Che poi i vegani lo sanno bene che esistono piante carnivore, di Giovanni Amico
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Riprendiamo sul nostro sito un articolo di Giovanni Amico. Per approfondimenti, cfr. la sezione Ecologia.
Il Centro culturale Gli scritti (16/6/2019)
Fu probabilmente Darwin a scrivere il primo trattato sulle piante dette allora insettivore (C. Darwin, Insectivorous Plants, 1875), mentre oggi esse sono dette carnivore perché talune sono in grado di assimilare, attraverso un processo di decomposizione della preda che può durare anche una decina di giorni, anche proteine da rane o altri animali di piccolissimo taglio.
Le specie di piante carnivore sono meno di un migliaio e tutte hanno assimilato, nel corso di un lungo processo evolutivo, la capacità di assumere quanto necessario al loro sviluppo non solo dal terreno, dall’acqua e dal sole, ma anche da specie animali.
Esistono piante che assumono dunque direttamente cibo dagli animali, ma, in maniera ben più radicale, non esiste terreno che non sia “nutrito” anche da resti di vita animale. La lotta per la sopravvivenza e la catena alimentare presente ad ogni latitudine fa sì che l’humus in particolare, ma più in generale ogni tipo di terra capace di nutrire piante, debba la sua fertilità anche a resti di materiale animale.
Anche chi si nutre esclusivamente di piante, insomma, in realtà assume materiale chimico che è esistito in precedenza sotto forma di proteine animali.
Dunque…