È uno scandalo che l’Europa taccia dinanzi ai profughi che sono in mare. Ed è uno scandalo che in Europa nessuno prenda l’iniziativa per affrontare in maniera più radicale una situazione che è di lungo periodo, di Giovanni Amico
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Riprendiamo sul nostro sito un articolo di Giovanni Amico. Per approfondimenti, cfr. la sezione Accoglienza e integrazione.
Il Centro culturale Gli scritti (5/6/2019)
È uno scandalo che l’Europa e il mondo intero (dall’Asia all’Africa) tacciano dinanzi ai profughi che sono in mare da giorni.
Si deve subito intervenire per trarli a terra.
Ma non è sufficiente che si faccia, e subito, questo.
È assolutamente fondamentale che, contemporaneamente, si apra un tavolo di dialogo con i paesi dell’Europa, del Maghreb, dell’Africa, della penisola arabica, con gli USA e il Canada e con l’Estremo oriente, dalla Cina all’India.
I profughi che sono in mare non sono gli ultimi fra coloro che attraverseranno il Mediterraneo. L’Europa e l’ONU debbono guidare questo processo nella giusta direzione.
Tutti dicono no ai profughi, dai paesi guidati dalle destre a quelli guidati dalle sinistre, fino a quelli guidati da destre e sinistre insieme come l’Italia (con i 5Stelle e la Lega).
Dice di no l’Olanda – una delle due navi batte bandiera olandese, l’altra tedesca, ma questo non ha alcuna importanza -, dice di no la Spagna socialista, dice di no la Svezia, dice di no la Francia, dice di no l’Italia, dice di no Malta, dice di no il Canada, dicono di no gli USA e l’Arabia Saudita, dicono di no gli Emirati, dicono di no la Cina e l’India.
L’Italia deve guidare una politica internazionale che intervenga sia nei paesi di origine, sia nei paesi attraversati dai migranti, sia nei paesi del Maghreb (e in Libia in particolare), sia in Africa, sia nella penisola arabica, fino ai paesi di tutto il mondo, perché le persone raccolte in mare debbono essere accolte in diversi paesi del mondo: nessun paese potrà ospitarle tutte da solo.
È necessario che i sindaci italiani si accordino con i sindaci di altre nazioni dell'Europa e del mondo con maggioranze di destra e di sinistra, oggi tutte disinteressate, perché si ponga in atto un’analisi concreta in vista di soluzioni di lungo periodo e non semplicemente si tiri a campare di giorno in giorno con interventi tampone, come è stato fino ad oggi.
Vogliamo un’Italia protagonista in politica estera che ritrovi la gloriosa tradizione che fu del passato, di essere una guida dell’Europa e del mondo, come lo fu alle origini, quando De Gasperi parlava alla pari con Schuman e Adenauer.