Asini: perché la storia è importante. Il caso dello Statuto dei palestinesi di Hamas. Breve nota di Giovanni Amico. 1/ Per lo Statuto di Hamas gli ebrei sarebbero causa della rivoluzione francese e della rivoluzione russa, della I e della II guerra mondiale, della massoneria, dei Rotary Cub, dei Lions club e di molto altro: non è un’affermazione un tantino esagerata (oltre che ridicola nel mettere sullo stesso piano il Rotary club e le due guerre mondiali)? 2/ Israele, Spagna, Sicilia, Bari e Grecia e via dicendo possono esistere o la storia, religiosamente ricostruita, li condanna per sempre?
Per leggere l’intero Statuto di Hamas vedi su questo stesso sito Lo Statuto di Hamas.
Il Centro culturale Gli scritti (15/2/2015)
Continuiamo ad insistere sul fatto che la storia è importante. Se non si ricostruisce correttamente la storia chi la falsifica alimenta l’odio e pone le basi di nuove violenze.
1/ Gli ebrei sarebbero causa della rivoluzione francese e della rivoluzione russa, della I e della II guerra mondiale, della massoneria, del Rotary Cub, dei Lions club e di molto altro: non è un’affermazione un tantino esagerata (oltre che ridicola nel mettere sullo stesso piano il Rotary club e le due guerre mondiali)?
Lo Statuto di Hamas, il movimento politico-religioso che detta legge a Gaza, non comporta solo degli articoli relativi all’Islam come religione della Palestina e concernenti le rivendicazioni politiche dell’Islam su quella terra, bensì ha anche dei brani dedicati ad una retrospettiva storica “mondiale”. Gli ebrei sono accusati di essere all’origine della rivoluzione francese e della rivoluzione russa, della I e della II guerra mondiale, della massoneria, del Rotary Cub, dei Lions club e di molto altro.
Colpisce, più che la falsità, l’ignoranza storica. Colpisce come fenomeni di portata assolutamente diversa come una rivoluzione, una guerra mondiale, un’organizzazione come il Rotary club siano “accucchiati” l’uno a fianco dell’altro.
Eppure per un giovane ignorante quelle accuse debbono sembrare di qualche interesse, altrimenti i leader del movimento sarebbero già stati sconfessati da tempo, ricevendo almeno un voto insufficiente in storia. Così recita l’articolo 22 dello Statuto di Hamas:
«Il nemico ha programmato per lungo tempo quanto è poi effettivamente riuscito a compiere, tenendo conto di tutti gli elementi che hanno storicamente determinato il corso degli eventi. Ha accumulato una enorme ricchezza materiale, fonte di influenza che ha consacrato a realizzare il suo sogno. Con questo denaro ha preso il controllo dei mezzi di comunicazione del mondo, per esempio le agenzie di stampa, i grandi giornali, le case editrici e le catene radio-televisive. Con questo denaro, ha fatto scoppiare rivoluzioni in diverse parti del mondo con lo scopo di soddisfare i suoi interessi e trarre altre forme di profitto. Questi nostri nemici erano dietro la Rivoluzione francese e la Rivoluzione russa, e molte delle rivoluzioni di cui abbiamo sentito parlare, qua e là nel mondo. È con il denaro che hanno formato organizzazioni segrete nel mondo, per distruggere la società e promuovere gli interessi sionisti. Queste organizzazioni sono la massoneria, il Rotary Club, i Lions Club, il B’nai B’rith, e altre. Sono tutte organizzazioni distruttive dedite allo spionaggio. Con il denaro, il nemico ha preso il controllo degli Stati imperialisti e li ha persuasi a colonizzare molti paesi per sfruttare le loro risorse e diffondervi la corruzione. A proposito delle guerre locali e mondiali, ormai tutti sanno che i nostri nemici hanno organizzato la Prima guerra mondiale per distruggere il Califfato islamico. Il nemico ne ha approfittato finanziariamente e ha preso il controllo di molte fonti di ricchezza; ha ottenuto la Dichiarazione Balfour [del 2 novembre 1917, che sostiene “il diritto degli ebrei a costituire un focolare nazionale in Palestina” e prende il nome dall’allora ministro degli esteri britannico e già primo ministro Lord Arthur James Balfour, 1858-1930], e ha fondato la Società delle Nazioni come strumento per dominare il mondo. Gli stessi nemici hanno organizzato la Seconda guerra mondiale, nella quale sono diventati favolosamente ricchi grazie al commercio delle armi e del materiale bellico, e si sono preparati a fondare il loro Stato. Hanno ordinato che fosse formata l’Organizzazione delle Nazioni Unite, con il Consiglio di Sicurezza all’interno di tale Organizzazione, per mezzo della quale dominano il mondo. Nessuna guerra è mai scoppiata senza che si trovassero le loro impronte digitali».
Come si può notare gli ebrei sono “accusati” anche di aver fondato prima la Società delle Nazioni e poi l’ONU.
2/ Israele, Spagna, Sicilia, Bari e Grecia e via dicendo possono esistere o la storia religiosa li condanna per sempre?
Lo Statuto di Hamas si richiama ai primi decenni dell’Islam. Lo Stato di Israele non deve esistere non a motivo del diritto dei palestinesi ad avere uno Stato – cosa che, dal punto di vista politico, potrebbe non essere in contraddizione con una equa divisione dei territori e l’esistenza di due stati – bensì perché una terra che è stata islamica è ormai consacrata e nessun altro potere non musulmano ha più diritto, secondo la ricostruzione storico-religiosa proposta dallo stesso Statuto, di governarne nemmeno una piccola parte.
Se si ragionasse così, nemmeno l’intera Spagna, ad eccezione della Galizia, dell'Asturia e della regione Basca che non vennero mai toccate dall'Islam, potrebbe essere ciò che ora è. E nemmeno la Sicilia, Bari, la Grecia, la Serbia o il Libano- che furono per alcuni secoli sotto dominazione islamica.
Così, infatti, recita l’articolo 11 dello Statuto di Hamas:
«Strategie del Movimento di Resistenza Islamico: la Palestina è un sacro deposito per i musulmani
Articolo 11 dello Statuto di Hamas
Il Movimento di Resistenza Islamico crede che la terra di Palestina sia un sacro deposito (waqf), terra islamica affidata alle generazioni dell’islam fino al giorno della resurrezione. Non è accettabile rinunciare ad alcuna parte di essa. Nessuno Stato arabo, né tutti gli Stati arabi nel loro insieme, nessun re o presidente, né tutti i re e presidenti messi insieme, nessuna organizzazione, né tutte le organizzazioni palestinesi o arabe unite hanno il diritto di disporre o di cedere anche un singolo pezzo di essa, perché la Palestina è terra islamica affidata alle generazioni dell’islam sino al giorno del giudizio. Chi, dopo tutto, potrebbe arrogarsi il diritto di agire per conto di tutte le generazioni dell’islam fino al giorno del giudizio?
Questa è la regola nella legge islamica (shari’a), e la stessa regola si applica a ogni terra che i musulmani abbiano conquistato con la forza, perché al tempo della conquista i musulmani la hanno consacrata per tutte le generazioni dell’islam fino al giorno del giudizio.
E così avvenne che quando i capi delle armate musulmane conquistarono la Siria e l’Iraq, si rivolsero al [secondo] califfo dei musulmani, ‘Omar ibn al-Khattab [591-644], chiedendo la sua opinione sulle terre conquistate: dovevano dividerle fra le loro truppe, lasciarla a chi se ne trovava in possesso, o agire diversamente? Dopo consultazioni e discussioni tra il califfo dei musulmani, ‘Omar ibn al-Khattab, e i compagni del Messaggero di Allah – possano le preghiere e la pace di Allah rimanere con lui – decisero che la terra dovesse rimanere a chi ne era in possesso affinché beneficiasse di essa e della sua ricchezza. Quanto alla titolarità ultima della terra, e alla terra stessa, occorreva considerarla come waqf, affidata alle generazioni dell’islam fino al giorno del giudizio. La proprietà della terra da parte del singolo proprietario va solo a suo beneficio, ma il waqf durerà fino a quando dureranno i Cieli e la Terra. Ogni decisione presa con riferimento alla Palestina in violazione di questa legge islamica e nulla è senza effetto, e chi la prende dovrà un giorno ritrattarla.
“Questa è la certezza assoluta. Rendi dunque gloria al Nome del Tuo Signore e del Supremo!” (Corano 56, 95)».