Torna la "placchetta" degli antichi pellegrini. Biblioteca e Archivi Vaticani riproducono "testimonium" metallo, di Fausto Gasparroni
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Il Centro culturale Gli scritti (1/7/2018)
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Era l'antico "lasciapassare" che comprovava l'avvenuto pellegrinaggio a Roma e che, nel lungo cammino dei pellegrini tra mille pericoli, assalti di briganti, malattie, garantiva loro alcuni privilegi, tra cui l'assistenza e l'ospitalità nei conventi lungo la via.
Ha origine circa mille anni fa, nell'era in cui erano al culmine i pellegrinaggi verso Roma, che assicuravano l'indulgenza plenaria (le altre mete privilegiate erano Gerusalemme e Santiago de Compostela), l'antica "placchetta del pellegrino", il "testimonium" in bronzo o in stagno che i fedeli ottenevano nella capitale della cristianità come documento del compiuto pellegrinaggio e che cucivano sui mantelli per averne la dovuta riconoscibilità. Ora il "testimonium" - una placchetta rettangolare di 36 x 30 millimetri, con quattro anelli agli angoli e l'effigie dei santi Pietro e Paolo -, il cui originale è conservato negli Archivi del Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana, viene riprodotto in replica fedele e ufficiale, proprio su autorizzazione della Biblioteca apostolica, in occasione del Giubileo della Misericordia.
I "testimonium" si diffusero a Roma dal XII secolo per identificare e gratificare i pellegrini durante il loro viaggio da ogni parte d'Europa, a somiglianza di quanto avveniva già per Gerusalemme o Compostela. A realizzarli erano le officine specializzate dei "medajari" romani, fabbricanti di medagliette devozionali, in particolare nella zona dell'attuale Via dei Coronari. Venivano poi distribuiti dai canonici di San Pietro ai pellegrini che li fissavano al mantello, alla borsa o al "petaso" (il copricapo a falde larghe da annodare sotto il mento) e li custodivano quale testimonianza del proprio pellegrinaggio a Roma. Ora l'antico simbolo di devozione, a metà tra il distintivo e la medaglia, torna con l'avallo vaticano anche per i pellegrini di oggi, proprio evocando l'epoca d'oro dei pellegrinaggi, il XIV secolo al cui inizio Bonifacio VIII, nel 1300, indisse il primo Anno Santo della storia.
"Il pellegrino dei tempi antichi - ha ricordato oggi mons. Jean-Louis Brugues, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, nell'affollata presentazione nella sala dell'Antico Oratorio della Chiesa dei Santi Bartolomeo e Alessandro dei Bergamaschi (Arciconfraternita dei Bergamaschi) - non era un semplice viaggiatore, ma un viandante che lasciava la propria terra consapevole della fatica del viaggio e dei pericoli ad esso connessi. I pellegrini viaggiavano a piedi, percorrendo 30 o 40 chilometri al giorno, attraversando anche zone impervie e pericolose". "Bisognava essere pronti a sopportare la fatica che nasceva dalla natura del percorso o dalle intemperie - ha detto l'arcivescovo belga - e bisognava essere vigili, o forse fortunati, per non incappare in agguati da parte di briganti. Spesso ci si ammalava durante il viaggio e allora la meta diventava sempre più lontana. Per tutte queste ragioni, molti pellegrini erano soliti redigere il proprio testamento perché alta era la percentuale di un non ritorno a casa".
I pellegrini, riconoscibili per il loro abito particolare dotato di mantello, godevano di alcuni privilegi lungo il viaggio, come l'esenzione dai pedaggi o l'ospitalità gratuita ("oggi non è più così", ha sorriso Brugues). "Prima della partenza - ha raccontato l'archivista della Santa Sede -, il sacerdote benediva mantello e borsa e al pellegrino veniva consegnato il 'bordone', il bastone con il quale si sarebbe aiutato in caso di difficoltà, e poi veniva invocata su di lui la protezione divina". Non saranno stati i Giubileo al tempo dell'Isis, ma i pericoli erano considerati sicuramente maggiori di quelli di adesso. "I pellegrini che riuscivano a tornare dai luoghi santi - ha aggiunto mons. Brugues - si riconoscevano facilmente grazie ai simboli che portavano sui loro mantelli: i 'romei', ovvero coloro che provenivano da Roma vi cucivano piccole placchette in piombo raffigurante l'immagine dei santissimi Pietro e Paolo che avevano ricevuto a testimonianza visiva del loro viaggio, come quella conservata presso il Medagliere Vaticano e della quale la Biblioteca ha autorizzato una riproduzione fedele all'originale".
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