Minturno e il filosofo Plotino, di Oreste Paliotti
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Riprendiamo dal sito https://www.cittanuova.it/alla-scoperta-minturno/ brani di un articolo di Oreste Paliotti, pubblicato il 21/4/2017 con il titolo Alla scoperta di Minturno. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Storia e filosofia.
Il Centro culturale Gli scritti (2/6/2019)
Santa Maria in Peninsulis, in Castelforte (Minturno)
È l’antica colonia romana che fu approdo privilegiato per gli scambi commerciali tra Lazio e Campania.
La figura più illustre legata a Minturno è Plotino, il fondatore del neoplatonismo che molti studiosi considerano pari a Socrate, Platone e Aristotele.
Uomo amabilissimo, di grande fascino per sapienza e dirittura morale, un vero contemplativo, fondò a Roma una scuola frequentata anche da donne. Venerato dai discepoli e onorato dallo stesso imperatore Gallieno e da sua moglie Salonina, si propose – col loro appoggio – di fondare in Campania una città, Platonopoli, che sarebbe stata retta dalle leggi di Platone: progetto però andato a monte per gli intrighi e gli ostacoli frapposti da certi cortigiani.
Secondo una notizia di Eustochio, durante i mesi estivi il filosofo egiziano era ospite abituale nella tenuta rustica dell’allievo e amico Zethos, a nove chilometri da Minturno. Qui scrisse alcuni trattati confluiti poi nelle Enneadi, uno dei testi fondamentali del pensiero occidentale, e qui morì nel 270 d.C., a 66 anni.
Sempre al dire di Eustochio, che assistette al suo trapasso, come ultime parole affermò che «cercava di far risalire il divino che è in noi al divino ch’è nell’universo».
I resti della villa che accolse Plotino? Vanno forse rintracciati sotto la chiesa di Santa Maria in Pensulis, nell’area comunale di Castelforte, presso quelle Terme di Suio rinomate fin dall’antichità col nome di Terme Vescine.