All’Aracoeli la tomba dell’ultima regina di Bosnia: la Beata Caterina, terziaria francescana (Erzegovina, 1424 – Roma, 23 ottobre 1478) [da Antonio Borrelli]
Riprendiamo dal sito Santi e beati, con alcuni nostri adattamenti, la voce Beata Caterina, Regina di Bosnia, Terziaria Francescana, scritta da Antonio Borrelli. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line.
Il Centro culturale Gli scritti (8/9/2013)
Caterina fu l’ultima regina del regno di Bosnia, ormai irrimediabilmente minacciato dall’espansionismo turco.
Nata in Erzegovina nel 1424, sposò il penultimo re di Bosnia Stefano Thomas, adoperandosi per la diffusione della fede nel suo regno, Chiamò i Francescani ad Jaice, la capitale, per contrastare e convertire i molti eretici bogomili, che avevano fatto della Bosnia la roccaforte della loro eresia, la quale contrapponeva il mondo dello spirito a quello della materia, considerato espressione della forza del male. I bogomili negavano la Santissima Trinità, riducevano la natura umana di Cristo a sola apparenza, rifiutavano l’Antico Testamento, non riconoscevano i riti liturgici, la gerarchia ecclesiastica, il battesimo e il matrimonio.
Nel 1463 i Turchi, capeggiati dal sultano Maometto II, occuparono la Bosnia e fra l’altro catturarono i figli di Caterina, costringendoli a farsi musulmani. La regina, che era rimasta vedova nello stesso anno, si recò in esilio a Roma dove fu accolta con onore dal papa Pio II, diventando Terziaria Francescana. Nell’urbe visse santamente, godendo di stima e considerazione dai successivi pontefici Paolo II e Sisto IV.
Morì a Roma il 23 ottobre 1478 e venne sepolta con solenni funerali nella chiesa dell’Aracoeli, dove è tuttora visibile, dietro il pilastro dell’ambone, la lapide del suo sepolcro, venerata da tutti i pellegrini bosniaci che si recano a Roma.
Nel suo testamento dispose che fossero lasciati alla Santa Sede il suo regno, la spada e gli speroni (cioè i simboli regali), con la clausola che se il figlio Sigismondo prigioniero dei turchi fosse stato liberato e fosse tornato al cristianesimo, sarebbe dovuto diventare il re di Bosnia.
L’Ordine Francescano celebra Caterina come beata, ricordandola il 23 ottobre, giorno della sua morte.