Non è il Natale a venire da Mitra o viceversa, così come non è il Sol dell’avvenire socialista a derivare dal Natale, di Andrea Lonardo
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Riprendiamo sul nostro sito un articolo di Andrea Lonardo. Per approfondimenti, cfr. la sezione Educazione scuola e cultura. Cfr. anche Come parlare a scuola del Natale, di Mitra e delle divinità solari?, di Andrea Lonardo.
Il Centro culturale Gli scritti (30/12/2018)
Che sia stupido – e scientificamente scorretto – argomentare sulla precedenza del Natale cristiano o del culto solare del Sol invictus o dei “misteri” di Mitra (cfr. su questo Come parlare a scuola del Natale, di Mitra e delle divinità solari?, di Andrea Lonardo) appare anche a partire da riferimenti più recenti.
Quando il socialismo lanciò il riferimento al Sol dell’avvenire, con i suoi canti conseguenti, non intendeva dire che esso era il vero cristianesimo o opporsi ad esso per cancellarlo, se non indirettamente.
Anch’esso si legava, invece, all’esperienza comune del sole che sorge, cioè a quel simbolo universale che, più che dall’accumulo di riferimenti culturali che vi si sono addensati, è quel sole che noi conosciamo perché si leva al mattino dopo ogni notte e perché le giornate tornano ad allungarsi dopo il solstizio d’inverno.
Anche il Sol dell’avvenire si radicava nell’esperienza umana, come il pane e il vino, come l’acqua e il sacrificio, e non in una dipendenza mediata da religioni particolari.
Ciò che cambia è, invece, come ogni ideologia o religione interpreti quel riferimento al Sole e cosa proponga all’uomo e all’umanità perché dia luce e riscaldi i cuori.
Ovviamente quanto detto sopra, vale anche per l'utilizzo del sole dei "lumi" dell'illuminismo e nella rivoluzione francese o nell'utilizzo del simbolo solare nella massoneria.