Dress code: una circolare di un dirigente scolastico sull’“eleganza” a scuola

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 14 /05 /2015 - 17:08 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo da un Profilo FB  una circolare di un dirigente scolastico. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, vedi la sotto-sezione Educazione e scuola nella sezione Catechesi, scuola e famiglia.

Il Centro culturale Gli scritti (17/5/2015)

AGLI STUDENTI

A beneficio di tutti si ricorda che l'importanza del dress code non è avvertita come esigenza pressante solo al momento di entrare in discoteche, pub, club, feste private o affini ma anche – anzi, soprattutto – al momento di frequentare quel diverso (ed assai più importante) tipo di locali, anche noti come "locali scolastici".

Ed infatti, chiunque debba, con più o meno piacere, condividere una considerevole parte del proprio tempo settimanale in questi ambienti comuni a tutti, è chiamato, per rispetto del luogo istituzionale e delle persone (voi studenti in primis) che ci lavorano, a rispettare un preciso dress code.

Si badi bene che non si tratta né di imporre uniformi, né di porre limiti alla creatività modaiola di alcuni, né, tantomeno, di impedire di esprimere le individualità di ciascuno mediante la scelta delle mises più originali, quanto, piuttosto, di continuare a svolgere – anche in questo caso – la primaria funzione della Scuola, educare.Educare, nello specifico, all'eleganza.

Dal latino eligere (scegliere), l'eleganza è la capacità di scegliere, tra più alternative possibili, la sola adatta al caso concreto. Non a caso si tratta di un concetto estremamente affine a quello di etica.

Ed allora, così come un uomo in smoking, o una donna in abito da sera, non necessariamente saranno i più eleganti laddove l'occasione non richieda un abbigliamento del genere, nessuno di voi - rectius di noi - sarà elegante qualora dovesse vestirsi in maniera non consona al luogo/locale in cui si trova.
Una Scuola, appunto.

A titolo meramente esemplificativo: a Scuola le infradito non sono eleganti. In spiaggia, magari, sì.
A Scuola una minigonna non è elegante. In discoteca, magari, sì.
A Scuola, un pantalone corto (con eventuali peli sulle gambe, di varia lunghezza, annessi) non è elegante. E non lo è da nessun'altra parte.
A Scuola, far vedere le ascelle non è elegante. Dal dottore, magari, sì.
A Scuola, mostrare le proprie mutande mentre si cammina per i corridoi non è elegante. Se si dovesse diventare testimonial di qualcuno, magari, sì.

Da ultimo – certa di essere stata sufficientemente chiara sul comportamento che ognuno di noi sarà chiamato a tenere nel corso dei rimanenti giorni dell'anno scolastico che ci separano dalle giustamente desiderate vacanze – mi permetto di prevenire qualsiasi possibile istanza avente ad oggetto la pretesa percezione di temperature subsahariane che potrebbero, nell'ottica di qualcuno, fungere da giustificazione a scelte di abbigliamento più adatte ad una spiaggia che non ad una
Scuola.

Abbiamo la fortuna di vivere in una zona del mondo beneficiata dal così detto clima temperato mediterraneo: senza entrare nello specifico, estati secche ed inverni miti.
C'è di peggio.

Qualora doveste mai frequentare scuole situate in zone di clima equatoriale, ne potremo riparlare.
Al momento, no

Saluti "calorosi".

Firmato:

Il Dirigente Scolastico