'O sole mio, la famosa canzone napoletana, parla d’amore e degli occhi di una donna che stanno ‘nfronte a te. Per questo ogni esecuzione “gridata” di tale canzone la tradisce. Breve nota di Andrea Lonardo
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Riprendiamo sul nostro sito una breve nota di Andrea Lonardo. Pr ulteriori testi, cfr. la sezione Musica.
Il Centro culturale Gli scritti (26/3/2017)
Scrive splendidamente Gianni Aversano:
«Ascoltate questa versione che ritengo bellissima ed originale. Non avrei mai inciso questa canzone (ce ne sono a centinaia) se non per una scoperta che forse riterrete banale ma per me lo è stata.
"Ma un altro sole più bello, è il tuo volto il mio sole". Quando ho capito che "sta 'nfronte a te" sta ad indicare "i tuoi occhi", allora questa canzone non si può gridare, come di solito si fa pensando ad una canzone balneare o ad un inno al Sole. Grazie al prezioso arrangiamento dei miei due fratelli e maestri Paolo Propoli e Michele De Martino che hanno reso l'atmosfera giusta per una poesia d'amore come questa» (dal suo profilo FB in data 22/3/2017).
La stessa delicatezza è suggerita da Angelo Branduardi, che la propone da anni nei concerti. Nell’introduzione in tedesco alla sua esecuzione in un concerto in Germania spiega come essendo un lied (canzone) d’amore (liebe) non la si può gridare. Nei commenti al post FB di Aversano, ricordava un amico la dichiarazione dello stesso Branduardi:
«Ho rifatto anche ‘O sole mio’, un brano che mi piace fare spesso e che è stato urlato più e più volte dal tenore di turno, mentre la mia versione è diversa. Forse non tutti sanno che è un brano scritto in Russia, a Odessa, un brano che parla di amore e nostalgia, ed io l’ho voluto un po’ riportare alle origini utilizzando il tempo originale che usava anche Murolo, ma rallentandola della metà».