Le lettere della comunità ebraica di Roma e dell’Associazione culturale islamica in Italia, in occasione della manifestazione sulla famiglia del 20 giugno 2015

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 14 /07 /2015 - 15:57 pm | Permalink | Homepage
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Mettiamo a disposizione sul nostro sito due lettere inviate agli organizzatori della manifestazione del 20 giugno 2015 Difendiamo i nostri figli. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per approfondimenti, cfr. la sotto-sezione Famiglia, affettività e sessualità, omosessualità e gender.

Il Centro culturale Gli scritti (15/7/2015)

N.B. de Gli scritti. Quando si rivolgono con leggerezza critiche alla manifestazione del 20 giugno 2015, etichettandola troppo facilmente come cattolica, si dimentica che essa – qualsiasi cosa se ne pensi – ha raccolto l’interesse della comunità ebraica così come di quella islamica, oltre all’adesione di molte persone ed associazioni "laiche", comunque non legate alla Chiesa. Dopo lunga ricerca siamo riusciti a venire in possesso di una copia delle lettere inviate agli organizzatori della manifestazione dalla Comunità ebraica di Roma e dall’Associazione culturale islamica in Italia. Le pubblichiamo per mostrare che non è una visione particolare di una religione, bensì è una riflessione laica e antropologica quella che è a fondamento delle perplessità che da parte di molti si nutrono verso i progetti di legge Cirinnà, Fedeli e Scalfarotto. Anche diverse comunità di immigrati hanno aderito alla manifestazione.
Non si deve trascurare il fatto che da parte di molti popoli del sud del mondo l'ideologia di cui questi disegni di legge si fanno portatori è avvertita come l'ennesima forma di neo-colonialismo occidentale, ritenuta irrispettosa delle culture del resto del mondo - spesso gli aiuti internazionali vengono legati all'accettazione di protocolli riguardanti questi temi sensibili e molti popoli poveri ritengono a ragione tali cappi al collo delle vere e proprie violenze. È interessante che papa Francesco - che non è un europeo, né un nordamericano - quando parla del gender utilizzi la parola “colonizzazione”.