Violenza sulle donne in Europa, Paesi scandinavi in cima alla classifica. Italia al diciottesimo posto, di Laura Eduati
Riprendiamo da l'Huffington Post del 5/3/2014 un articolo di Laura Eduati. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Nuove schiavitù.
Il Centro culturale Gli scritti (4/12/2016)
Fine dei dibattiti e dei litigi sulla portata della violenza domestica. Per la prima volta un sondaggio europeo mostra i reali contorni del fenomeno nei 28 Paesi dell’Unione (Croazia inclusa), stabilendo a sorpresa che gli abusi di genere sono più diffusi nel civile nell’Europa del Nord: al vertice dell’amara classifica infatti siedono la Danimarca (con il 52% di donne che raccontano di avere subìto violenza fisica o sessuale dall’età dei 15 anni), la Finlandia (47%) e la Svezia (46%).
A seguire i Paesi Bassi (45%), Francia e Gran Bretagna (44%), mentre l’Italia arriva al diciottesimo posto (27%). Percentuali altissime, che includono molestie subìte non soltanto dai compagni e dagli uomini della famiglia, ma anche da uomini sconosciuti, colleghi di lavoro, capi. In media, una europea su tre riporta di essere stata vittima di questi abusi (33%), equivalente a 62 milioni di donne. La percentuale scende al 22% - una donna su cinque – se consideriamo unicamente la violenza domestica.
L’indagine è stata condotta dall’Agenzia europea per i diritti fondamentali (Fra) e ha coinvolto 42mila donne (circa 1500 per ogni Paese) alle quali è stato chiesto in forma anonima di raccontare se nella loro vita abbiano mai avuto esperienza di stupri, molestie sessuali, violenze fisiche, stalking da parte degli uomini con i quali sono venute a contatto. Nonostante l’enorme proporzione dei dati, soltanto una donna su dieci ammette di aver denunciato l’episodio alla polizia nel caso l’autore degli abusi sia stato un partner sentimentale (13%) o un altro uomo (14%). Eppure, rivelano i curatori del sondaggio, “ciò che emerge è un quadro di abuso diffuso che danneggia la vita di molte donne”: una europea su dieci (circa 20 milioni di donne) dice di avere subìto una qualche forma di violenza sessuale, e una su venti è stata stuprata.
Numeri agghiaccianti che secondo la Fra devono servire ai governi per creare politiche strutturali contro la violenza di genere: “Si tratta di una violazione della dignità umana e, nelle sue forme peggiori, vìola il diritto alla vita. È anche una espressione estrema della disuguaglianza dei sessi”. Il dossier tenta anche di rispondere ai negazionisti: “Le donne possono perpetrare violenze, e uomini e ragazzi possono essere vittime di violenza attuata da entrambi i sessi, ma i risultati di questa indagine mostrano che la violenza contro le donne è messa in atto specialmente dagli uomini”.
L’Italia, dunque, appartiene alla schiera dei Paesi europei che riportano meno violenze nei confronti delle donne, nonostante il 91% degli italiani sia cosciente che questo è un problema gravissimo e molto diffuso. Il 6% delle italiane ammette di avere subìto violenza domestica nei 12 mesi precedenti al sondaggio, mentre il 39% delle nostre connazionali dice di comprendere nella cerchia delle amicizie o famigliare un’amica che subisce un compagno violento. E la maggioranza, il 58%, con buona pace della legge contro il femminicidio è convinta che non esista alcuna misura legislativa per proteggere le vittime degli abusi di genere. Eppure il nostro Paese viene inserito tra i pochi Paesi europei ad avere una linea telefonica governativa per aiutare le donne in difficoltà (il 1522), e nella lista dei governi che sono riusciti a definire nel codice penale il maltrattamento nei confronti delle donne.