Diocesi di Roma. Convegno pastorale diocesano 2014. Un popolo che genera i suoi figli. Comunità e famiglia nelle grandi tappe dell’iniziazione cristiana
Un popolo che genera i suoi figli. Comunità e famiglia nelle grandi tappe dell’iniziazione cristiana
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L'immagine del Convegno è tratta da Perugino, Il Battesimo di Cristo (Cappella Sistina, 1481-1483), rielaborazione grafica di Ivan Quintavalle
Convegno pastorale diocesano 2014
Un popolo che genera i suoi figli
Comunità e famiglia nelle grandi tappe dell’iniziazione cristiana
Obiettivi:
- rilanciare l’azione apostolica della parrocchia per promuovere e consolidare l’appartenenza alla comunità ecclesiale dei ragazzi e dei giovani, attraverso le tappe dell’ammissione alla Mensa Eucaristica e della Confermazione, evitando il rischio di soffermarsi unicamente sulla preparazione ai sacramenti;
- promuovere la vita ecclesiale come “ambiente di vita”
- recuperare i genitori e la famiglia nel cammino educativo e di appartenenza dei figli alla comunità ecclesiale;
- avere attenzione alla crisi della preadolescenza e adolescenza e alla riscoperta del sacramento della Confermazione
Partecipanti: Membri dei Consigli pastorali parrocchiali, catechisti, responsabili di itinerari formativi, futuri catechisti, animatori della carità, degli oratori, delle cappellanie, della cultura, della vita cristiana.
Metodo del convegno e contenuti :
- Il Convegno viene preparato con un attento e, per quanto possibile, capillare lavoro di conoscenza e di assimilazione nelle comunità dell’Esort. Apost. Evangelii gaudium per il rinnovamento dell’iniziazione cristiana.
- Svolgimento del convegno: Il Convegno si svolgerà nel mese di giugno e si svolgerà in due tappe: due giorni nel mese di giugno ed un giorno nel mese di settembre.
- Lunedì 16 giugno, ore 18, Aula Paolo VI in Vaticano:
- Saluto del Cardinale Vicario al Santo Padre
- Preghiera di inizio
- Un parroco e due catechisti illustrano la situazione dell’Iniziazione cristiana in diocesi, con le luci e le ombre
- Discorso introduttivo del Santo Padre
- Breve sosta di preghiera guidata - Conclusione
- Martedì 17 giugno, ore 18 – Palazzo Lateranense e Università Lateranense
I partecipanti al Convegno lavorano in laboratori di studio, guidati da esperti, per formulare orientamenti e proposte pastorali sul tema
- Lunedì 15 settembre – Basilica di San Giovanni
- ore 9,30 – Sessione per i Parroci e i Sacerdoti
- ore 19,00 - Sessione per i catechisti
Il Cardinale Vicario espone gli orientamenti pastorali maturati nel Convegno per l’anno pastorale 2014-2015. La sessione per i catechisti si conclude con la celebrazione del “mandato”.
Laboratori
30 gruppi di circa 80 persone su 13 temi
Questi i temi dei laboratori di studio:
1. La comunità cristiana e i ragazzi: un incontro felice? La parrocchia si fa ambiente di vita per i ragazzi, coinvolgendoli nella gioia dell’appartenenza ecclesiale, sperimentata intorno all’eucarestia domenicale, cuore dell’Iniziazione cristiana
L’appello al rinnovamento delle parrocchie non ha ancora dato sufficienti frutti, perché siano ancora più vicine alla gente, e siano ambiti di comunione viva e di partecipazione… L’Eucaristia, sebbene costituisca la pienezza della vita sacramentale, non è un premio per i perfetti ma un generoso rimedio e un alimento per i deboli... Abbiamo ormai superato quella vecchia contrapposizione tra Parola e Sacramento. La Parola proclamata, viva ed efficace, prepara la recezione del Sacramento, e nel Sacramento tale Parola raggiunge la sua massima efficacia (Ev. gaudium, 28; 47; 174)
2. Al cuore della catechesi? Incontrare Cristo! Una catechesi che ponga al centro l’essenziale: la fede ecclesiale, l’esperienza liturgica, la vita nuova nei comandamenti dell’amore, la preghiera personale.
Il kerygma è il primo in senso qualitativo, perché è l’annuncio principale, quello che si deve sempre tornare ad ascoltare in modi diversi e che si deve sempre tornare ad annunciare durante la catechesi in una forma o nell’altra, in tutte le sue tappe e i suoi momenti. La centralità dell’annuncio richiede alcune caratteristiche: che esprima l’amore salvifico di Dio previo all’obbligazione morale e religiosa, che non imponga la verità ma faccia appello alla libertà, che possieda qualche nota di gioia, stimolo, vitalità, ed un’armoniosa completezza che non riduca la predicazione a poche dottrine (Ev. gaudium 164-165)
Ho toccato i quattro elementi che riassumono il tesoro di memoria che la Chiesa trasmette: la Confessione di fede, la celebrazione dei Sacramenti, il cammino del Decalogo, la preghiera. La catechesi della Chiesa si è strutturata tradizionalmente attorno ad essi (Lumen fidei 46)
3. L’accompagnamento spirituale dei ragazzi è un’arte… come impararla e proporla? Accompagnare personalmente i ragazzi, aiutandoli ad accogliere gli appelli di Dio
La Chiesa dovrà iniziare sacerdoti, religiosi e laici a questa “arte dell’accompagnamento”, perché tutti imparino a togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro. Dobbiamo dare al nostro cammino il ritmo salutare della prossimità, con uno sguardo rispettoso e pieno di compassione, ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana (Ev. gaudium 169)
4. È più bello insieme… in che modo il gruppo nell’Iniziazione cristiana è ambiente di vita? Il gruppo come esperienza di Chiesa per imparare a vivere da cristiani nel mondo
L’incontro catechistico ha sempre bisogno di un’adeguata ambientazione e di una motivazione attraente, dell’uso di simboli eloquenti, dell’inserimento in un ampio processo di crescita e dell’integrazione di tutte le dimensioni della persona in un cammino comunitario di ascolto e di risposta (Ev. gaudium 166)
5. La comunità cristiana e le famiglie dei ragazzi: come costruire ponti ed abbattere steccati? Il dialogo evangelizzatore con i genitori, premessa necessaria per il loro coinvolgimento nel cammino di fede
L’individualismo favorisce uno stile di vita che indebolisce la stabilità dei legami tra le persone e che snatura i vincoli familiari… noi cristiani insistiamo nella proposta di riconoscere l’altro, sanare le ferite, costruire ponti, stringere relazioni e aiutarci a portare i pesi gli uni degli altri (Ev. gaudium 67)
Si potrebbe dire, senza esagerare, che la famiglia è il motore del mondo e della storia... A tutti vogliamo stare vicino con l'annuncio di questo Vangelo della famiglia, di questa bellezza della famiglia (papa Francesco al Pontificio Consiglio per la famiglia)
6. Il mondo della scuola: la Chiesa è “in uscita”, appassionata di essa? Esploriamo possibili forme di collaborazione educativa con gli operatori della scuola, incontriamo i ragazzi dove vivono
Prendere l’iniziativa, coinvolgersi, accompagnare, fruttificare, festeggiare… La comunità evangelizzatrice si mette mediante opere e gesti nella vita quotidiana degli altri, accorcia le distanza, si abbassa fino all’umiliazione se necessario, assume la vita umana (Ev. gaudium 24)
6.1 La scuola cattolica riesce ad essere oggi ambiente di vita cristiana? Il ruolo della scuola cattolica nell’educazione e nell’Iniziazione cristiana delle nuove generazioni (SOTTO-GRUPPO DEL LABORATORIO 7)
7. Altri ambienti di vita reali e virtuali: quali opportunità per l’Iniziazione cristiana? Internet, sport, musica...
Tra le possibilità offerte dalla comunicazione digitale, la più importante riguarda l’annuncio del Vangelo... L’annuncio richiede relazioni umane autentiche e dirette per sfociare in un incontro personale con il Signore. Pertanto internet non basta, la tecnologia non è sufficiente. Questo però non vuol dire che la presenza della Chiesa nella rete sia inutile; al contrario, è indispensabile essere presenti, sempre con stile evangelico, in quello che per tanti, specie giovani, è diventato una sorta di ambiente di vita. (papa Francesco al Pontificio Consiglio per i laici)
8. La catechesi fà posto ai poveri? L’iniziazione cristiana come itinerario di scoperta del Vangelo del povero
Quello che lo Spirito mette in moto non è un eccesso di attivismo, ma prima di tutto un’attenzione rivolta all’altro... L’amore autentico è sempre contemplativo, ci permette di servire l’altro non per necessità o vanità, ma perché è bello, al di là delle apparenze. Il povero, quando è amato, «è considerato di grande valore», e questo differenzia l’autentica opzione per i poveri da qualsiasi ideologia… La peggior discriminazione di cui soffrono i poveri è la mancanza di attenzione spirituale. L’immensa maggioranza dei poveri possiede una speciale apertura alla fede; hanno bisogno di Dio e non possiamo tralasciare di offrire loro la sua amicizia, la sua benedizione, la sua Parola, la celebrazione dei Sacramenti(Ev. gaudium 199-200)
9 Qual è il dono dei “piccoli” per l’Iniziazione cristiana? Disabilità e catechesi
E qui è Gesù nascosto in questi ragazzi, in questi bambini, in queste persone [disabili]. Sull’altare adoriamo la Carne di Gesù; in loro troviamo le piaghe di Gesù. Gesù nascosto nell’Eucaristia e Gesù nascosto in queste piaghe. Hanno bisogno di essere ascoltate!... Devono essere ascoltate da quelli che si dicono cristiani. Il cristiano adora Gesù, il cristiano cerca Gesù, il cristiano sa riconoscere le piaghe di Gesù (papa Francesco all’Istituto Serafico di Assisi)
10. Qual è il senso della Cresima oggi? Il sacramento della “forza” cristiana in un’epoca debole: la dimensione pubblica della fede cristiana
La Confermazione non è opera degli uomini, ma di Dio, il quale si prende cura della nostra vita in modo da plasmarci ad immagine del suo Figlio, per renderci capaci di amare come Lui. Egli lo fa infondendo in noi il suo Spirito Santo, la cui azione pervade tutta la persona e tutta la vita, come traspare dai sette doni che la Tradizione, alla luce della Sacra Scrittura, ha sempre evidenziato… Il termine "Confermazione" ci ricorda che questo Sacramento ci accorda una speciale forza dello Spirito Santo per diffondere e difendere la fede, per confessare il nome di Cristo e per non vergognarci mai della sua croce. Tutti noi abbiamo cura che i nostri figli siano battezzati e questo è buono, ma forse non abbiamo tanta cura che ricevano la Cresima! (papa Francesco, catechesi sulla Cresima)
11. E dopo? Avviene l’abbandono o c’è chi accoglie i ragazzi al termine dell’Iniziazione cristiana? La necessità di persone e realtà comunitarie giovanili che siano punto di riferimento al termine dell’Iniziazione perché essa sia aperta a costruire la Chiesa e la società
Cari giovani, continuate a superare l’apatia, offrendo una risposta cristiana alle inquietudini sociali e politiche, che si stanno presentando in varie parti del mondo. Vi chiedo di essere costruttori del mondo, di mettervi al lavoro per un mondo migliore. Cari giovani, per favore, non “guardate dal balcone” la vita, mettetevi in essa, Gesù non è rimasto nel balcone, si è immerso, non “guardate dal balcone” la vita, immergetevi in essa come ha fatto Gesù (papa Francesco ai giovani sul lungomare di Copacabana)
La gioventù dev'essere realmente una priorità del nostro lavoro pastorale. I giovani devono vedere che si può vivere la fede in questo tempo, che non si tratta di una cosa del passato... Mi ricordo di un elemento autobiografico negli scritti di san Cipriano. Io ho vissuto— egli dice — totalmente lontano da Dio. E vedendo i cristiani ho pensato: è una vita impossibile, questo non si può realizzare nel nostro mondo! Ma poi, incontrandone alcuni, entrando nella loro compagnia, man mano ho capito: è possibile! (papa Benedetto al clero romano)
12. Quale annunzio della fede per l’Iniziazione cristiana degli adulti e dei giovani? Il catecumenato e il completamento dell’Iniziazione cristiana dei giovani e degli adulti
Io so che voi volete essere terreno buono, cristiani veramente, non cristiani part-time; non cristiani “inamidati”, con la puzza al naso, così da sembrare cristiani e, sotto sotto, non fare nulla; non cristiani di facciata, questi cristiani che sono “puro aspetto”, ma cristiani autentici. So che voi non volete vivere nell'illusione di una libertà inconsistente che si lascia trascinare dalle mode e dalle convenienze del momento. So che voi puntate in alto, a scelte definitive che diano senso pieno. E così o mi sbaglio? (papa Francesco ai giovani sul lungomare di Copacabana)
Sollecitato e spesso confuso dalla molteplicità di informazioni e dal contrasto delle idee e delle interpretazioni che gli vengono continuamente proposte, il giovane di oggi conserva tuttavia dentro di sé un grande bisogno di verità: è aperto quindi a Gesù Cristo che, come ci ricorda Tertulliano, “ha affermato di essere la verità, non la consuetudine”. È quindi molto importante sviluppare quella che abbiamo chiamato “pastorale dell’intelligenza” (papa Benedetto al Convegno diocesano di Roma)
13/ Gioiosi messaggeri? I catechisti e la loro formazione. I catechisti delle diverse tappe dell’Iniziazione cristiana e il loro bisogno di essere evangelizzati e accompagnati, per poter evangelizzare e accompagnare
Più che come esperti in diagnosi apocalittiche o giudici oscuri che si compiacciono di individuare ogni pericolo o deviazione, è bene che [i catechisti] siano visti come gioiosi messaggeri di proposte alte, custodi del bene e della bellezza che risplendono in una vita fedele al Vangelo (Ev. gaudium 168)
NOTA BENE
- in ogni laboratorio si cercherà di mettere a fuoco le esigenze dalle quali nasce il desiderio di ripensare l’ambito, incoraggiare la creatività pastorale, l’audacia di tentare…
- proporre modalità nuove, esperienze riuscite, facendole emergere anche dal confronto di chi partecipa al laboratorio
- il tutto sia realizzato con vivacità, coinvolgimento, valorizzando il contributo dei partecipanti.