Manifesto Interreligioso dei Diritti nei Percorsi di Fine Vita

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 17 /02 /2019 - 22:02 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito il Manifesto Interreligioso dei Diritti nei Percorsi di Fine Vita, presentato il 5/2/2019. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Scienza e fede.

Il Centro culturale Gli scritti (17/2/2019)

“Si muore una volta sola, ma ci sono molte maniere diverse per morire”

J. Conrad - Vittoria (1915)

Il “Manifesto Interreligioso dei diritti nei percorsi di fine vita” rappresenta il prodotto di una riflessione congiunta e punto di partenza di un cammino condiviso da parte dei Rappresentanti delle fedi presenti nel territorio nazionale, delle Associazioni/Enti del Terzo Settore, del Tavolo Interreligioso di Roma, promosso dalla ASL Roma 1 e dal Gemelli Medical Center-Policlinico Universitario Agostino Gemelli in merito alla loro consolidata esperienza nell’ambito dell’umanizzazione delle cure e dell’assistenza.

Il “Manifesto Interreligioso dei diritti nei percorsi di Fine Vita” presenta l’obiettivo, in linea con l’importanza attribuita al miglioramento degli standard relativi all’Umanizzazione nelle Strutture sanitarie da parte del Ministero della Salute, di definire e descrivere i diritti della persona morente condivisi tra le parti, da realizzare sia nelle strutture sanitarie che a domicilio, per garantire, oltre alle cure, il rispetto della dignità e il sostegno della spiritualità nei momenti del fine vita.

Il Manifesto Rappresenta l’espressione di una rinnovata sensibilità al dialogo interreligioso con particolare riferimento all’ambito sanitario, per proporre non un generico riconoscimento di diritti, bensì un percorso già pienamente condiviso, che renda possibile una loro trasformazione in obiettivi e in procedure operative da parte delle istituzioni sanitarie che lo vorranno accogliere.

Il focus rispetto ad una fase di vita così difficile, delicata e nello stesso tempo complessa nasce dalla consapevolezza che le necessità di cura e assistenza della persona nella fase di fine vita, non si esauriscono con i trattamenti terapeutici. Infatti la condizione di fragilità determinata dalla malattia a prognosi infausta comporta particolari esigenze di tipo sociale, economico, psicologico e spirituale, ed è per questo che l’ordinamento prevede tutele giuridiche e tecnico professionali che dovrebbero consentire alla persona malata e alla sua famiglia di continuare a vivere dignitosamente.

È molto importante che i Diritti individuati e condivisi, quale prodotto del contributo fornito soprattutto dalle diverse Fedi, siano il più possibile diffusi e conosciuti, affinché il maggior numero possibile delle persone che lo richiedono siano sostenute e tutelate anche sotto l’aspetto spirituale, così rilevante nella fase conclusiva della vita. L’attenzione a una fase di vita così difficile, delicata e complessa è motivata dalla consapevolezza che la necessità di cura e assistenza della persona non si esaurisce nei trattamenti terapeutici, ma si rivolge a tutte le esigenze di tipo sociale, morale, psicologico e spirituale, come previsto dalla applicazione delle Cure Palliative.

Consideriamo che i diritti non possono essere affermati in teoria e negati in pratica, pertanto occorre riferirsi al diritto all’accesso universale ai servizi sanitari senza accettare alcuna limitazione causata da impedimenti linguistici, culturali e religiosi.

La collaborazione tra i leader spirituali e religiosi e tutti coloro che operano all’interno del fine vita, permetterà di affrontare insieme le sfide implicite nei diritti, nel rispetto delle credenze, culture, abitudini e scelte personali, incoraggiando nel contempo il dialogo tra religione e scienza finalizzato al miglioramento della qualità della vita e alla crescita della vita interiore.

Il percorso metodologico messo in atto per arrivare alla redazione e sottoscrizione del Manifesto a cura delle parti interessate si basa sul dialogo interreligioso in ambito sanitario, che la ASL Roma 1, il Gemelli Medical Center-Policlinico Universitario Agostino Gemelli hanno già avviato da tempo in collaborazione con il Tavolo Interreligioso di Roma, che ha portato a risultati importanti sullo scenario nazionale, quali un Protocollo d’intesa con le Religioni e le Associazioni per promuovere l’Accoglienza delle specificità culturali e religiose nelle strutture sanitarie, il Libretto sulle Raccomandazioni per gli operatori sanitari da parte delle Comunità religiose, il volume Salute e Spiritualità in collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato del Lazio, e il volume Percorsi di Fine Vita-Umanizzare il morire nelle strutture sanitarie anch’esso in collaborazione con il Centro Servizi del Volontariato del Lazio.

Quindi il progetto, incoraggiato e sostenuto dalla Chiesa Cattolica, ha presentato l’obiettivo di individuare, da parte del Gruppo Promotore, un insieme di Diritti che costituiscano il punto d’incontro tra le diverse Fedi, gli Enti del terzo Settore coinvolti nei percorsi di Fine Vita, e l’attuale normativa nazionale vigente.

Questo Manifesto ha la finalità di affermare i diritti della persona e della sua famiglia, di qualunque etnia, credo e fede religiosa, che si trova nella fase di fine vita. Il presente Manifesto, in linea con il carattere universalistico del Sistema Sanitario Nazionale, per rendere concreti, attuabili e fruibili i Diritti proposti, invita a considerare prioritario, nella fase dell’accesso ai servizi, il superamento di eventuali limitazioni linguistiche, culturali e religiose.

Il Manifesto, nel declinare i diritti della persona nel percorso di fine vita, tiene conto dei principi sanciti nella Costituzione Italiana e nelle seguenti Convenzioni e Dichiarazioni internazionali:

- la “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” – Parigi, 10 dicembre 1948

- la Costituzione Italiana – 1948

- la Convenzione sui diritti dell’uomo e la Biomedicina- Strasburgo- 1996

- la “Carta europea dei diritti del malato” – Bruxelles, 2002

- la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità – New York, 2006

- la “Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea” – Strasburgo, 2007

Comitato per il Coordinamento Tecnico- Scientifico

Maria Angela Falà - Tavolo Interreligioso di Roma

Carlo Abbate - Vicariato di Roma - Assistente spirituale Hospice Villa Speranza

Alessandro Bazzoni - ASL Roma 1

1. Diritto di disporre del tempo residuo

Ogni persona ha il diritto di conoscere ed essere reso consapevole del suo percorso di cura e del possibile esito, secondo i protocolli terapeutici più aggiornati, affinché possa gestire la propria vita in modo qualitativamente soddisfacente, anche in relazione alla propria spiritualità e fede religiosa.

2. Diritto al rispetto della propria religione

Ogni persona ha il diritto di comunicare la propria fede religiosa alla struttura sanitaria affinché possa essere rispettata, in conformità alla normativa sulla privacy.

3. Diritto a servizi orientati al rispetto della sfera religiosa, spirituale e culturale

Ogni persona ha il diritto di usufruire di servizi rispettosi della sua sfera religiosa, spirituale e culturalecompatibilmente con le possibilità organizzative. 

A tal fine la struttura sanitaria deve promuovere adeguati percorsi informativi e formativi per gli operatori.

4. Diritto alla presenza del Referente religioso o Assistente spirituale

Ogni persona ha diritto di avere accanto il proprio Referente religioso o Assistente spirituale cui sia garantito l’accesso, compatibilmente con l’organizzazione dei servizi sanitari.

5. Diritto all’assistenza di un mediatore interculturale

Ogni persona ha il diritto nel percorso di fine vita di potersi avvalere di un mediatore interculturale o altra persona competente autorizzata, il cui intervento viene favorito dalla struttura sanitaria.

6. Diritto a ricevere assistenza spirituale anche da parte di Referenti di altre fedi

Ogni persona ha il diritto di chiedere, qualora l’Assistente spirituale della propria fede non fosse disponibile, l’assistenza da parte di un Referente di altra fede.

7. Diritto al sostegno spirituale e al supporto relazionale per sé e per i propri familiari

Ogni persona ha il diritto di ricevere all’interno della struttura sanitaria il sostegno spirituale e il supporto relazionale per sé e per i propri familiari.

8. Diritto al rispetto delle pratiche pre e post-mortem

Ogni persona ha diritto al rispetto delle pratiche pre e post mortem previste dalla religione di appartenenza. La struttura sanitaria è tenuta a conoscere tali pratiche, a formare adeguatamente il proprio personale e a creare le condizioni perché queste pratiche possano essere realizzate, in conformità con la normativa vigente.

9. Diritto al rispetto reciproco

Ogni diritto porta come conseguenza il dovere di ognuno di rispettare il credo religioso degli altri, siano essi pazienti, familiari o personale di cura.

FIRMATARI MANIFESTO

1) ASL ROMA1 – Angelo Tanese – Direttore Generale

2) Tavolo Interreligioso di Roma – Maria Angela Falà – Presidente

3) Tavolo Interreligioso di Roma - Paola Gabbrielli – Presidente Emerito

4) GMC – Università Cattolica del Sacro Cuore – Pier Francesco Meneghini – Presidente

5) Don Carlo Abbate – Assistente Spirituale Hospice Villa Speranza di Roma – Università Cattolica del Sacro Cuore

6) Vicariato di Roma – Mons. Paolo Ricciardi – Vescovo Ausiliare Delegato per la Pastorale della Salute Diocesi di Roma

7) Unione Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno - Stefano Paris – Presidente 

8) Diocesi Ortodossa Romena d’Italia - Padre Ilie Ursachi - Consigliere per la Pastorale Sociale e Sanitaria

9) Federazione delle Chiese Evangeliche - Pastore Luca Maria Negro – Presidente

10) Centro Islamico Culturale d’Italia - Abdellah Redouane - Segretario Generale

11) Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai - Alberto Aprea - Presidente

12) Unione Buddhista Italiana - Giorgio Raspa - Presidente

13) Unione Comunità Ebraiche italiane - Noemi Di Segni - Presidente

14) Unione Induista Italiana - Franco Di Maria Jayendranatha – Presidente

15) CSV - Renzo Razzano - Presidente CSV Lazio

16) AVO - Carla Messano – Vice Presidente Federavo e Rappresentante delle Regioni

17) CITTADINANZATTIVA – Antonio Gaudioso – Segretario Generale

18) OSS – Hospice Villa Speranza – Simone Cicuzza