Il grande conflitto fra islamisti e laicisti che dilaga per le città del mondo, di Andrea Lonardo
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Riprendiamo sul nostro sito una breve nota di Andrea Lonardo. Per approfondimenti, cfr. le sezioni Islam e Laicità e diritti umani.
Il Centro culturale Gli scritti (19/11/2017)
Nel rapporto conflittuale che esiste tra islamismo e laicismo l’esperienza italiana può e deve giocare un ruolo che ad altri è più difficile assumere.
Agli islamisti la cultura italiana può e deve ricordare che la vera religione accoglie la laicità e anzi la promuove. Su Dio e sulla religione la nostra tradizione insegna agli islamisti il valore della libera ricerca religiosa, l’importanza di poter discutere sui fondamenti della religione e sui suoi testi, la dignità della donna che deve essere libera nelle amicizie anche maschili per crescere nella cultura e negli studi teologici.
Nel rapporto con il cristianesimo la nostra storia ha imparato a non temere di discutere apertamente di religione, criticando, ove necessario, la storicità dei testi sacri. La nostra storia insegna che dove non esistesse libertà di cambiare religione, Dio non potrebbe che essere temuto: la coercizione in materia religiosa renderebbe la società chiusa, ottusa, incapace di vera ricerca e di vero amore.
Ai laicisti, invece, la storia italiana insegna che la fede non è una subcultura di cui sospettare a priori, bensì che una vera laicità ama discutere di religione e rispetta profondamente chiunque crede, permettendogli di esprimere in pubblico le propri opinioni, pronti addirittura a morire purché egli possa sempre e comunque professare le sue convinzioni, fossero anche sbagliate.
La lunga consuetudine della laicità con la fede ha insegnato al paese che se il pensiero offendesse la religione e i credenti, cesserebbe ipso facto di essere veramente laico, divenendo intollerante e castrante.
Esiste, insomma, una via italiana che sa apprezzare insieme sia la laicità che la religione. Esiste una via italiana che ha stima di ogni fede che apprezzi la laicità e di ogni laicità che apprezzi la religione.
Islamisti e laicisti, invece, sono intolleranti o per rifiuto della laicità o per rifiuto della religione. In questo modo essi si dimostrano incapaci di convivere in un modo inter-culturale e plurale, desiderando la “scomunica” o della laicità o della religione.