Si tratta di partire. E in fretta. E verso chi è nel bisogno. Lì si fa la comunione. Non si tratta, invece, di estenuarsi nel parlare di comunione e dell’essere d’accordo. Brevissima nota di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito una brevissima nota di Andrea Lonardo. Per approfondimenti, vedi la sezione Catechesi, scuola e famiglia.
Il Centro culturale Gli scritti (1/7/2018)
Un lampo improvviso mi passa per la testa.
Quando si parla troppo di comunione e poco di annuncio è evidente che il cuore del discorso non è la vita degli altri, ma il poter gestire un potere. Comunione diventa immediatamente “essere d’accordo con me”, se non è coniugato con l’ansia verso chi non ha la fede, verso chi non ha un orientamento nella vita e brancola nel buio.
Negli Atti degli Apostoli esistono momenti in cui gli apostoli si separano, a volte litigano, purché sia chiaro l’obiettivo: che chi ha fame riceva il pane della vita.
Io cerco persone che bramino di donare la fede a chi non la conosce e non di persone che pretendano che io vada d’accordo con loro o loro con me.
Quando papa Francesco parla della Chiesa come di un “ospedale da campo” ha in mente proprio questo: siamo in un periodo di urgenza, nel quale la gente ha ferite mortali. Non possiamo perdere toppo tempo ad assecondare le voglie di piccoli comandanti che pretendono di controllare tutto e di far valere la propria autorità sul loro piccolo orticello.
Si tratta piuttosto di partire. E in fretta. E verso chi è nel bisogno. Lì si fa la comunione. Lì ci ritrovereremo tutti vicini a chi è ferito e affamato di una speranza per la propria vita.