Due soli peccati, due soli precetti, due sole virtù. Due soli peccati: rifiutare Gesù ed odiare il fratello. Due soli precetti e due sole virtù: amare il Cristo ed amare i fratelli. Così il grande esegeta Ignace de la Potterie sintetizzava tutto il Vangelo di Giovanni, di Andrea Lonardo
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Riprendiamo sul nostro sito un testo di Andrea Lonardo. Per altri testi, cfr. il tag scritti_andrea_lonardo e la sezione Sacra Scrittura.
Il Centro culturale Gli scritti (10/2/2019)
Il grande esegeta Ignace de la Potterie sintetizzava così tutto il messaggio dell’evangelista Giovanni, l’amato del Signore: credere in Gesù e amare i fratelli. Così scriveva:
«Partiamo da un […] celebre testo giovanneo: «Dio è amore» (1 Gv 4, 8. 16). […] Una tale rivelazione trasforma la morale cristiana. Gesù ci ha lasciato un solo comandamento, che è un comandamento nuovo, quello di amarci gli uni gli altri, come lui ha amato noi (Gv 13, 34). Solo così si spiega il fatto, a prima vista paradossale, che tutta la morale giovannea è praticamente “una morale della verità”. Si compendia in due precetti fondamentali: la fede (che ci apre al Mistero) e l’amore (che ci fa vivere nel mistero della rivelazione)»[1].
Per converso Giovanni sembra conoscere solo due peccati: il rifiuto di Gesù e l’odio del fratello.
Scrive de la Potterie: «Per Giovanni l’unico peccato mortale è l’incredulità, che si trasforma in odio […] Può odiare il cristianesimo solo chi in qualche modo lo ha incontrato, chi ha visto e odia ciò che ha visto. Lo dice Gesù stesso, sempre nel capitolo 15: “Chi odia me, odia anche il Padre mio. Se non avessi fatto in mezzo a loro opere che nessun altro ha mai fatto, non avrebbero alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio” (Gv 15, 23-24)»[2].
Per questo Giovanni è colui che ha coniato il termine “antiCristo”, termine che non esisteva prima di lui: chi odia Gesù, chi lo combatte, chi non vuole che sia presente e agisca è l’antiCristo: l’odio nei confronti di Gesù è la forma estrema del male.
L’altro peccato è l’odio del fratello. E, infatti, Giovanni scrive che «chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, dimora nella luce e non v'è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi» (1 Gv 1,9-11). E ancora: «Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore» (1Gv 4,7-8).
Due soli peccati, due soli precetti, due sole virtù. Due soli peccati: rifiutare Gesù ed odiare il fratello. Due soli precetti e due sole virtù: amare il Cristo ed amare i fratelli. «Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e che ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato» (1Gv 3,23).
Per questo Giovanni afferma che chi crede non pecca più: non che non commetta più peccati, ma non commette più "il" peccato, perché ormai vive nella fede e nell'amore, anche se commetterà singoli peccati.
Note al testo
[1] I. de la Potterie, La verità del cristianesimo, da I. de la Potterie, Storia e mistero. Esegesi cristiana e teologia giovannea, Torino, SEI, (I libri di 30giorni), 1997, pp. 159-161.
[2] I. de la Potterie, La verità del cristianesimo, da I. de la Potterie, Storia e mistero. Esegesi cristiana e teologia giovannea, Torino, SEI, (I libri di 30giorni), 1997, pp. 159-161.