«Un tempo gli operai non erano servi. Lavoravano. Coltivavano un onore, assoluto, come si addice a un onore. La gamba di una sedia doveva essere ben fatta. Era naturale, era inteso». Peguy e il lavoro che esprime la dignità dell’uomo
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Riprendiamo sul nostro sito un breve testo di Charles Peguy. Per approfondimenti, cfr. la sezione Lavoro e professione.
Il Centro culturale Gli scritti (27/7/2017)
Nicodemo, tavolo di Giovanni Lonardo
In un famosissimo testo Peguy parla del lavoro. Lavorare “a regola d’arte” non è un di più che potrebbe caratterizzare i buoni, perché la morale appartiene all’essere delle persone. Chi lavora male non commette tanto un peccato, quanto sfigura se stesso (e per questo compie peccato).
Il lavoro è amore al prossimo. Il lavoro non è punizione della colpa, bensì rimedio alla colpa. È collaborazione umana al disegno della salvezza, è benedizione di vita.
Da Charles Pèguy – L’argent – 1914 (non è stato possibile controllare la fonte della citazione, che riteniamo, però, attendibilissima)
Un tempo gli operai non erano servi.
Lavoravano.
Coltivavano un onore, assoluto, come si addice a un onore.
La gamba di una sedia doveva essere ben fatta.
Era naturale, era inteso. Era un primato.
Non occorreva che fosse ben fatta per il salario, o in
modo proporzionale al salario.
Non doveva essere ben fatta per il padrone,
né per gli intenditori, né per i clienti del padrone.
Doveva essere ben fatta di per sé, in sé, nella sua stessa natura.
Una tradizione venuta, risalita dal profondo della razza,
una storia, un assoluto, un onore esigevano che quella gamba di sedia
fosse ben fatta.
E ogni parte della sedia fosse ben fatta.
E ogni parte della sedia che non si vedeva era lavorata con
la medesima perfezione delle parti che si vedevano.
Secondo lo stesso principio delle cattedrali.
E sono solo io — io ormai così imbastardito — a farla adesso tanto lunga.
Per loro, in loro non c’era neppure l’ombra di una riflessione.
Il lavoro stava là. Si lavorava bene.
Non si trattava di essere visti o di non essere visti.
Era il lavoro in sé che doveva essere ben fatto.