L'Anno del Cavallo con Giuseppe Castiglione, il pittore gesuita alla corte di Qianlong, di Xin Yage
Riprendiamo dal sito Asianews un articolo di Xin Yage pubblicato il 31/1/2014. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Su Castiglione, Ricci, il cristianesimo e la Cina, cfr. Cina, appunti sparsi, di Andrea Lonardo e altri, con le foto del cimitero in cui sono sepolti i gesuiti missionari in Cina.
Il Centro culturale Gli scritti (31/1/2014)
Giuseppe Castiglione, L'imperatore Qianlong a cavallo
Taipei (AsiaNews) - Oggi è il Capodanno cinese, e inizia un nuovo anno del Cavallo, uno dei 12 animali dello zodiaco. E oggi c'è un legame particolare tra la Cina, Milano e l'intero occidente attraverso un artista vissuto per 51 anni nel palazzo imperiale. Egli era specializzato, oltre che nei ritratti dell'imperatore e delle sue concubine, soprattutto nel dipingere splendidi cavalli delle tenute imperiali.
L'artista in questione era Giuseppe Castiglione (郎世宁, Lan Shining), gesuita vissuto tra il 1688 e il 1766, nato a Milano e morto a Pechino, onorato dal grande imperatore Qianlong con i funerali imperiali. Non a caso, Qianlong era un uomo di grandi e aperte vedute, appassionato di arte e di cultura.
I capolavori di Castiglione sono custoditi gelosamente nei musei del palazzo imperiale di Taipei e di Pechino. In occasione dell'anno del Cavallo, il museo di Taipei ha preparato e allestito una gigantesca versione digitale e animata, del lungo dipinto su rotolo dei 100 cavalli, il capolavoro in assoluto di Castiglione. La mostra e' stata inaugurata lo scorso ottobre con la presenza dei due direttori dei musei di Pechino e di Taipei e dei rappresentanti delle diverse delegazioni straniere invitate per l'occasione.
L'impegno artistico per ricordare Castiglione non si ferma qui. Proprio due giorni fa è terminate la produzione del docu-drama su di lui, prodotto da Kuangchi Program Service (光启文教视听节目服务社) di Taipei in collaborazione con Jiangsu Tv (江苏卫视) di Nanchino. L'ultima parte delle riprese è avvenuta negli immensi studi cinematografici di Hengdian (浙江省横店影视城) -dove è completamente ricostruita la città proibita di Pechino- e di Wuxi (无锡国家数字电影产业园) - dove le maggiori produzioni cinematografiche cinesi vengono filmate e montate con tutta la conseguente post produzione digitale.
Questo è stato possibile grazie alla rete di agganci della Jiangsu Broadcasting Corporation (江苏省广播电视总台), la più grande società televisiva cinese in termini di investimento in produzioni televisive originali e terzo network televisivo cinese per estensione. Per i dieci giorni di riprese, la troupe cinematografica era composta da più di 50 persone, e tutto era filmato con Sony F55 e Red One Epic in formato 4k, per oltre 20 Tb di materiale registrato.
Gli attori principali coinvolti comprendevano quattro 'imperatori' (Kangxi, Yongzheng, Qianlong giovane e Qianlong adulto), sei 'concubine', tre 'eunuchi', diversi artisti stranieri fra cui Jean C., attore francese che ha recitato la parte di Michel Benoist, l'architetto specializzato nella realizzazione delle fontane dell'antico palazzo d'estate di Pechino; i fratelli Martinson (老丁和小丁神父) che hanno rappresentato due altri artisti al seguito di Castiglione.
L'attore principale, Ashok Zaman, australiano ora residente a Shanghai, che ha impersonato Castiglione, è stato scelto lo scorso mese al termine di un minuzioso casting, e si è detto onorato di interpretare l'artista milanese: "Non conoscevo nulla di Castiglione - racconta - non sapevo nemmeno di cosa si trattasse fino al giorno del casting. E' la prima volta che recito in un documentario storico e lo trovo estremamente affascinante . E' la storia di un artista straniero completamente immerso in una cultura diversa, quando pochissimi stranieri erano presenti in Cina. Specialmente quando abbiamo girato negli studi di Hengdian, dove il palazzo imperiale di Pechino è ricostruito in modo grande e minuzioso, e ti fa sentire esattamente nel contesto, ti rendi conto di entrare nelle vesti di un artista che era arrivato, dopo aver lasciato definitivamente l'Italia, scelta non facile, con una grande missione in testa".
Ashok aveva iniziato la sua carriera come fotomodello e poi si era appassionato al cinema e aveva studiato recitazione, sua grande passione insieme alla pratica quotidiana di meditazione: "Per me la dimensione spirituale della vita è importantissima, dal punto di vista filosofico e trascendente, un qualcosa che è spesso scartato dal nostro stile di vita moderno. Facevo sfilate per abbigliamento e poi il mio lavoro a Shanghai consiste spesso in spot pubblicitari dove tutto è così costruito e così 'falso' in un certo senso, perché alla fine devi far vendere un prodotto. Per questo, il fatto di impersonare Castiglione, che aveva una profonda e genuina vita interiore e aspirava al servizio di una missione per qualcosa di molto più grande, mi ispira profondamente".
Nonostante il freddo e a volte la difficoltà di capirsi con il team di produzione cinese ("qualcosa che anche Castiglione aveva provato su una scala molto più grande", riconosce Ashok) questa è un'opportunità unica per far rivivere questo personaggio per la marea di telespettatori che lo vedranno sugli schermi televisivi.
Sulle qualità artistiche di Giuseppe Castiglione, gli occhi di Ashok si illuminano "ho appena lavorato in una scena dove avevo sotto gli occhi una copia dei cento cavalli, i dettagli sono spettacolari, pensare che Castiglione ci ha messo quattro anni nel completarlo e che non poteva compiere un solo errore, perché una volta che l'inchiostro è sul rotolo, rimane lì definitivamente, per me è uno spettacolo affascinante, puoi avvertire nel suo lavoro la precisione, il talento, la qualità, i sentimenti che ci metteva".
La troupe televisiva che si è occupata delle riprese negli altri luoghi, ci racconta che sono andati al museo di Taipei alla fine di dicembre. Grazie a una ufficiale richiesta inoltrata mesi prima, i responsabili del museo hanno aperto per tre minuti il dipinto verticale degli otto cavalli, spettacolare da vedere dal vivo: "avete solo una possibilità di tre minuti, non sprecatela, poi lo richiudiamo immediatamente, non vogliamo che soffra la luce e l'umidità", aveva detto la direttrice.
In questi giorni ogni cinese ripete l'augurio: "Ma Dao Cheng Gong (马到成功)", che l'anno del cavallo sia l'opportunità immediata di successo e di una vita migliore. Con Castiglione il cavallo non solo "è arrivato (马到)" ma è stato rappresentato nei suoi dettagli più belli, realistici e affascinanti che avevano colpito gli imperatori Kangxi, Yongzheng e Qianlong.
Con l'augurio di un nuovo anno per tutta la vastissima popolazione cinese e coloro che si appassionano all'arte, al costruire ponti tra i popoli, a capire profondamente la spiritualità e i desideri nascosti nei sogni di milioni di persone. Gao Wei (高巍导演), regista di Jiangsu Tv, supervisore dell'intero docu drama e ormai alla sua terza collaborazione con Kuangchi Program Service, dice che "rivisitare Castiglione artista umile e allo stesso tempo di una profondità straordinaria, è un'esperienza umana e spirituale impagabile. Abbiamo filmato a Pechino, Milano, qui in questi studi, intervistato artisti ed esperti di diverse provenienze, tutti in qualche modo affascinati da Lang Shining (nome di Castiglione in Cina)".
Il montaggio dovrebbe terminare prima dell'estate. La versione definitiva sarà in cinese, per la messa in onda sulla televisione nazionale, oltre che in inglese e in italiano.