Il Signore degli anelli non è un libro per single! Un papà e i suoi 2 figli leggono Tolkien dall’inizio alla fine per 2 anni e ½. Ecco cos’è l’educazione. Breve nota di Andrea Lonardo
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Riprendiamo sul nostro sito alcune battute di Andrea Lonardo e di alcuni amici su FB. Per approfondimenti, cfr. le sezioni Letteratura e Educazione e famiglia.
Il Centro culturale Gli scritti (3/9/2017)
Rubo da un profilo FB questa foto, sperando che la proprietaria non se ne abbia a male... 2 anni e 1/2... il cuore dei bambini che ama cose grandi. [La proprietaria mi spiegherà poi che la lettura è iniziata quando il grande aveva 9 anni e ½ ed è terminata quando ne aveva 12].
Su di una frase così si potrebbe discutere per un anno, perché indica di cosa abbiamo bisogno per rinnovare educazione, scuola e catechesi!
La dice lunga, nel vero senso della parola... l'effimero annoia, il classico educa e appassiona. Il frammentario non interessa ai bambini e nemmeno ai grandi, tutti vogliono giustamente l'insieme, il totale, anche se lungo. Diceva la Cavalletti che il frammento non educa mai nel profondo. Educa solo ciò che è grande e, anzi, infinito. Questo cercano i bambini da noi.
Incontrare Tom Bombadil, affrontare il Balrog, trattenere il respiro per Shelob, presentarsi al nero cancello e farlo insieme penso sia una delle esperienze più forti che si possano fare. Portare l'anello è un viaggio che non si può fare da soli.
Un padre e un fratello per camminare insieme, hai ragione, bellissimo commento: Il Signore degli anelli non è un libro per single!
Sì, e fa pensare a come deve diventare l'educazione dinanzi all'infantilismo dilagante
"Sono tornato, disse". La conclusione più bella della letteratura mondiale.
Da quest’altra foto si vede che era farina del sacco del bambino e non una frase dettata dal genitore!