Le tentazioni di Gesù nel deserto: il mosaico a San Marco di Venezia, di Gian Carlo Olcuire
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Riprendiamo dal sito Chi cercate? del 31/7/2015 un breve articolo di Gian Carlo Olcuire pubblicato il 16/2/2015. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line.
Il Centro culturale Gli scritti (22/2/2015)
Le tentazioni di Gesù nel deserto
(mosaico, XIII secolo, Basilica di San Marco, Venezia)
Nel passaggio dalla parola scritta all’immagine, colpisce come venga reso il diavolo tentatore: con dimensioni decisamente inferiori a quelle di Gesù (forse a ricordare che, come il peccatore è più grande del suo peccato, anche il tentato è superiore alla tentazione?). D’altra parte, come si fa a dare una rappresentazione oggettiva del diavolo? Non ci si può basare che sulla percezione, come fanno i bambini quando disegnano il cielo in alto, perché così lo avvertono.
Va notata la presenza degli angeli: se già non sono molte le raffigurazioni del Signore tentato, ancora meno sono quelle in cui, oltre al diavolo, compaiono anche loro. Che erano lì per servire Gesù, scrivono Matteo e Marco: non è di conforto sapere che nelle tentazioni si possa contare sul loro aiuto?
Da rimarcare infine, in basso a destra, la sconfitta del diavolo, ridicolizzato nella sua caduta rovinosa, in cui perde tutto ciò che poteva renderlo seducente: vestito, corona e… corna.