Dio è Sapienza e Amore, Logos e Agape
(da un omelia ascoltata)
Il Signore invita ad alzare gli occhi al cielo per scorgere attraverso gli astri e il firmamento la sua santità e la sua sapienza. La natura, dunque, ci parla: ci parla non di una casualità che governa il mondo, ma al contrario di una sapienza che la guida, di una intelligenza che tutto ha predisposto per l’uomo. L’universo, dunque, getta luce sul mistero di Dio presentandolo come sapienza infinita.
Ma allo stesso tempo assistiamo anche a un rimprovero di Dio verso Israele (N.d.C. era un brano profetico con un’accusa al popolo) che si sente trascurato da questo Dio. Ebbene il Signore, anche qui, testimonia invece la sua vicinanza al popolo che ha scelto, presentandosi come colui che dà la forza, che sostiene nel cammino della vita. Un Dio che ama Israele e che si coinvolge nella sua storia per accompagnarlo.
Dio, dunque, come sapienza e come amore. Gesù è venuto a rivelarci, a spiegarci questo Dio e di questo Dio l’umanità - ciascuno di noi - ha particolare bisogno. Un Dio che è sapienza, che guida la nostra vita, che doni senso allo scorrere dei giorni, alle difficoltà e ai problemi che dobbiamo affrontare, alle gioie e alle speranze che viviamo. Un Dio che non ci faccia percepire come inutile lo scorrere del tempo.
Abbiamo però bisogno anche di un Dio che ci ami, che ci consoli, che non ci faccia sentire soli, ma al contrario che ci aiuti a sperimentare la sua mano che ci conduce. Ecco perché il Dio di Gesù Cristo è Agape e Logos, Amore e Verità...
Nella nostra cultura priva della verità e dove, come ha detto Benedetto XVI, “la parola ‘amore’ oggi è così sciupata, così consumata e abusata che quasi si teme di lasciarla affiorare sulle proprie labbra. Eppure è una parola primordiale, espressione della realtà primordiale; noi non possiamo semplicemente abbandonarla, ma dobbiamo riprenderla, purificarla e riportarla al suo splendore originario, perché possa illuminare la nostra vita e portarla sulla retta via”, come cristiani siamo chiamati a dare una rinnovata testimonianza di questo Dio, amico dell’uomo, che si offre come centro della nostra vita, per una esistenza autenticamente umana.
Possedere la Verità e l’Amore è infatti l’aspirazione più profonda dell’uomo ed è per noi fonte di una gioia profonda e duratura.
Il Signore invita ad alzare gli occhi al cielo per scorgere attraverso gli astri e il firmamento la sua santità e la sua sapienza. La natura, dunque, ci parla: ci parla non di una casualità che governa il mondo, ma al contrario di una sapienza che la guida, di una intelligenza che tutto ha predisposto per l’uomo. L’universo, dunque, getta luce sul mistero di Dio presentandolo come sapienza infinita.
Ma allo stesso tempo assistiamo anche a un rimprovero di Dio verso Israele (N.d.C. era un brano profetico con un’accusa al popolo) che si sente trascurato da questo Dio. Ebbene il Signore, anche qui, testimonia invece la sua vicinanza al popolo che ha scelto, presentandosi come colui che dà la forza, che sostiene nel cammino della vita. Un Dio che ama Israele e che si coinvolge nella sua storia per accompagnarlo.
Dio, dunque, come sapienza e come amore. Gesù è venuto a rivelarci, a spiegarci questo Dio e di questo Dio l’umanità - ciascuno di noi - ha particolare bisogno. Un Dio che è sapienza, che guida la nostra vita, che doni senso allo scorrere dei giorni, alle difficoltà e ai problemi che dobbiamo affrontare, alle gioie e alle speranze che viviamo. Un Dio che non ci faccia percepire come inutile lo scorrere del tempo.
Abbiamo però bisogno anche di un Dio che ci ami, che ci consoli, che non ci faccia sentire soli, ma al contrario che ci aiuti a sperimentare la sua mano che ci conduce. Ecco perché il Dio di Gesù Cristo è Agape e Logos, Amore e Verità...
Nella nostra cultura priva della verità e dove, come ha detto Benedetto XVI, “la parola ‘amore’ oggi è così sciupata, così consumata e abusata che quasi si teme di lasciarla affiorare sulle proprie labbra. Eppure è una parola primordiale, espressione della realtà primordiale; noi non possiamo semplicemente abbandonarla, ma dobbiamo riprenderla, purificarla e riportarla al suo splendore originario, perché possa illuminare la nostra vita e portarla sulla retta via”, come cristiani siamo chiamati a dare una rinnovata testimonianza di questo Dio, amico dell’uomo, che si offre come centro della nostra vita, per una esistenza autenticamente umana.
Possedere la Verità e l’Amore è infatti l’aspirazione più profonda dell’uomo ed è per noi fonte di una gioia profonda e duratura.