Perché chiedono il Battesimo nel 2018? Testimonianze dei 100 giovani e adulti che riceveranno a Roma il Battesimo nella notte di Pasqua. «Finalmente anch'io avrò un nome, poiché alla nascita mi hanno dato solo due cognomi, uno dei quali è Alaramadji che significa "Dio fa le cose per bene"». «Prima di credere in Dio, in Cina, ero un fannullone, ero ossessionato da internet, giocavo online giorno e notte, ero lontano dai normali ritmi di vita; i miei genitori erano "stressanti"». «La presenza di una comunità che, nonostante le innumerevoli contraddizioni di ogni giorno, si impegna a tracciare il perimetro del bene tenendo fisso lo sguardo su Gesù, costituisce una risorsa importante, poiché ci invita a "spogliarci" l'anima delle maschere che i tempi ci hanno cucito in volto»
Riprendiamo sul nostro sito alcuni stralci dalle testimonianze dei giovani e adulti che saranno battezzati nella notte di Pasqua del 2018. Abbiamo volutamente omesso i dati personali. Per approfondimenti e le testimonianze degli anni precedenti, cfr. la sezione Catecumenato.
Il Centro culturale Gli scritti 18/3/2018
I giovani che si preparano in Roma al Battesimo per il 2018
il giorno dell'elezione con don Andrea Cavallini
1/ Sono nato da papà del Cameroun e mamma del Ciad. Non ho un nome, ma solo un cognome. Finalmente lo avrò con il battesimo
Sono nato da papà del Cameroun e mamma del Ciad, sono stato chiamato Tchangmena (cognome di famiglia ed Alaramadji (secondo cognome che significa "Dio fa le cose per bene"). Entrambi i nonni erano di origine musulmana. In seguito, papà era diventato protestante luterano, la mamma invece, con i suoi fratelli erano diventati cristiani cattolici come aveva chiesto il nonno.
Siamo nove figli. La mamma era riuscita a far battezzare alcuni di noi, crescendo avevo voluto seguire papà.
Sono arrivato a Roma nel 2016. Nel mio cuore mancava qualcosa per completarmi e con mia sorella ho cominciato un cammino spirituale che mi ha portato a maturare l'idea di riceverei sacramenti.
All'inizio ho accennato al mio cognome "Tchangrnena Alaramadji" , quindi non ho un nome. Nei documenti ufficiali sono "Senza Nome", questo, perché alla nascita ebbi una morte apparente e i familiari presenti erano convinti che fossi realmente morto ed avevano predisposto i funerali, arrivò mio padre che rientrava da un viaggio di lavoro e gli dissero che ero morto. Papà chiese di vedere dove ero stato portato.
Giunto al cimitero disse che suo figlio non era morto e ripeteva con insistenza di tirarmi fuori e cominciai a piangere e dalla gioia papà esclamò IIALARAMADJI" che nella lingua di mia madre significa DIO FA LE COSE PER BENE così sono stato registrato anagraficamente.
Prima che papà morisse gli avevo chiesto come avrebbe voluto chiamarmi e mi disse "Jean Pierre".
Finalmente anch'io avrò un nome.
2/ Vengo dal Hubei in Cina. Prima di credere in Dio ero un fannullone. Ero ossessionato da internet, giocavo online giorno e notte, ero lontano dai normali ritmi di vita; i miei genitori erano "stressanti" - ero molto infastidito dalle loro prediche - ed erano completamente impotenti nei miei confronti. Il gioco poteva solo anestetizzare temporaneamente il vuoto della mia anima
Ho 24 anni quest'anno, vengo dal Hubei in Cina. Provengo da una famiglia protestante (sono un cristiano proveniente da un gruppo che crede nella giustificazione per mezzo della fede). Prima di credere in Dio ero un fannullone, a causa dell'influsso delle mode e tendenze della società, ero ossessionato da internet, giocavo online giorno e notte, ero lontano dai normali ritmi di vita; i miei genitori erano "stressanti" - ero molto infastidito dalle loro prediche - ed erano completamente impotenti nei miei confronti. Il gioco poteva solo anestetizzare temporaneamente il vuoto della mia anima; lasciando il gioco, sentivo il dolore del vuoto, non capivo perché la gente volesse vivere.
Proprio mentre vivevo questa vita degradata, mia madre mi trasmise il vangelo del Signore Gesù e spesso mi accompagnava con le preghiere e leggevamo insieme la Bibbia. Lentamente mi resi conto che l'uomo è stato creato da Dio e deve tornare a Dio, adorare Dio, in modo che Dio possa dare alle persone la vera pace e la gioia. Successivamente, andai anche io in chiesa, dove leggevo la Bibbia e pregavo insieme con i fratelli e le sorelle. Ho sentito l'amore del Signore. Dopo che ho creduto al Signore la mia vita piano piano è diventata gioiosa. Cominciai a stare meno tempo online. I miei genitori vedendo il mio cambiamento erano molto felici e mi incoraggiavano ad abbracciare la fede.
Per rispondere all'amore del Signore, ho cominciato ad annunciare il Vangelo alle persone più vicine a me; poco a poco, la mia fede in Gesù divenne un fatto noto e dovetti affrontare il pericolo di essere arrestato in qualsiasi momento. Poiché non c'è la minima libertà religiosa, in preda alla disperazione la mia unica possibilità di scelta è stata la fuga dalla Cina. Così il 3 ottobre 2015, sono arrivato in Italia.
Dopo essere giunto qui, mi sono riunito con i miei fratelli e le sorelle, ho partecipato alla santa Messa e ho condiviso le mie esperienze umane e la mia esperienza con Dio. Da una parte, sento che i fratelli e le sorelle nel Signore si preoccupano e si prendono cura di me: in ogni difficoltà che incontro mi fanno sentire l'amore di Dio. I fratelli e le sorelle, nel Signore, stanno facendo di tutto per aiutare me e gli altri fratelli e dicono sempre: "Rendiamo grazie a Dio" e questo mi aiuta anche a vedere e conoscere le opere di Dio e la potenza di Dio. Mentre ascoltavo questi insegnamenti, ho scoperto che il cattolicesimo è la radice della fede cristiana e le altre chiese sono nate per separazione dalla Chiesa cattolica. E la Chiesa cattolica è la Chiesa originale e autentica, quindi voglio essere battezzato affinché Dio possa purificare il mio cuore e io possa diventare una persona nuova, un vero cristiano che vive nelle braccia di Dio.
Il nome che ho scelto da Cristiano è: LUCA.
Grazie mille
3/ Ho 27 anni. Ci sono momenti in cui, senza il sostegno di qualcuno che può più di noi, rischiamo di vacillare come barche in tempesta e perderci, senza trovare un porto. La presenza di una comunità che, nonostante le innumerevoli contraddizioni di ogni giorno, si impegna a tracciare il perimetro del bene tenendo fisso lo sguardo su Gesù, costituisce una risorsa importante per ciascuno di noi, poiché ci invita a "spogliarci" l'anima delle maschere che i tempi ci hanno cucito in volto
Ho 27 anni.
Provengo da una famiglia credente, i miei genitori erano evangelici e mi hanno introdotto al culto protestante fin da bambina, con la "presentazione" alla comunità, che ha una certa vicinanza al sacramento battesimale.
Pur essendo molto giovane, ho dovuto affrontare già molte prove, purtroppo tutte assai negative, che vanno dai problemi di salute di mio padre, alla morte di mia madre, fino alla mia malattia, in quanto qualche anno fa mi è stato trovato un tumore alla tiroide a causa del quale sono ancora in cura.
Ho attraversato momenti in cui ho pensato seriamente di non riuscire a sopravvivere, ho pensato, talvolta, che il dolore, la disperazione, fossero più grandi delle mie forze. Eppure, in tutti questi momenti, ho trovato in me un'inaspettata forza e rinnovate energie che mi hanno permesso di superare gli ostacoli rimanendo in piedi.
Ho visto le tenebre con i miei occhi eppure non mi hanno inghiottito, anche se, ad ogni modo, mi sono accorta che nella vita non possiamo contare solo sulle nostre forze.
Ci sono momenti in cui, senza il sostegno di qualcuno che può più di noi, rischiamo di vacillare come barche in tempesta e perderci, senza trovare un porto.
Ho deciso di intraprendere il percorso di catecumenato in quanto mi piacerebbe trovare in Dio questo porto.
La conoscenza della persona che a breve diventerà mio marito e che mi ha aperto le porte della felicità, mi ha incentivato ad avvicinarmi alla Chiesa Cattolica, che in questo momento vedo come la mia occasione di "fare ordine" nei miei pensieri e nel mio cuore.
La presenza di una comunità che, nonostante le innumerevoli contraddizioni di ogni giorno, si impegna a tracciare il perimetro del bene tenendo fisso lo sguardo su Gesù, costituisce una risorsa importante per ciascuno di noi, poiché ci invita a "spogliarci" l'anima delle maschere che i tempi ci hanno cucito in volto.
Sono certa che la Chiesa Cattolica potrà costituire, per me, un valido supporto all'impegnativo esercizio spirituale che sarò chiamata a compiere per essere una degna figlia e testimone di Cristo.
Cerco il Signore poiché desidero essere protagonista, con Lui, per Lui e tramite Lui, di cose meravigliose.
4/ Sono nato da una famiglia di sinistra. Oggi sono giunto alla conclusione che la scelta dei miei genitori di non battezzarmi non è stata una scelta di libertà ma il contrario, in quanto avevano così implicitamente deciso di non farmi accostare alla Fede, non fornendomi alcuno strumento per avvicinarmi a Dio
Sono nato da una famiglia di sinistra, in un periodo storico di grandi rivendicazioni sociali. Tale contesto ha portato i miei genitori, che si separarono quando avevo pochi mesi, a non battezzarmi, poiché ritenevano che avrei dovuto scegliere io da grande se credere o meno. Oggi sono giunto alla conclusione che la scelta dei miei genitori non è stata una scelta di libertà ma il contrario, in quanto avevano così implicitamente deciso di non farmi accostare alla Fede, non fornendomi alcuno strumento per avvicinarmi a Dio. In questo contesto le vicissitudini della vita mi hanno portato per anni a non mettermi in ascolto dello Spirito, lasciandomi assordare dalla materialità quotidiana: lo studio, lo svago e il lavoro. Dopo essere rientrato nella mia città natale, ho sentito forte il richiamo alla famiglia e a Dio, che mi ha portato a iniziare il mio percorso. Ho, poi, incontrato una donna, una mia ex compagna del liceo, che era rimasta vedova del precedente marito con il quale aveva avuto due bambine. Io e mia moglie abbiamo frequentato il corso prematrimoniale presso la nostra parrocchia, che ci sta donando e trasmettendo Fede, Amore e serenità, che noi cerchiamo di portare nella nostra famiglia e nella vita di tutti i giorni.
5/ Sono iraqeno e mi sono interessato alle problematiche di integrazione sociale. Mi sono affezionato molto alla figura di Maria, venerata anche nel mondo musulmano
Sono di religione musulmana dalla nascita, nel corso del primo anno della Facoltà di Scienze Politiche presso l'Università di Bagdad, per motivi politici divergenti dal regime sono stato costretto a lasciare l'Iraq. Ho chiesto asilo politico in Italia e ho cercato un lavoro per sostenermi, continuando a frequentare i giovani studenti esuli iracheni e interessandomi alle problematiche di integrazione sociale, facendomi portavoce del gruppo. Presso l'Università ho conosciuto la ragazza che dopo sette anni è diventata mia moglie, di religione cattolica. Ci siamo sposati con rito di disparità di culto e abbiamo costruito insieme una famiglia con tre splendide figlie. Nel corso del tempo ho trovato interesse per la religione cattolica, e per molti anni ho frequentato insieme a mia moglie le attività della parrocchia, affezionandomi molto alla figura di Maria, venerata anche nel mondo musulmano. Gli incontri di catechesi mi hanno dato modo di incontrare vari sacerdoti che mi hanno guidato nel conoscere la parola di Dio e le scritture, che lentamente, quasi senza rendermene conto, sono entrate a far parte della mia vita, fino a portarmi a vivere la fraternità cristiana in famiglia, nella comunità parrocchiale, nell'ambiente di lavoro e nelle relazioni umane quotidiane. Tante sono le persone che mi hanno voluto cristiano, prima di tutti mia moglie e la sua famiglia, che hanno sperato in ogni occasione e ricorrenza religiosa della nostra vita che io decidessi di chiedere il Battesimo; tutti gli amici della parrocchia, con cui ho condiviso un lungo percorso di formazione; tutti i sacerdoti che ho conosciuto, ognuno dei quali mi ha lasciato un insegnamento prezioso per la mia crescita nella fede; tutte le suore che ho incontrato nella mia attività lavorativa, che mi hanno accolto e sollecitato costantemente. Ognuno di loro mi ha avvicinato a Gesù, con la particolare protezione di Maria che ho pregato in particolare negli ultimi sei anni trascorsi nella prova della malattia. La Madonna mi ha dato la forza di combattere con serenità insieme alle mie figlie, a mia moglie e ai medici che mi hanno curato.
6/ Sono nato in Burkina Faso. Nella mia famiglia è venuta a lavorare una domestica cattolica molto praticante che ha portato la religione cattolica all'interno della mia famiglia
Ho 31 anni, sono nato in Burkina Faso, ma vivo in Italia. Nel mio paese vige la piena libertà religiosa e la mia famiglia, composta oltre che da me, da mia madre, mio padre, tre fratelli e una sorella, non era praticante né credente. Ho conosciuto la religione cattolica tramite un mio amico di infanzia. La sua famiglia era molto devota e praticante e io andavo tutte le domeniche a Messa con loro. Ed è in quel periodo che grazie alla loro testimonianza, è sorto in me il desiderio di essere battezzato. Successivamente nella mia famiglia è venuta a lavorare una domestica cattolica molto praticante che ha portato la religione cattolica all'interno della mia famiglia. Il primo membro della mia famiglia che si è convertito è stata mia sorella che, grazie alla sua testimonianza, si è battezzata all'età di 10 anni. In seguito anche mia madre e due dei miei fratelli hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo. In me cresceva sempre più il desiderio di essere battezzato, ma non avevo il coraggio di compiere questo passo.
7/ Sono interprete di lingua dei segni e sto studiando alla facoltà di psicologia. "Dio è una presenza sottile" questa cosa mi ha colpito moltissimo
Ho 25 anni, sono interprete di lingua dei segni e sto studiando alla facoltà di psicologia. I miei genitori, entrambi atei, hanno deciso di non battezzarmi per darmi la possibilità di fare una scelta consapevole e sentita. Sono sempre stata sicura della Presenza di Qualcuno o Qualcosa superiore a noi ma non avendo nessuna indicazione a riguardo ero un po' confusa e smarrita. Ho conosciuto una persona, il mio attuale compagno e futuro marito, che mi ha letteralmente cambiato la vita. Sono tornata ad essere me stessa, cosa che avevo tralasciato e camuffato per una serie di eventi, ed ho ricominciato a vivere, ma questa volta una vita nuova con mente e spirito nuovi, chiari, maturi, sinceri, pieni di amore verso la vita. Osservando lui, il suo modo di essere, di pensare, di agire mi sono sentita animata da qualcosa di diverso dal solito, di più profondo e di spirituale. Ho sentito la necessità di ascoltare ed approfondire una parte di me che mi chiamava, ma che non conoscevo, così sono andata dal Parroco della chiesa sotto casa mia e parlando con lui ho cominciato questo stupendo percorso. Come abbiamo letto insieme in un versetto della Sacra Scrittura: "Dio è una presenza sottile" questa cosa mi ha colpito moltissimo, l'ho sentita subito vera e "mia", ripensando a tutti i miei 25 anni di vita, alle varie situazioni vissute. È vero Dio c'è sempre stato e non me ne sono mai accorta! Solo oggi con il senno di poi ed un ascolto consapevole e attento, ripensando a tutto posso dire con certezza che è sempre stato con me e mi ha guidata ed aiutata.
8/ Sono nigeriana. I miei figli ogni domenica alla Santa Messa mi chiedevano perché non facessi la Comunione
Sono nata in Nigeria, ma ho la cittadinanza italiana. Sono sposata civilmente e mi impegno al più presto di ricevere anche il sacramento del Matrimonio. Quando ero piccola, in Nigeria, non ho potuto ricevere i sacramenti perché i miei genitori non avevano la possibilità economica per pagare i corsi di preparazione. Eravamo infatti tanti figli. Oggi ho due figli entrambi battezzati. Ogni domenica alla Santa Messa mi chiedevano perché non facessi la Comunione. E ogni volta io rispondevo loro che non potevo farla perché non ero stata battezzata.
9/ Sono albanese. Il momento più bello della mia vita è stato quando ho partorito mio figlio. Durante il travaglio (che si era complicato nelle ultime ore) ho avvertito forte la presenza di Dio accanto a me
Sono nata in Albania, sono più di 20 anni che vivo in Italia, sono sposata e abbiamo un bimbo. I miei genitori sono di religione musulmana; a me e ai miei fratelli non hanno imposto di abbracciare la fede islamica, ma ci hanno lasciati liberi di scegliere, una volta adulti, ciò che ognuno di noi desiderava per sé. Io da molti anni vivo con il desiderio di conoscere Gesù e sono molto contenta di questo cammino. È una cosa che da tanto tempo desideravo, e penso che non sia mai troppo tardi per farlo nella vita.
Il primo contatto con la fede cristiana l'ho vissuto grazie ad una signora, di cui mi prendevo cura per lavoro. Accompagnandola tutti i giorni in Chiesa mi ha fatto avvicinare a Dio e mi ha fatto incontrare una suora, la quale, subito dopo avermi conosciuto, mi ha sempre sostenuta dicendomi che era giunto per me il momento di conoscere più da vicino Gesù. Il momento più bello della mia vita è stato quando ho partorito mio figlio. Durante il travaglio (che si era complicato nelle ultime ore) ho avvertito forte la presenza di Dio accanto a me, e il desiderio di diventare cristiana è aumentato sempre più. Successivamente, nel percorso prematrimoniale, mi sono convinta ancora di più ad affrontare questo passo verso la chiesa Cattolica.
10/ Sono un giovane studente camerunese in Italia da un anno. A dire il vero sono un po' testardo, fuggivo la catechesi per andare a giocare a calcio!
Sono un giovane studente camerunese in Italia da un anno. Sono il secondo di 5 figli. I miei fratelli sono rimasti tutti in Camerun. Per fortuna, da piccolo i miei genitori ci hanno sempre insegnato a temere Dio.
Anche se mio padre non andava in chiesa, pregava comunque a casa e ci dava i soldi per andarci. Al liceo ho frequentato diversi corsi di catecumeni con i miei fratelli ma non li ho mai finiti anche se mia madre mi ha sempre spinto, anzi, quasi obbligato a farli! Ma di quei corsi non sentivo la necessità.
A dire il vero sono un po' testardo, fuggivo i corsi per andare a giocare al calcio! Comunque ero spesso invidioso quando vedevo i miei fratelli partecipare alla Comunione, e loro mi prendevano in giro. Finché sono arrivato in Italia, e ho incontrato un amico, anche lui camerunese, che sarà d'altronde mio padrino.
11/ I miei genitori erano testimoni di Geova ma mi sono sempre chiesta quale fosse la differenza tra le altre religioni perché quella non mi rassicurava e tanto meno mi rappresentava
Da bambina non praticavo la religione cattolica perché i miei genitori erano testimoni di Geova ma mi sono sempre chiesta quale fosse la differenza tra le altre religioni perché quella non mi rassicurava e tanto meno mi rappresentava. Fu così che con il passare del tempo anche i miei genitori capirono che quella non era la strada giusta lasciando la congregazione e lasciandomi libera di scegliere la fede che ritenevo più giusta per me. Oggi sono madre di 4 bellissimi figli, una femmina e tre maschi, e ho capito che cosa mancava a dare il giusto senso alla famiglia.
12/ Sono in Italia da pochi mesi con una borsa di studio per studiare Scienze Infermieristiche presso l'Università di Tor Vergata. La mia patria è il Camerun. Nella mia famiglia e cultura ciascun uomo deve essere "sposato" con Dio e vivere una vita spirituale esemplare in vista della vita eterna
Sono in Italia da pochi mesi con una borsa di studio per studiare Scienze Infermieristiche presso l'Università di Tor Vergata. La mia patria è il Camerun. Nella mia famiglia siamo sei figli: due femmine sono le più grandi e poi due coppie di gemelli. Io e il mio fratello gemello siamo gli ultimi.
Avevo già seguito il catechismo per il Battesimo nel mio paese d'origine per un anno ma poi avevo dovuto cambiare città per motivi di studio. Così ero entrato in crisi: separarmi dalla famiglia, e soprattutto dal mio gemello, e cambiare ambiente era stato un grande dolore e tutto questo mi aveva fatto interrompere il catechismo.
I miei genitori sono cattolici. Mamma era protestante ma si è convertita al cattolicesimo quando ha sposato mio padre. I miei fratelli più grandi sono tutti battezzati: vorrei tanto esserlo anch'io, presto! La mia sorella più grande è qui a Roma per studiare Lingue ed ha quasi finito la laurea magistrale. Le ho chiesto di farmi da madrina.
Nella mia famiglia e cultura ciascun uomo deve essere "sposato" con Dio e vivere una vita spirituale esemplare in vista della vita eterna. È questo che mi spinge sempre a seguire la voce della fede e a ben stare sulla mia strada con l'aiuto di Dio, anche ora che sono così lontano dalla mia nazione e dai miei parenti.
13/ Sono nato da mamma italiana e cattolica e papà siriano e musulmano. Mi sento di aver assorbito la cultura e le tradizioni del mio paese compresa la religione che lo permea in ogni suo aspetto
Sono nato da mamma italiana e cattolica e papà siriano e musulmano.
I miei genitori sin da piccolo mi hanno trasmesso gli insegnamenti di entrambe le religioni (cattolicesimo e islam) facendomi crescere nella consapevolezza che esiste un solo Dio per tutti gli esseri umani e lasciandomi libero di poter fare la mia scelta quando e se mi fossi sentito pronto ad abbracciare una fede.
Sono italiano, ho vissuto e studiato sempre qui in Italia, mi sento di aver assorbito la cultura e le tradizioni del mio paese compresa la religione che lo permea in ogni suo aspetto.
Ho sposato mia moglie (con rito misto) e ho avuto due meravigliosi bimbi che abbiamo fatto battezzare sempre nella stessa Chiesa.
Per questo, dopo anni di ricerca, riflessione e avvicinamento alla fede ora sento giunto il momento di fare la mia scelta: voglio entrare nella casa di Gesù e diventare un buon Cristiano ricevendo i Sacramenti.
14/ Ero musulmana e non sapevo se potevo entrare in quella Chiesa, ma ogni giorno che passava lì pensavo di entrare in quella Chiesa
Un giorno mi sono trovata vicino a una chiesa, ma essendo che ero musulmana non sapevo se potevo entrare in quella Chiesa ma ogni giorno che passava lì pensavo di entrare in quella Chiesa, fino a che un giorno passavo con una amica e ho deciso di entrare in quella Chiesa insieme. Dopo che siamo entrate la mia amica è andata a pregare davanti al Tabernacolo, io non sapevo cosa era questo luogo dove lei andava a pregare e cosi io mi sono fermata in fondo alla Chiesa ad aspettare lei. Quel giorno è stato il giorno che ho sentito più pace dentro di me. Cosi ogni giorno ho continuato ad entrare in questa Chiesa, più andavo in quella Chiesa più lo sentivo come mia casa, come luogo dove il mio cuore trovava pace.
15/ Sono una cittadina italo/albanese. Avevo già conosciuto il mio futuro marito, un cittadino italiano appartenente alle Forze dell'Ordine, inviato in missione nella Terra delle Aquile. La mia fede in Dio è cominciata da piccola, quando mio padre ascoltava la messa domenicale di Papa Giovanni Paolo II che veniva trasmessa nella Radio in albanese.
Sono una cittadina italo/albanese. Mi sono trasferita in Italia a seguito della vincita di due borse di studio c/o l'Università di Firenze. In Albania avevo già conosciuto il mio futuro marito, un cittadino italiano appartenente alle Forze dell'Ordine, inviato in missione nella Terra delle Aquile.
Questo magico incontro ci ha sin da subito uniti nell'amore ed anche nella fede, essendo io sempre stata convinta cristiana. La mia fede in Dio è cominciata da piccola, quando mio padre ascoltava la messa domenicale di Papa Giovanni Paolo II che veniva trasmessa nella Radio-Televisione Albanese (R TSH). Ero stata introdotta ai valori cristiani proprio dai racconti di mio padre che, ahimè, non poteva certamente manifestare il suo credo religioso in un Paese caratterizzato da un "ateismo di stato" in cui la pratica religiosa era proibita e condannata.
16/ Devo sicuramente raccontare della persona da cui tutto è partito; mia nonna paterna, la prima persona che mi ha fatto avvicinare alla chiesa, una donna dalla fede solida che avrei voluto avere accanto in questo percorso
Con questa lettera vorrei provare a farmi conoscere e a spiegare, in breve, il percorso che mi ha portato fin qui. Devo sicuramente partire raccontando la persona da cui tutto è partito; mia nonna paterna, la prima persona che mi ha fatto avvicinare alla chiesa, una donna dalla fede solida che avrei voluto avere accanto in questo percorso. Inizialmente, quando ero piccola, pensavo che essere credente volesse dire partecipare a rituali per me inavvicinabili. Da quel periodo è passato del tempo e piano piano qualcosa in me è cambiato, la mia fede è diventata qualcosa di più dell'andare a messa la domenica, anche se conservo ancora i ricordi di quelle sensazioni, bellissimi ricordi. La morte di mia nonna, alcuni momenti difficili in famiglia, la mia prima laurea, l'inizio del lavoro, molti avvenimenti importanti mi hanno fatto crescere, ho iniziato a pormi domande più profonde che mi hanno portato qui a richiedere il Battesimo. Ho trovato il coraggio di entrare in chiesa, di chiedere informazioni, e da lì è iniziato questo percorso.
17/ Nella vita lavoro come creativo in una grande società. Ho conosciuto la mia attuale fidanzata che, tra un rito e l'altro, mi ha sempre coinvolto come spettatore. Lei viene da una famiglia cristiana, con generazioni di praticanti. È grazie a queste persone che ho trovato la fede, sentendo il calore di questa comunità
Sono un ragazzo di 30 anni e nella vita lavoro come creativo in una grande società. L'arte è la mia passione, sin da bambino mi sono dilettato in creazioni e riproduzioni. Crescendo, ho ampliato il mio sguardo grazie agli studi universitari, coniugando la mia creatività con le diverse tecnologie, sperimentando tanti lavori grafici innovativi. In generale sono un tipo positivo e, qualsiasi cosa faccia, mi piace affrontarla con determinazione e passione.
I miei genitori, non credenti, hanno scelto di lasciare a me la facoltà di avvicinarmi alla fede, qualora ne avessi sentito l'esigenza e perciò non sono stato battezzato da piccolo. Mi sono avvicinato alla Chiesa da bambino, come tutti i bambini, per merito di mia nonna. Ma crescendo, i suoi insegnamenti sono venuti meno.
Ho poi conosciuto la mia attuale fidanzata che, tra un rito e l'altro (matrimoni, battesimi, funerali ...) mi ha sempre coinvolto come spettatore. Lei viene da una famiglia cristiana, con generazioni di praticanti. È grazie a queste persone che ho trovato la fede, sentendo il calore di questa comunità.
18/ Sono nata a Cuba, in una realtà comunista dove essere credente era quasi proibito. Tre anni fa abbiamo scoperto che mia madre aveva un cancro. In quel momento ho sentito la necessità di pregare e la vicinanza di questo Dio
Sono nata a Cuba, in una realtà comunista dove essere credente era quasi proibito. I miei genitori non erano credenti e quindi non mi hanno battezzata. Poi però, da ragazza, a volte andavo in chiesa o a sentire la messa da sola o con qualche amica.
Sette anni fa mio fratello conobbe una ragazza cubana molto credente e decise di frequentare il corso per ricevere i sacramenti e sposarsi in chiesa. Questo è stato il primo incontro più ravvicinato a Dio che ho avuto. In quell'occasione ho parlato con mio fratello riguardo al perché della sua scelta. lo ero già sposata (in comune) ed era nato il nostro primo figlio, che avevamo subito battezzato.
Tre anni fa abbiamo scoperto che mia madre aveva un cancro e abbiamo passato un anno molto difficile tra interventi chirurgici e terapie. In quel momento ho sentito la necessità di pregare e la vicinanza di questo Dio che in qualche modo è stato sempre presente nella mia vita. Mia madre ha affrontato con molto coraggio tutto il percorso che l'aspettava.
19/ “Mamma sai che non sei figlia di Gesù, perché non sei battezzata?” “Mamma sei sicura di farlo? Non farlo per me”
Dieci anni fa il Signore mi ha fatto il regalo più bello del mondo: un figlio, che ha iniziato il catechismo per la prima comunione. Stando a scuola dalle suore e avendo una brava maestra di religione, ogni volta che c'era, mio figlio tornava a casa molto preoccupato e mi diceva: “Mamma sai che non sei figlia di Gesù, perché non sei battezzata?”
Un giorno la sua maestra di religione e la sua catechista mi hanno chiesto: “Perché non inizi il percorso per il battesimo? In fondo sono solo due anni”. Ho risposto loro come avevo risposto a mio figlio: “Sono due anni di preparazione, è troppo tempo!” Accompagnando mio figlio ogni domenica alla Messa ho incominciato ad entusiasmarmi e a piacermi e quindi ho deciso di approfondire la Parola di Dio, e ho detto a mio figlio: “Ho deciso di battezzarmi”. È rimasto molto contento, però allo stesso tempo ha detto: “Mamma sei sicura di farlo? Non farlo per me, ma fallo solo se veramente senti nel tuo cuore la chiamata di Gesù. Ricordati non farlo per me”.