«Noi musulmani siamo bombe a orologeria». Il sermone dell’imam che ripudia in moschea «i pilastri dell’odio» islamista, di Leone Grotti
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Riprendiamo dal sito della rivista Tempi un articolo di Leone Grotti pubblicato il 5/2/2015. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line.
Il Centro culturale Gli scritti (12/3/2015)
«La crisi in Francia stende la sua ombra su di noi. Ammettiamolo, senza mentire a noi stessi: noi musulmani siamo bombe a orologeria». Con queste durissime parole Tareq Yousef al-Masri, imam della moschea Oulel-Albab di Brooklyn, New York, si è rivolto ai fedeli durante il consueto sermone del venerdì tenuto il 9 gennaio, due giorni dopo la strage alla redazione parigina di Charlie Hebdo.
«IL CANCRO DELL’ISLAM». L’imam non critica l’islam tout court, ma quella interpretazione wahabita e salafita che si è diffusa tra tanti giovani come un «cancro». «Noi dobbiamo ammettere queste cose perché altrimenti non potremo diventarne immuni», continua parlando in arabo, come mostra il video con i sottotitoli in inglese realizzato dall’istituto Memri. «Se ha il cancro, non ti servirà a niente dire che hai l’influenza. Devo dirti chiaramente che hai il cancro». Perché «quando qualcuno ha il cancro, fa una serie di esami per identificare la causa».
«I MUSULMANI ODIANO I CRISTIANI». Prima di elencare le ragioni di questo «cancro» che si è sviluppato nell’islam, l’imam Al-Masri fa un’altra domanda: «Ammettiamo anche un’altra cosa: la maggioranza dei musulmani odia i cristiani. Vero o falso? È vero. (…) Dobbiamo ammettere che questo odio verso i cristiani ha radici profonde nei cuori dei musulmani. Qualcuno potrebbe rispondermi: “Pensi che loro ci amino? Anche loro ci odiano”. Ma che cosa ti importa di cosa fanno gli altri? Solo perché ci sono dei ladri, anche tu diventi un ladro? Allora tutti dovremmo diventare ladri».
«I PILASTRI DELL’ODIO». Ma chi sono i «pilastri di questa ideologia» che «instilla così tanto odio nelle giovani generazioni», rappresentate sia dagli attentatori francesi, i fratelli Kouachi, che da quelli ceceni della maratona di Boston? L’imam della moschea di Brooklyn risponde citando studiosi musulmani del passato e del presente («Ibn Taymiyyah, Ibn al-Qayyim, al-Nawawi, Ibn Baz, Ibn al-Uthaymeen, Al-Huweini, Muhammad Hassan») «che hanno instillato l’odio negli esseri umani» e che spesso purtroppo vanno per la maggiore.
«LA BASE DEL TERRORISMO». Gli studiosi citati dall’imam sono intellettuali salafiti e wahabiti, molto influenti in Arabia Saudita e tra i Fratelli Musulmani, «che hanno corrotto la nazione del profeta Maometto e hanno seppellito la nostra buona reputazione. Ho appena citato i loro nomi, sia quelli del passato che quelli del presente. Quando diciamo alla gente che è vietato augurare ai cristiani “Buon Natale”, questo non crea forse la base del terrorismo? Questo è il modo in cui si condiziona a provare odio. La verità del Corano è stata distorta dagli studiosi che corrompono i giovani. Quegli assassini in Francia sono (…) vittime sventurate, che pensano di adorare Allah uccidendo le persone».
INTERPRETARE IL CORANO. L’imam di Brooklyn sottolinea l’importanza di una corretta interpretazione del Corano. Ritenendo abrogato «ogni verso coranico che abbia valore morale» positivo, per questi studiosi «l’unica cosa rimasta valida è: uccidi! Stermina! Questa è forse l’unica cosa che ci ha detto Dio? Hanno portato i musulmani a odiare tutti: i cristiani, gli ebrei, gli atei, tutti gli esseri umani. Perché allora Dio ha detto: “Abbiamo creato le genti e le tribù perché si potessero conoscere l’un l’altra?”. Come puoi conoscere l’altro se lo odi? Voi che credete che la verità sia dalla vostra parte, guardate che cosa offrite. Offrite solo morte e accuse verso gli altri di eresia e politeismo. Tutto è male. Ma quale contributo avete dato alla civilizzazione umana? Nessuno».
LAVARSENE LE MANI NON BASTA. Anche se Charlie Hebdo era un settimanale «che non conosceva i limiti della libertà», stare in moschea «e lavarsene le mani dei fratelli francesi non è sufficiente». Bisogna dire che l’islam non può essere quello veicolato da certi studiosi: «O servitori di Allah, non odiate le persone! Amate le persone. Siate loro vicini. Voi volete invitare altre persone a unirsi all’islam, ma come potete farlo se le maledite giorno e notte e se le odiate?».
«L’ISLAM NON È TERRORISMO». Ecco perché l’imam Al-Masri invita i suoi fedeli ad essere gentili con i cristiani perché «ripeto, chiunque sostiene che non bisogna augurare buon Natale ai cristiani ha preparato gli assassini in Francia, Boston, Iraq, Siria, Egitto. Queste persone costituiscono il terreno fertile per il terrorismo, che loro presentano come la religione di Allah, trasmessaci dal profeta Maometto, mentre l’islam non ha niente a che vedere con questo».