Il falso Zodiaco degli oroscopi. Per la Vergine quarantaquattro giorni, per lo Scorpione soltanto sei, di Andrea Lonardo
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Riprendiamo sul nostro sito un articolo di Andrea Lonardo, già precedentemente pubblicato nel 2000 a nome del Centro culturale L’Areopago oggi scomparso. Per altri articoli di Andrea Lonardo, vedi al tag scritti_andrea_lonardo. Cfr. in particolare, Chi segue gli oroscopi non accetta il sistema copernicano e mostra quanto l’illusione tolemaica sia difficile da estirpare dalle menti. Breve nota di Andrea Lonardo.
Il Centro culturale Gli scritti (2/1/2019)
«Accettando la suddivisione dello Zodiaco in dodici parti uguali (che non è reale), il cielo cambia aspetto ogni anno rispetto al Sole e in poco più di 2000 anni anticipa di un intero segno dello Zodiaco a causa della processione degli equinozi. Ma gli oroscopi continuano a considerare il cielo di duemila anni fa. La tabella qui sotto riporta le date corrispondenti alle varie costellazioni nel modo convenzionale (errato) e nel modo scientificamente giusto e relativo all'anno 2000; nell'ultima colonna è riportato il numero di giorni in cui il sole si proietta in ogni costellazione. Si noterà che appare la “nuova” costellazione dell'Ofiuco (Serpentario) che interessa i nati tra il 30 novembre e il 17 dicembre: ben 18 giorni dimenticati (fra tanti altri errori!) mentre a coloro che pensano di essere dello Scorpione sono rimasti solamente 6 giorni».
Così il prof. Sandro Baroni, del Planetario di Milano, in un interessante articolo apparso su La Stampa[1], scriveva del movimento del cielo negli ultimi due millenni.
Lo Zodiaco, elaborato in area mesopotamica diviene nei secoli simbolo del fluire del tempo, del trascorrere inesorabile delle stagioni. Questo il significato iconografico delle moltissime raffigurazioni nella scultura romanica e gotica come negli affreschi dell'Oriente cristiano e nelle sinagoghe ebraiche del periodo bizantino (quando ancora il comandamento “non ti farai immagine alcuna” non era interpretato come venne poi interpretato dall'ebraismo successivo).
L'ignoranza popolare continua, invece, a leggere nei segni di “terra, aria, acqua, fuoco” il destino individuale (anche alcuni politici contemporanei per venire incontro alle fasce elettori più disparate hanno scelto di costruirsi degli oroscopi da presentare all'elettorato!).
In realtà, continua il prof. Baroni, «in cielo non ci sono segni zodiacali corrispondenti alle costellazioni: queste sono solo un modo comodo per localizzare una certa regione del cielo, sono ideali raggruppamenti di stelle che con molta fantasia dovrebbero rappresentare l'animale o l'oggetto del loro nome. Sfido chiunque a immaginare una vergine osservando la costellazione della Vergine».
Le conoscenze astronomiche ci fanno oggi conoscere anche le reali distanze tra le stelle: «Per di più, le stelle di una data costellazione, pur sembrando vicine tra loro, non sono fisicamente legate: magari una stella dista da noi 100 anni luce mentre quella accanto, nella stessa costellazione, dista da noi 1000 anni luce».
Neanche la suddivisione del cielo in dodici parti, per di più uguali, regge ad una analisi scientifica: «La suddivisione dello Zodiaco in dodici parti uguali è arbitraria e assolutamente illogica, in quanto esaminando il percorso apparente in cielo del Sole si vede che esso tocca varie costellazioni in un numero diverso di giorni (o gradi) ma addirittura interessa non 12 costellazioni, bensì tredici».
Note al testo
[1] Non è stato possibile risalire alla data esatta dell’edizione, poiché il numero in questione era dell’anno 2000, prima dell’esplosione del web, ma Gli scritti conferma che le citazione sono letterali, come lo è la tabella ripresa da quella pagina.