1/ 40.000 o 1.000.000: quali i veri numeri di «Svegliati Italia», la manifestazione in difesa del ddl Cirinnà? Ce l’ho con i media, non con i manifestanti, di Giovanni Amico 2/ Unioni civili: "Svegliati Italia", ma la piazza dorme: polemiche sui numeri, di Adriano Scianca
- Tag usati: giovanni_amico
- Segnala questo articolo:
1/ 40.000 o 1.000.000: quali i veri numeri di «Svegliati Italia», la manifestazione in difesa del ddl Cirinnà? Ce l’ho con i media, non con i manifestanti, di Giovanni Amico
Riprendiamo sul nostro sito un articolo di Giovanni Amico pubblicato il 26/1/2016. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, vedi la sotto-sezione Famiglia, affettività e sessualità, omosessualità e gender nella sezione Carità, giustizia e annunzio.
Il Centro culturale Gli scritti (26/1/2016)
Video "pisa" |
Video girato dagli stessi manifestanti
a Pisa con le sveglie di Svegliati Italia
Tutti i principali media, a partire da Repubblica, passando dai Tg nazionali, fino ai Tg Mediaset, hanno cercato di far credere a lettori e spettatori che un numero molto grande di persone abbia partecipato alle manifestazioni organizzate in 98 piazze d’Italia sotto il cartello di «Svegliati Italia».
Lo sconcerto dei manifestanti è stato quello di ritrovarsi nella quasi totalità di esse in pochissime persone: si pensi solo a Pisa dove i manifestanti erano 40 (e Pisa non è chiaramente una città particolarmente devota, è la città della grandissima Normale, ecc. ecc.). Probabilmente sommando la cifra delle 98 piazze non si arriva nemmeno a 40.000 persone.
Ma questa breve nota non vuole proporre una guerra fra quei numeri e quelli di altre manifestazioni. Vuole essere piuttosto una provocazione a riflettere sui media italiani e sulla loro parzialità.
Che ogni piazza gonfi i suoi numeri è, in fondo, nel novero delle cose. In piazza San Giovanni lo hanno fatto negli anni quelli del 20 giugno, quelli del concertone e i sindacati, quelli del movimento 5Stelle e così via. Ma, comunque, di manifestazioni imponenti si trattava.
Che i media, invece, volutamente dichiarino che sia stato un successo «Svegliati Italia» obbliga a denunciare la menzogna di chi mente sapendo di mentire. Basta avere amici che hanno partecipato a quella manifestazione per conoscere la loro delusione.
Nulla cambia rispetto al merito della manifestazione stessa, perché - si badi bene – se qualcosa fosse giusto andrebbe difeso anche se ci fosse un solo manifestante in piazza. È grave, invece, che la rispondenza alla realtà dei servizi dei media sia in declino.
È grave che nessuno dei principali quotidiani dichiari che se già le piazze scelte erano estremamente piccole - si pensi a piazza del Pantheon a Roma – nemmeno queste erano realmente piene. Solo piazza della Scala a Milano era piena e forse solo Torino, pur con numeri contenutissimi, ha risposto alle attese degli organizzatori (ma si tratta, comunque, forse di 2500 persone, un numero irrisorio per città grandi come Milano e Torino).
È grave che a distanza di giorni ancora figurino sulle prime pagine dei quotidiani on-line foto con prospettive assolutamente inverosimili, scattate appositamente per dare l’illusione di un grande affollamento. Anche i fotografi hanno le loro colpe nel distorcere il reale.
È grave che nessuno abbia il coraggio di dire – non è nemmeno necessario parare di lobby in questo caso – che tutti i principali quotidiani italiani e le principali testate giornalistiche sono schierati a favore del ddl Cirinnà e attaccano incessantemente qualsiasi posizione contraria.
Solo una distorsione del reale così profonda permette ai media di accusare incessantemente la controparte di essere aggressiva e onnipresente sui media e di rivestire invece degli abiti delle vittime e degli agnellini quelli che godono del favore della comunicazione di massa. Le leve della comunicazione e del suo potere sono tutte nelle mani di chi sostiene il ddl Cirinnà. Chi proclama di essere attaccato e debole sui media è in realtà chi è forte sui mezzi di comunicazione e attacca a testa bassa contro chiunque non si allinei. Ogni giorno da alcuni anni su ogni prima pagina on-line dei siti dei maggiori quotidiani italiani almeno due titoli riguardano situazioni avvalorate dall’area Cirinnà.
Il paese reale, però, sembra distante da tale distorsione. Anzi sembra distanziarsi progressivamente. Pochi esperti di comunicazione si curano di percepire il vero sentire degli italiani. Una democrazia compiuta dovrebbe essere, invece, più attenta alle dinamiche democratiche che alla voce grossa di chi detiene il potere sui media.
2/ Unioni civili: "Svegliati Italia", ma la piazza dorme: polemiche sui numeri, di Adriano Scianca
Riprendiamo dal blog IntelligoNews un articolo di Adriano Scianca pubblicato il 24/1/2016. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line.
Il Centro culturale Gli scritti (26/1/2016)
I manifestanti di Svegliati Italia a Varese
Come al solito, il nodo è sui numeri. L'Arcigay dichiara che alla manifestazione #Svegliatitalia, in favore delle unioni civili, erano presenti “un milione di persone in 100 piazze”. Cifra ovviamente inverificabile (ci si divide già per le cifre di un'unica piazza, figuriamoci calcolare i presenti in 100 piazze).
Un milione diviso 100 fa comunque 10mila. Quindi tanti dovevano esserci, in media, in ognuna delle piazze italiane che hanno manifestato in nome del ddl Cirinnà. Mario Adinolfi, memore delle minuziose ricostruzioni della planimetria di piazza del Popolo ai tempi della manifestazione di Salvini, per dimostrare la scarsa affluenza, su Twitter attacca: “Nella piazza più affollata, quella del Pantheon a Roma, dichiarano mille persone. Forse sono 500. E il 30 diranno che non eravamo un milione”. E ancora: “Arcigay: 'Eravamo un milione'. Ora vedremo i giornali misurare i mq di piazza del Pantheon e spiegare che c'entrano mille persone, vero?”.
Piazza del Pantheon, che già di per sé non è adatta a raduni oceanici, era in effetti la location scelta per la manifestazione romana. Per la quale, comunque, gli organizzatori cantano vittoria: "Quella di oggi è una bellissima piazza e ci ricorda che l'Italia è in ritardo, ma il Pd è impegnato in prima persona per colmarlo", ha detto il presidente del Pd Matteo Orfini, secondo il quale "insieme a tantissime altre persone siamo qui per recuperare un patrimonio di diritti che vanno restituiti a tanti italiani".
Ovazione per Monica Cirinnà, la parlamentare del Pd che ha dato il nome al disegno di legge sulle unioni civili. Che, a sorpresa, ha elogiato... Francesco: “Le parole del Papa sono bellissime parole, ma nella legge è chiaro che le unioni civili si fondano sull'art. 2 e non sull'art. 29 sul matrimonio, e quindi la legge è pienamente costituzionale”. Chissà come hanno reagito i presenti...
A Milano, invece, si sono visti in piazza della Scala ( e anche in questo caso c'è chi, sui social network, ha calcolato le dimensioni: 70 X 70 metri...). Repubblica parla di “migliaia di cittadini”, gli avversari sul web calcolano non più di mille. In piazza oltre ai cittadini anche i candidati sindaci alle primarie del centrosinistra, Francesca Balzani, Giuseppe Sala e Pier Francesco Majorino. Presente il sindaco Giuliano Pisapia e il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.
In tutte le piazze, uno dei più bersagliati è stato Carlo Giovanardi, che ha replicato così: "Le cento piazze lgbt malgrado la sponsorizzazione del Pd e di parte del Governo, si sono trasformate in un clamoroso flop. Anche prendendo per buoni i dati degli organizzatori relativi a piccole piazze dove hanno gonfiato piccoli numeri, per il flash mob in tutta Italia non si va oltre le 20/30.000 presenze. [...]