Comprendere il modo di (s)ragionare di Daesh/ISIS. Il messaggio dello Sheikh Abu Mohamed al Adnani al Shami, portavoce dello Stato islamico (2014) e una breve nota di Giovanni Amico
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Riprendiamo sul nostro sito stralci di un messaggio dello Sheikh Abu Mohamed al Adnani al Shami, portavoce dello Stato islamico e una breve nota di Giovanni Amico. Per approfondimenti, cfr. le sezioni
-Islam: la questione della libertà religiosa, dei diritti e della violenza
-La crisi dell'Islam odierno e la rivoluzione culturale invocata
Il Centro culturale Gli scritti (30/12/2018)
1/ Breve nota di Giovanni Amico
L’attentato islamista di Strasburgo, l’uccisione, sempre per mano islamista, di due turiste svedesi in Marocco, gli attacchi a turisti vietnamiti al Cairo debbono spingere non solo a proseguire il lavoro di intelligence, ma anche a comprendere meglio la portata del fenomeno religioso dell’islamismo che non accenna a diminuire di intensità nel tempo.
Se si rilegge il messaggio che segue, dello Sheikh Abu Mohamed al Adnani al Shami - allora portavoce dello Stato islamico -, appare immediatamente evidente che per gli islamisti il mondo laico-ateo e quello cristiano sono un unico e identico nemico accusato di essere “crociato” - non è un unicum, tutti i messaggi degli islamisti hanno gli stessi toni ed usano le stesse argomentazioni, anni fa come oggi.
Per gli islamisti, infatti, è stato il cristianesimo infedele a generare l’ateismo altrettanto infedele e miscredente con la sua libertà sessuale e con il disordine familiare di cui Daesh/ISIS accusa l’occidente.
In particolare il messaggio è rivolto contro l’allora presidente degli USA Barack Obama, accusato di essere “crociato”, non solo perché capo militare delle truppe americane, ma anche perché portatore di una visione liberale del mondo, la stessa del cristianesimo.
L’islamista ritiene di dover essere portatore di Allah nel mondo laico-cristiano occidentale che è tout court infedele. Ateismo e cristianesimo sono, per gli islamisti, due facce della stessa medaglia.
Dinanzi al rifiuto di Dio proprio dell’occidente, gli islamisti intendono ristabilire il diritto divino.
Importantissimo, nel messaggio, è il rifiuto di distinguere tra civili e militari. Tutti sono infedeli e crociati, anche la gente che passeggia per strada. Sono infedeli e crociati il direttore di Repubblica, il Gay Pride e le ragazze in minigonna, così come lo sono il Papa o l’ultimo dei preti. Per questo un terrorista islamista può colpire indifferentemente una chiesa o un prete, un giornale satirico come Charlie Hebdo, un concerto gay come ad Orlando o un concerto rock come al Bataclan, o ancora negozi ebrei o un centro commerciale.
Le ragazze scandinave uccise in Marocco sono state uccise perché donne che andavano da sole per il mondo, senza la compagnia di uomini, come invece prevede la sha'ria. Per i terroristi di Daesh/ISIS sono anch'esse crociate.
Tutti, laici, atei e cristiani, in quanto infedeli e crociati, debbono sottoporsi al pagamento della dhimma, la tassa prevista dall’Islam antico - abolita solo nel 1856 nell’impero ottomano di allora - per poter mantenere la fede cristiana o l’ateismo solo all’interno delle proprie famiglie, senza comunque poter professare in pubblico né la fede, né l’ateismo.
Se non intendono pagare la tassa religiosa della dhimma atei e cristiani sono obbligati dagli islamisti a convertirsi all’Islam.
Interessante è come l’islamismo si scagli contro chi – sia esso ateo o cristiano -, a partire dall’ex presidente statunitense, si permetta di fornire interpretazioni liberali dell’islam, invocando un islam diverso da quello degli islamisti.
Certo nel messaggio dello Sheikh Abu Mohamed al Adnani al Shami balza in primo piano l’invito all’azione militare, ma essa è ben inquadrata nella visione islamista che caratterizza gli aderenti al gruppo.
Infine, non si può mancare di sottolineare l’odio anti-ebraico che caratterizza Daesh/ISIS e che, purtroppo, ha radici antiche nella storia dell’Islam. Uno degli insulti ripetuti contro Barack Obama è quello di mulo degli ebrei.
Si noti – se ce ne fosse bisogno – che, dal punto di vista del Daesh/ISIS – non vi è alcuna differenza fra Obama e Trump: entrambi sono crociati e il linguaggio utilizzato un tempo contro Obama viene ripetuto oggi esattamente identico contro Trump.
2/ Stralci di un messaggio dello Sheikh Abu Mohamed al Adnani al Shami, portavoce dello Stato islamico
Riprendiamo sul nostro sito stralci di un messaggio dello Sheikh Abu Mohamed al Adnani al Shami, portavoce dello Stato islamico, che vennero pubblicati in traduzione su Il Foglio il 23/9/2014. Il discorso risale al 22 settembre 2014.
Obama, mulo degli ebrei, sei spregevole, spregevole, spregevole. E sarai deluso, Obama. È questo tutto quello che sei stato capace di fare in questa tua campagna militare? L’incapacità e la debolezza dell’America sono arrivate fino a questo punto? L’America e tutti i suoi alleati crociati e atei sono incapaci di combattere giù a terra? Non avete capito, crociati, che le guerre per procura non vi porteranno nulla di buono e non lo faranno mai? Non avete capito, muli degli ebrei, che la battaglia non può essere decisa via aria? O pensate di essere più intelligenti di Bush, il vostro sciocco obbediente, quando ha portato gli eserciti della croce e li ha messi sotto il fuoco dei mujaheddin sul terreno? No, voi siete più sciocchi di lui.
[…]
Obama, hai annunciato il ritiro dall’Iraq quattro anni fa. Noi vi abbiamo detto che stavate mentendo, che non vi eravate ritirati, e che se anche vi foste ritirati sareste tornati – anche se dopo qualche tempo, sareste tornati. Ed eccovi qui. Non vi siete ritirati. Piuttosto avete nascosto parte delle vostre forze dietro ai vostri delegati e avete ritirato il resto. Le vostre forze torneranno più grandi in numero di quanto fossero prima. Voi tornerete e i vostri delegati non vi saranno d’aiuto. E se voi non tornerete, allora verremo noi nella vostra terra, con il volere di Allah.
[…]
Americani, europei, lo Stato islamico non ha iniziato una guerra contro di voi, come i vostri media e i vostri governi tentano di farvi credere. Siete voi che ci avete attaccato, voi ne avete la colpa e voi pagherete un prezzo enorme. Pagherete il prezzo quando le vostre economie collasseranno. Pagherete il prezzo quando i vostri figli saranno mandati in guerra contro di noi e torneranno come disabili amputati, o dentro alle bare, o con traumi mentali. Pagherete il prezzo quando avrete paura di viaggiare in qualsiasi terra. E pagherete il prezzo quando camminerete per strada, guardandovi intorno, temendo i musulmani. Non vi sentirete sicuri nemmeno nelle vostre camere da letto. Pagherete il prezzo quando questa vostra crociata collasserà, e noi colpiremo nelle vostre terre, e da quel momento non sarete più in grado di fare danno a nessuno. Pagherete il prezzo, e quello che abbiamo preparato per voi vi porterà dolore.
[…]
L’America e i suoi alleati si sono levati per salvare il mondo dal “terrorismo e dalla barbarie dello Stato islamico”, come dicono. Hanno coinvolto tutti i media globali, dando loro falsi argomenti per ingannare le masse e portarle a pensare che lo Stato islamico sia la radice del male e la fonte della corruzione, e che sia lo Stato islamico a uccidere e a far scappare le persone, ad arrestare e assassinare popoli “pacifici”, demolire case, distruggere città e terrorizzare donne e bambini che prima erano al sicuro. I media hanno mostrato i crociati come persone buone, misericordiose, nobili, generose, onorevoli e passionali che si preoccupano per l’islam e i musulmani davanti alla “corruzione e alla crudeltà della khawarij (setta) dello Stato islamico”, come dicono. Tanto che Kerry, quel vecchio non circonciso, all’improvviso è diventato un giurista islamico, e ha emesso una sentenza secondo cui lo Stato islamico sta distorcendo l’islam, che quello che sta facendo è contro gli insegnamenti dell’islam, che lo Stato islamico è un nemico dell’islam. Tanto che Obama, il mulo degli ebrei, all’improvviso è diventato uno sheikh, un mufti e un predicatore islamico e ha ammonito e fatto prediche in difesa dell’islam, dicendo che lo Stato islamico non ha niente a che vedere con l’islam. Questo è successo in sei differenti discorsi nel giro di un solo mese, tutti dedicati alla minaccia dello Stato islamico.
[…]
Per questo o muwahhid, musulmani devoti, non lasciate andare questa battaglia ovunque voi siate. Dovete colpire i soldati, i capi e le truppe degli infedeli. Colpite la loro polizia, le loro forze di sicurezza, i membri dell’intelligence, così come i loro agenti infidi. Distruggete i loro letti. Rendete amare le loro vite e gettateli nella preoccupazione. Se potete uccidere un americano o un europeo miscredente – soprattutto gli schifosi e immondi francesi – o un australiano, un canadese, o un qualsiasi altro miscredente tra i miscredenti che ci fanno guerra, compresi i cittadini dei paesi che sono entrati in coalizione contro lo Stato islamico, allora affidatevi ad Allah e uccideteli in ogni modo possibile. Non chiedete il consiglio di nessuno o non aspettate nessuna sentenza. Uccidete il miscredente che sia civile o militare, perché hanno lo stesso governo. Entrambi sono miscredenti. Entrambi sono colpevoli di aver fatto guerra (il civile perché appartiene a uno stato che ha dichiarato guerra ai musulmani). È legale per voi versare il sangue e distruggere la salute di entrambi, perché non sono i vestiti indossati che rendono versare il sangue legale o illegale. I vestiti civili non rendono illegale versare il sangue, e l’uniforme militare non rende legale versare il sangue. Le uniche cose che rendono legale o illegale versare il sangue sono l’islam o un patto (un trattato di pace, una dhimma, ecc.). L’essere miscredente rende versare il sangue legale. Allo stesso modo il sangue e la salute di tutti i musulmani sono sacri. Ed è legale per un musulmano prendere la salute e versare il sangue di chiunque sia miscredente. Il suo sangue è come il sangue di un cane: non è peccato versarlo e non bisogna pagare nessuna ammenda per averlo fatto.
[…]
Se non siete in grado di trovare un esplosivo o un proiettile, allora isolate il miscredente americano, francese o della coalizione. Colpite la sue testa con una pietra, o sgozzatelo con un coltello, o investitelo con la vostra macchina, o gettatelo da un luogo elevato, o soffocatelo, o avvelenatelo. Non deludete. Non siate codardi. Fate in modo che il vostro slogan sia “Che io non sia salvato se l’adoratore della croce e taghut, colui che governa secondo le leggi fatte dall’uomo, sopravvive”.
[…]
Se non riuscite a fare questo, allora bruciate la sua casa, la sua macchina, il suo negozio. O distruggete i suoi raccolti. Se non riuscite a fare questo, allora sputategli in faccia. Se la vostra coscienza si rifiuta di farlo, mentre i vostri fratelli sono bombardati e uccisi, e mentre versare il loro sangue è ritenuto legale dai loro nemici, allora ripensate alla vostra religione. Siete in una posizione pericolosa perché la religione non può darsi senza il “wala e bara”, l’obbligo di solidarietà tra musulmani.