«Nel mezzo del cammin…» (su Tv2000) funziona quando Nembrini fa parlare Dante (anche parafrasandolo), un po’ meno quando, per traslato, Dante fa parlare Nembrini, di Aldo Grasso
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Riprendiamo dal Corriere della sera del 29/3/2016 un articolo scritto da Aldo Grasso. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti. cfr la sezione Letteratura.
Il Centro culturale Gli scritti (1/5/2016)
N.B. de Gli scritti Sarebbe stato bello che Aldo Grasso avesse ricordato che Roberto Benigni ha avuto l’intuizione di leggere Dante in pubblico proprio a partire dall’esperienza di Franco Nmebrini. Sarebbe stato belle se avesse ricordato che Benigni non riesce a capire Dante in alcuni passaggi, ad esempio quando non entra nella mentalità dell’uomo medioevale per spiegare perché Paolo e Francesca o Ulisse sono all’inferno, bensì li rilegge con occhio attuale. Ma tutto questo non importa. È molto bello che Aldo Grasso parli di Franco Nembrini sul Corriere e che aiuti tutti ad accorgersi che ciò sta avvenendo. E che si accorga che quella di Franco Nembrini è, per espressa scelta, una lettura attuale, che pur radicandosi nel testo, ne esonda per sforzarsi di mostrare cosa abbia da dire all’uomo di oggi, sapendo di essere uno dei pochi a scegliere questa prospettiva nella temperie odierna tutta dedita alla filologia ed impegnata a mantenere la distanza fra testo e lettore.
Tutti i video della serie Nel mezzo del cammin sono on-line nella playlist apposita del Canale YouTube Catechisti Roma.
«Nel mezzo del cammin…» (su Tv2000) funziona quando Nembrini fa parlare Dante (anche parafrasandolo), un po’ meno quando, per traslato, Dante fa parlare Nembrini, di Aldo Grasso
La Divina commedia letta e commentata da Franco Nembrini. Da qualche anno, il poema dantesco conosce i fasti della radio e della tv. Abbiamo ascoltato con grande godimento e profitto le letture radiofoniche di Vittorio Sermonti (un raro esempio di divulgazione alta, resa culturalmente affascinante dalla supervisione di Gianfranco Contini e Cesare Segre), abbiamo assistito alle performance di Roberto Benigni (a volte Dante era sopraffatto dalla bravura istrionica dell’attore e dalle strizzatine d’occhio sull’attualità), adesso è possibile immergersi ancora nella Commedia grazie all’interpretazione che ne fornisce Franco Nembrini nel suo «Nel mezzo del cammin…» (Tv2000, canale 28 del dtt, 140 di Sky, lunedì, ore 21, 34 puntate).
Dante è duro e severo e ci vuole durezza e severità per capirlo. È un’operazione delicatissima, che non si può fare alla buona. La cosa più interessante della lettura nembriniana è la passione per Dante che esonda a ogni verso. Nembrini è un professore bergamasco, da tempo appassionato «dantista». Lunedì sera si è soffermato molto sul proemio del primo canto del Purgatorio, là dove la nave dell’ingegno di Dante si appresta a lasciare il mare crudele dell’Inferno e a percorrere acque migliori, poiché il poeta sta per cantare del secondo regno dell’Oltretomba in cui l’anima umana si purifica e diventa degna di salire al cielo. Il «metodo Nelbrini» consiste nel leggere alcuni versi e nell’abbandonarsi molto al commento, che in alcuni tratti assume i toni della predica («e non voglio dire di più perché ce ne sarebbe da dire…»). Si vede che gli piace Dante ma si vede anche che si piace molto, il Nembrini, sotto le spoglie dell’umiltà, della riflessione sulla misericordia, tema cardine del Giubileo straordinario voluto da Papa Francesco. Il programma funziona quando Nembrini fa parlare Dante (anche parafrasandolo), un po’ meno quando, per traslato, Dante fa parlare Nembrini.