germania.
Analogo discorso vale ovviamente per il reimpatrio di migranti in Italia dalla Svizzera.
I migranti reimpatriati in Italia vengono ormai chiamati "dublinanti", poiché in ossequio al Trattato di Dublino, che richiederebbe di essere integralmente ridiscusso, la responsabilità delle indagini sullo status dei migranti e l'eventuale presa in cura successiva, se rifugiati, spetta alla nazione dove essi sono sbarcati.
Il dramma, in sintesi, è che né i sovranisti, né gli europeisti sono in realtà "europei": bisognerebbe essere invece euopei e richiedere esplicitamente e con forza che sia l'Eurooa intera a farsi carico di una politica sulle migrazioni, che, invece, manca assolutamente, come dimostrano le tristi storie dei "dublinanti".