Omelia di Natale, di Maurizio Botta

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 17 /01 /2016 - 14:38 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito gli appunti dell’omelia di Natale 2015 di padre Maurizio Botta C.O. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto.

Il Centro culturale Gli scritti (17/1/2016)

Tu hai creato. Tutto ci parla di un progetto intelligente. L’armonia anche nelle creature apparentemente più insignificanti o fastidiose. Sistemi nervosi in minuscoli insetti da far impallidire ogni nostra più ardita realizzazione. Ma Tu non ci hai solamente lasciato le perfezioni visibili della creazione da decifrare.

Tu hai parlato. Noi conosciamo il dolore atroce quando qualcuno che amiamo non ci parla. Se fossi rimasto muto e non ci avessi parlato saremmo ancora nella tristezza che troviamo nei pagani di tutti i tempi che non conoscono Dio o negli empi che vivono come se Dio non ci fosse.

Tu hai rotto il buio delle tenebre.La tenebra assoluta della vita senza la luce del suo senso. Perché Tu sei il senso del vivere umano. Quanta disperazione in chi vive senza sapere perché e per chi vive. Quanta tristezza in una vita che non arriva mai alla luminosità della gratitudine, ma si dibatte sempre nella tenebrosità di una ridicola autonomia.

Tu hai rotto la nostra disperante solitudine, non solo con le parole di un libro, ma con Te stesso. La possibilità di unirci a Te è il Bene inestimabile, disprezzato il quale, ogni altro bene diventa condanna. In Te consolazione, in Te calore. In Te fecondità di Vita che non si esaurisce. In Te ogni verità e il compimento di ogni nostro desiderio.

Gesù il nome più dolce. Gesù figlio di Maria, vergine e madre, tutto quello che la donna occidentale non vuole più essere. Condannandosi all’inutilità. Gesù il vero volto di Dio. L’unico attraverso cui possiamo non solo conoscere, ma anche sperimentare che Dio è Padre, perché a quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.

Noi oggi crediamo nel Tuo Nome. Crediamo che Tu nasci per regnare oggi su di noi e noi lo vogliamo. Ti vogliamo come unico Re. Un bambino per Re. Stanchi degli uomini, vogliamo esser “regnati” dall’Innocenza di Dio.