1/ Vicario dell'Arabia: Uccise per motivi religiosi le suore di Madre Teresa in Yemen 2/ Papa: dolore per le suore uccise in Yemen, atto di violenza diabolica
1/ Vicario dell'Arabia: Uccise per motivi religiosi le suore di Madre Teresa in Yemen
Riprendiamo un articolo dall'Agenzia di stampa AsiaNews del 4/3/2016. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la loro presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line.
Il Centro culturale Gli scritti (6/3/2016)
Le suore uccise mentre erano al lavoro con il grembiule
Sanaa (AsiaNews) - Stamattina alle 8.30 "persone in uniforme hanno fatto irruzione nel compound dove vivono le missionarie della Carità e hanno ucciso il guardiano e tutti gli impiegati che si sono frapposti sul loro cammino. Poi hanno raggiunto le suore e hanno aperto il fuoco, quattro sono morte e una di loro è riuscita a nascondersi e si è salvata. Ora è in un posto sicuro”. È un racconto drammatico quello che fa AsiaNews mons. Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia meridionale, sull’assalto “per motivi religiosi” di questa mattina al convento delle Suore Missionarie della Carità ad Aden, città nel sud dello Yemen.
Le vittime sono suor Anselm, dell’India, suor Marguerite del Rwanda, suor Judit del Kenya e suore Reginette originaria del Rwanda. Si è invece salvata la superiora, che è riuscita a rifugiarsi in un nascondiglio. Gli assalitori avrebbero inoltre sequestrato padre Tom Uzhunnalil, un sacerdote salesiano che viveva nella struttura, il quale al momento dell’assalto “era nella cappella a pregare”. Le vittime totali sono 14: quattro religiose e dieci laici, impiegati della comunità che accoglieva anziani e disabili.
Per mons. Hinder il “segnale è chiaro: si tratta di un qualcosa che ha a che fare con la religione”. “Noi sapevamo che la situazione era difficile - prosegue il prelato - e che le suore [già in passato oggetto di attacchi mirati] correvano un certo rischio”. Tuttavia, aggiunge, “avevano deciso di rimanere qualsiasi cosa capitasse, perché questo fa parte della loro spiritualità. Del resto era chiaro che “la zona non era sicura”, anche se non vi erano state particolari avvisaglie ed “è difficile avere notizie”.
Nel luglio del 1998 altre tre suore dell'ordine delle Missionarie della Carità fondato da Madre Teresa di Calcutta vennero uccise sempre in Yemen da un uomo armato mentre uscivano dall'ospedale della città di Hodeida. Le autorità di Sana'a dissero all'epoca che l'aggressore era uno ''squilibrato saudita''. Due delle missionarie uccise, suor Lilia e suor Anneta, erano di nazionalità indiana, mentre la terza, suor Michelle, era originaria delle Filippine.
Dal gennaio dello scorso anno la nazione del Golfo è teatro di un sanguinoso conflitto interno che vede opposte la leadership sunnita, sostenuta dall’Arabia Saudita, e i ribelli sciiti Houthi, vicini all’Iran. Nel mese di marzo, i sauditi a capo di una coalizione hanno lanciato raid aerei contro i ribelli nel tentativo di liberare la capitale Sana’a e riconsegnare il Paese al presidente (prima in esilio, poi rientrato) Abdu Rabu Mansour Hadi.
Per l’Arabia Saudita gli Houthi, alleati alle forze fedeli all’ex presidente Ali Abdullah Saleh, sono sostenute sul piano militare dall’Iran; un’accusa che Teheran respinge al mittente con sdegno. Nel Paese sono inoltre attivi gruppi estremisti legati ad al Qaeda e milizie jihadiste legate allo Stato islamico, che hanno contribuito ad aumentare la spirale di violenza e terrore.
2/ Papa: dolore per le suore uccise in Yemen, atto di violenza diabolica
Riprendiamo un articolo dal sito della Radio Vaticana pubblicato il 5/3/2016. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la loro presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line.
Il Centro culturale Gli scritti (6/3/2016)
Missionarie della Carità in Yemen - RV
Papa Francesco ha espresso il suo profondo dolore per l’uccisione delle quattro Missionarie della Carità in Yemen assieme ad altre 12 persone, in un attacco terrorista. In un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, il Pontefice ha assicurato le sue preghiere per le famiglie delle vittime di questo “atto di violenza insensata e diabolica”. Ancora, il Papa prega che questa strage “svegli le coscienze, guidi ad un cambiamento dei cuori ed ispiri tutte le parti a deporre le armi e intraprenda un cammino di dialogo”. In nome di Dio, Francesco chiede a tutti di “rinunciare alle violenze, rinnovare il proprio impegno per la gente dello Yemen, in particolare i più bisognosi” che le missionarie di Madre Teresa "hanno cercato di servire". Il Papa impartisce infine la sua benedizione apostolica a quanti soffrono a causa della violenza e in particolare alle Missionarie della Carità. (A.G.)